Come due passeri su di un ramo in attesa della notte.

Titolo  Come due passeri su di un ramo in attesa della notte
sottotitolo Il castagno e l’infinito
Autore Donghi Giuseppe
Dimensioni Cm. 80 x 50
Tecnica Colori ad olio su tela con parti precedentemente preparate in rilievo
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Il castagno e l’infinito

E’ inverno, quaggiù vi è un sole pallido, i suoi raggi passano quasi a fatica nella tipica atmosfera brianzola, non riescono a dare nitidezza, i colori sono carichi di grigio, l’aria sembra pesante, le poche e sparse nuvole rimangono ferme nel cielo, se ne andranno solo al calar del sole, quando la luna rossa all’orizzonte spunterà laggiù dietro al monte ed alzandosi diventerà bianca e splendente.

Laura andiamo, zaino, scarponi, lo stretto necessario per camminare un giorno due torce con relative pile di scorta … oggi si va in cima al monte e rimarremo lassù fino a che il sole sprofonderà nella terra laggiù all’orizzonte.

E’ più di un’ora che camminiamo, ora il bosco si è rarefatto lasciando spazio ad ampi alpeggi, e le baite fatte di pietre antiche parlano della nostra storia appena trascorsa .. ma che quassù è ancora il presente.

Una storia che è dentro Me, dentro Lei … che ci ha avvolti, ci siamo cresciuti e che vogliamo rivivere tutt’ora.

Laggiù, sotto di noi è come se vi fosse steso un velo bianco su tutta la pianura, a fatica si riesce a scorgere cosa vi sia sotto quella coltre, mentre quassù tutto splende, sopra di noi il cielo è terso, di colore celeste nella parte più bassa, fino ad un bel blu intenso verso la cima.

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Facciamo una sosta vicino ad un grande castagno e ad un’ovile, la casa di pietra a fianco è ancora abitata, si sentono delle voci, da un capanno ci giunge il grugnire di alcuni maiali, la’ più in fondo pecore e capre, vi sono pure un paio di asini.

Il castagno è stupendo la sua corteccia sembra coperta da rughe come quelle che si possono scorgere sul viso di certi anziani con le mani sporche di terra, il vecchio cappello sgualcito in testa e gli stivali di gomma ai piedi.

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I suoi rami sembrano allungarsi nel cielo a cercare spazio per vivere, a proteggere chi vi sosta sotto, le radici che affondano fra terra e pietre, danno ad esso un senso di sicurezza, di maestosità, di armonia con tutto ciò che ci circonda .. un incanto che solo la spregevole mano di un uomo potrebbe scrivere la parola fine a tutto ciò.

Per terra vi è un soffice strato di foglie cadute di recente dai rami, sembra un tappeto coloratissimo carico di tinte rossastre, di marroni e gialli.

Ecco ora le voci che si sentivano giungere dalla casa in pietra si fanno più vicine, si materializzano.

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Una mamma e tre bambini si fermano davanti a noi che stiamo mangiando pane e marmellata.
Buongiorno, ciao bimbi .. volete favorire? E’ marmellata l’abbiamo fatta noi … no grazie abbiamo appena finito di mangiare ci dicono quasi in coro i tre bimbi …. ci siamo messi a parlare un poco, poi abbiamo cominciato a riordinare gli zaini per rimetterci in cammino mentre loro sono andati sotto al grande castagno.

Ora il sole era andato dietro al grande albero, ai bimbi ed alla madre creando un contrasto ed una scena surreale, meravigliosa, quelle scene che ogni regista vorrebbe nel suo film .. ci siamo fermati ancora un istante, giusto il tempo per essere invasi fin dentro l’animo da tanta bellezza, grandiosità, da farci pensare all’infinito, alla possibilità che forse vi sia davvero un grande regista da qualche parte … o forse la natura stessa è il grande regista che ogni giorno si esprime regalandoci questo fantastico film.

