LEDA ?

Titolo Leda?

Tecnica  Fondo preparato con colle, stucchi plastici e sabbia finissima,
imprimitura ad acrilico e finito con colori ad olio.
Supporto Laminato plastico.  Dimensioni  CM. 100 x 55
“OPERA ESEGUITA NEL 2014 E  MODIFICATA IN BUONA PARTE NEL 2019 SENZA STRAVOLGERE  L’IMPIANTO DI BASE.” Donghi Giuseppe.

Leda, nella mitologia greca era Moglie di Tindaro, grande guerriero e Re di Sparta.           La Leggenda, narra che Zeus, capo di tutti gli dei dell’Olimpo, il Dio del cielo e del tuono, si innamorò di Leda e per poterla raggiungere scese dal cielo, si trasformò in un candido cigno, e avvicinandosi a Lei che stava riposando sulle rive del fiume Eurota, la svegliò facendosi notare starnazzando d’ali, e con il suo lungo ed elegante collo incominciò ad accarezzarla amorosamente sui capelli, sul viso fino ad insinuarsi tra le sue braccia accoppiandosi.
Non è certo questo racconto mitologico che mi ha dato lo spunto per realizzare questo dipinto.
La donna nelle mie opere è un tema che mi sta a cuore da sempre.
Questa volta camminando in silenzio sui monti, ammiravo l’infinita bellezza della natura, quassù è sempre tutto molto più chiaro, sei libero da ogni legame con tutto ciò che accade laggiù, siamo soli, senti il cuore battere dentro te, il vento che ti accarezza, il sole è brillante, l’aria leggera, il cielo azzurro intenso, a tratti macchiato da nuvole bianchissime dalle mille forme mutanti.
Ti accorgi di quanta bellezza esiste intorno a noi .. tutta questa meraviglia ti avvolge e ti sconvolge e non puoi fare a meno di pensare all’irresponsabilità dell’uomo che senza nessun indugio, ogni giorno ne distrugge un pezzo …Come se il tutto fosse suo. Tutto questo mi porta a pensare alla storia umana su questo lembo di terra che naviga nell’infinito, alla grandezza dell’uomo, alle sue meravigliose scoperte ma … anche alle guerre per prevalere su altri esseri umani, guerre assurde per un credere religioso .. ah che guaio le religioni … ed intanto cammini, ti guardi attorno.
Poco prima di arrivare in cima, mia moglie Laura mi fa notare una cordata di tre donne che stavano salendo su di una parete rocciosa in maglietta e pantaloncini corti … ottima occasione per fermarci a riposare un po’ guardando quelle donne salire come ragni aggrappati alle rocce.
Ci sediamo su dei massi … Laura ad un tratto mi dice:  “ora non è più come qualche anno fa, di donne che scalano oramai se ne incontrano tante, che pilotano aerei, che fanno tutto quanto fa l’uomo maschio, ed a volte anche con più passione e tenacia” … Vero risposi io .. guardandola seduta su quel masso.
Ecco, è in questo preciso momento che nasce il dipinto che illustra questo scritto. Leda?

Guardavo Laura seduta sul sasso, alle sue parole appena pronunciate a proposito delle donne.
La vidi seduta non più su di un masso, ma su di una casa, con il camino che fuma in un ambiente magico fatto di cielo cupo e di candida neve ovunque, lei nuda … come è nuda la natura davanti all’universo, nuda come la madre terra, come pietra al sole, limpida, come è limpido il mare più bello che va a toccare il cielo laggiù in fondo all’orizzonte, bella come tutto ciò che ci circonda quassù.

Ed il Cigno? (Incontrato poche ore prima in un piccolo laghetto a fondovalle.)

Ecco allora .. ritornarmi nella mente la leggenda mitologica di Leda concupita da Zeus trasformatosi in cigno.
E ripenso di nuovo all’uomo maschio, al mondo costruito da maschi e per i maschi, per le sue guerre, per le sue manie di grandezza, capace di costruire meraviglie ma anche di distruggerle … e non solo ciò che ha costruito.
Nei millenni ha distrutto, deturpato, stravolto, inquinato il pianeta come se fosse lui il padrone di tutto ciò.
Come se fosse il Re degli Dei in grado di camuffarsi dietro altre sembianze per concupire, spadroneggiare, dettare legge su tutto e su tutti.
Quindi tornando alla donna mi pongo una domanda: quanto è cambiato da quel racconto mitologico ad oggi?
La donna fino a pochi anni fa non aveva neanche il diritto di voto nella nostra civile Italia, in molti paesi la donna vale meno di una pecora, di un vitello, a volte la si elimina alla nascita … ed in certe parti del mondo a causa dell’uomo o di fanatismo religioso, quali menomazioni fisiche e morali devono ancora subire?
Nel mondo così detto civile  .. Italia in prima fila, perché se un maschio si accoppia con tante donne è un rispettato donnaiolo .. è un maschio Italiano, mediterraneo … mentre se una donna si innamora di un altro è una puttana?