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Un’ultima occhiata e poi come se fossimo stati degli intrusi, come attori casuali, uscimmo da quella meravigliosa scena.
Sarebbe bastato tutto questo per essere soddisfatti, ma si sa, chi è sempre alla ricerca di cosa vi sia oltre la nostra corporale quotidianità .. non è mai sazio fino a che vi sarà respiro in noi.
Ora il sentiero si sarebbe presto fatto ripido, fra pietrisco ed irte pareti rocciose, fin lassù dove camminando in cresta, accarezzati dalla brezza si arriva in vetta.
Saliamo con passo lento per gustarci passo dopo passo il trascorrere del tempo, il mutare dei colori, il cammino del sole che giunti in cima era oramai basso all’orizzonte.

Giusto il tempo di guardarci tutt’intorno, di godere nel vero senso della parola di così tanta bellezza, poi ci sediamo dietro ad un masso senza nemmeno toglierci lo zaino, vicini uno contro l’altro come due passeri su di un ramo in attesa della notte.

Credo che vi siano ben poche cose al mondo che possano superare l’intensità di quei momenti, vissuti lassù con Lei accanto, in rigoroso silenzio, davanti al manifestarsi dell’infinito.

Intanto il sole lentamente scompare laggiù dove la terra si tinge di colori violacei e di arancio dorato .. mentre tutto intorno a noi si scolorisce.

Laura … andiamo finché vi è ancora luce, il sentiero è molto scosceso qui sotto .. ed è inverno.
Prima di arrivare al grande castagno accendiamo le torce mentre la luna già si era alzata nel cielo sopra di noi.

Donghi Giuseppe

Alcune fotografie  ————————————

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5 pensieri su “Come due passeri su di un ramo in attesa della notte.

  1. Questo racconto mi ha commosso. Ho camminato con voi, attraverso i vostri occhi ho visto le stesse cose, ho apprezzato la stessa bellezza e mi sono sentita invasa, pervasa, avvolta da un sentimento di Gratitudine per la possibilità che abbiamo di vedere, percepire, comprendere e commuoverci.
    Il quadro è fantastico e la vostra immagine di due persone che respirano all’unisono in mezzo all’universo, come due uccellini sopra un ramo è lirica pura e cibo per l’anima.
    Vi adoro!
    Grazie perchè condividete questa vostra fusione con noi tanti lettori.
    In questo modo regalate pillole di Vita, ci aiutate a riflettere e apprezzare il patrimonio universale che abbiamo in consegna, ci suggerite di guardare con attenzione con occhi e cuore aperto, e soprattutto ci stimolate al rispetto della natura maestosa con la possibilità di respirarla e farla entrare dentro di noi.
    Grazie per questa passeggiata, voi non mi avete sentito, ma alternativamente io ero sui vostri scarponi, passando da un piede all’altro saltellando con leggerezza e con tanta gioia!

  2. Due passeri……No, due aquile che si amano, stanno insieme una vita intera, vedono le meraviglie di questo mondo dall’alto e ci fanno provare le loro stesse emozioni….Grazie Giuseppe

  3. Questa splendida storia me l’avevi già raccontata, ma leggerla è un’altra cosa.
    Ho avuto la sensazione d’aver fatto quella scarpinata con voi, hai descritto così bene ogni dettaglio da sentire il profumo dl bosco in autunno. E poi l’immagine di “due passeri seduti vicini vicini su un ramo” …… mi ha inumidito gli occhi …. un momento che vi invidio molto. Grazie per descriverci le “storie” delle tue opere. Ciao

  4. E’ una bellissima storia d’amore la vostra, siete ancora fortemente innamorati e tutto questo è meraviglioso.
    Questa passione,che hai per Laura,la trasmetti nelle tue tele…nei tuoi racconti,con tutto l’impeto che ti contraddistingue.Laura,Giuseppe,il vostro immenso amore,è d’esempio per tutti noi.

  5. È fantastico il tuo racconto Giuseppe!
    L’ho letto tutto d’un fiato e quando è finito ero quasi dispiaciuta… avrei voluto ancora leggere di questa storia bellissima della vita!
    Ancora una volta ho capito di quanto è importante tutto ciò che ci circonda e che la felicità è sempre accanto a noi… cammina con noi… basta solo accorgersene!
    Complimenti ancora per il tuo dipinto e le tue parole!
    Sei Grande Giuseppe Donghi!❤️

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