Perché se una donna è maltrattata dal suo compagno .. o semplicemente non vi è più amore fra di loro e lei decide di andarsene e rifarsi una nuova vita Lui la ammazza?
Per amore dice Lui … tu sei mia non puoi essere di nessun altro.
Mia? Mia come un oggetto, come la pecora ed il cammello.
Tutto questo ancora oggi.
Perché oggi purtroppo sono ancora pochi gli uomini che sanno amare senza nulla pretendere, amare per la gioia di condividere corpo e sentimenti, donarsi reciprocamente, cogliere da lei la sua parte femminile per completarsi e donare a lei la nostra ..  così da diventare grandi, capaci di amare, di nutrirsi uno nell’altro .. tanto da diventare come lo splendore della natura che ci ha circondato oggi lassù, dove il raglio di certi uomini non può giungere così in alto … costretto a lamentarsi laggiù legato al palo che lui stesso ha conficcato nel terreno … o come il gallo Re o Dio del suo piccolo pollaio.


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Dipinto e testo di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe

 

 

 

 

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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE 2016

“Incontriamoci Tra Le Righe” Ottava edizione Ottobre 2016

Un incontro organizzato da Maria Lampa (scrittrice, organizzatrice di eventi, spicher e curatrice del programma radiofonico “Quattro chiacchiere con …” presso Agoradio di Osimo An)

Un appuntamento ad alto livello dove tante persone del mondo dell’Arte si incontrano per discutere sul tema dell’anno.

Incontriamoci Tra Le Righe nasce come evento letterario ma con il passare delle edizioni si è arricchito di molte altre espressioni artistiche .. Pittura, Scultura, Fotografia, Musica, Canto, Poesia, Narrativa e tutto quanto è inerente alla Cultura e all’Arte tutta.

Vi sono anche Associazioni che si dedicano con impegno nell’ambito socio-culturale.

Presenti TVRS Marche – ENVISION TV –  AGORADIO di Osimo – Giornalisti locali e della RAI e personaggi di spicco provenienti da varie parti d’Italia, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.

Durante la manifestazione viene dato molto spazio a chi vuole mettersi in discussione, esprimere le proprie opinioni, descrivere la propria attività culturale e artistica.

Un evento dove ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre.

Un confronto che fa crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto questo contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di dare vita a nuovi eventi e manifestazioni nei luoghi di origine dei vari Artisti e persone che si prodigano nell’ambito della cultura.

Così come le Associazioni che in Italia diventano il vero motore della promozione e della difesa dei valori  etici e morali, cercando di tenere alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana.

“Questo a mio avviso… in un’epoca di consumismo sfrenato, di perdita di valori e di decadimento, è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura e Senso Civico.”

Questo è lo scopo di “Incontriamoci Tra Le Righe” e direi che ci riesce molto bene, diventa come una trama che si espande perché ritornando a casa ogni persona che si è conosciuta ci ha regalato idee ed esperienze, ed io ne ho donate ad altri.

Per me che rimango nelle Marche qualche giorno in più .. Maria Lampa ogni volta mi fa conoscere altre realtà  conoscendo così altri Maestri ed attività interessantissime.    

MA ANCHE ALTRO

Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe

 

INCONTRO RAVVICINATO CON IL MAESTRO  DONGHI GIUSEPPE

Donghi Giuseppe.

 

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A LEZIONE DI STILE – col Maestro Donghi Giuseppe

CICLO CULTURALE < APERTAMENTE> 2016-2017

Organizzato dal Gruppo NOI BRENNA e Associazione ABC 

Una bellissima serata davvero intensa dove si è parlato di Arte, evoluzioni artistiche e di stili. Un viaggio nella storia per arrivare fino alla contemporaneità. Un argomento apparentemente difficile da trattare ma che se introdotto con i dovuti modi ci fa capire quanto sia attuale lo “stile” nella vita di tutti i giorni.

In questi anni di decadenza Culturale, di Etica, di Arte, dove si confonde la Moda con lo stile, il mondo virtuale con il reale, dove la ricerca di uno Stile di vita personale si scontra sovente con il “sistema consumistico imposto”, c’è bisogno di una presa di coscienza del fatto che tutto questo non ha futuro e che può solo portarci ad ulteriore appiattimento e smarrimento.

Quindi ben vengano tutti coloro che della creatività ne hanno fatto uno Stile di vita e cercano di portare avanti il loro credo nella speranza che molti altri creativi facciano la stessa cosa perché solo così “forse” potremo sperare di  reinventarci un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento.

La serata è stata seguita con tanto interesse, lo ha dimostrato il lungo dibattito che ne è seguito.

Un grazie a tutti coloro che mi seguono in ogni parte d’Italia ed ai miei concittadini.

 

Le immagine che seguono sono tratte dal video della serata che verrà pubblicato in seguito sul mio canale YouTube.     Cliccare sulle foto per ingrandirle

Donghi Giuseppe

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HO IMPARATO A SOGNARE AD OCCHI APERTI

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Da ragazzo mi ricordo che sognavo di salire in cima alle montagne e come per magia o semplicemente come fanno gli uccelli, aprivo le braccia, correvo giù per il pendio e dolcemente mi sollevavo da terra librandomi nell’aria.

Camminavo sopra le nuvole, a volte ci entravo dentro annusando quel profumo di umidità che si respira al mattino presto in certe zone dove la nebbia si posa leggera sui prati ai margini dei boschi.

Non avevo paura del vuoto, anzi mi trovavo perfettamente a mio agio, guardavo il mondo da lassù, sfioravo le cime impervie, volavo incontro al sole, mi piaceva sentire l’aria sul viso, sulle braccia, sulle gambe … tutto ciò mi rendeva così felice che all’improvviso mi svegliavo di soprassalto e guardandomi attorno semi sveglio mi accorgevo che tutto era stato purtroppo un sogno.

 

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Oggi credo che quei sogni non avvenivano per caso ma erano solo il mio desiderio di evadere, di andare oltre la materialità del nostro corpo, di cercare quelle bellezze e quei sentimenti che sovente sfuggono o diamo meno importanza costretti a vivere la normalità quotidiana.

Ho imparato che i sogni sono le nostre passioni represse, i nostri desideri, la nostra interiorità che vuole uscire dalla prigione che sta dentro l’essere umano, sono le matite colorate, pronte a disegnare quello che sarà (forse) il nostro futuro personale.

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Ho imparato che una vita senza sogni è come la storia senza storia, è come guardare un televisore spento, un navigatore che non ci mostra la strada da seguire con tutte le alternative possibile per raggiungere la meta.

Ho imparato a sognare con gli occhi aperti perché solo così ho la possibilità di poterli inseguire.

Ho imparato che senza sogni da realizzare non sarei ancora qui a vivere con l’entusiasmo di quel ragazzino che correva nei prati con un filo in mano e l’aquilone che mi inseguiva lassù nel cielo.

Ho imparato a guardare, ascoltare, desiderare, domandare, amare tutto quanto ho fatto e faccio, sempre critico con me stesso, sempre pronto a donare il mio sapere, il mio tempo, la mia esperienza, perché solo così potrò ricevere in cambio altre esperienze, altre persone intorno a te che inseguono i loro sogni.

Costruiamoci il nostro futuro ognuno inseguendo i propri sogni, solo così potremo dare un senso alla nostra esistenza.

Rifiutiamoci, indigniamoci, impariamo a ridere, a piangere, a dire e fare, a stare in silenzio quando serve, ad amare la vita nostra e quella del prossimo.

Impariamo ad osservare, capire ed ascoltare l’altro perché l’altro ci può regalare il frutto dei suoi sogni inseguiti e raggiunti.       Opera e testo di Donghi Giuseppe

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Donghi Giuseppe    

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OGNI ARTISTA .. intinge il pennello nella propria anima

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Si è concluso il 14° Corso di Pittura, iniziato a Brenna -CO- in collaborazione con la    Biblioteca, contDSCN1869 copia 3 Donghi x Bloginuato poi all’interno dei programmi che L’associazione ABC (Associazione Brenna Cultura)   propone da oramai 9 anni. Associazione di cui sono Presidente, insegnante, promotore, ( insieme ad un bel gruppo di persone eccezionali) .. di svariate attività nel campo dell’Arte e della cultura nel senso più vasto del termine.

Mi chiedono in molti se è possibile imparare a dipingere anche se adulti e senza nessuna nozione di disegno e tecniche pittoriche.

Ho sempre risposto di si.

Tutti possono arrivare a realizzare un disegno o un dipinto di ottima qualità e contenuti.

 Bisogna però precisare che diventare ARTISTI non è da tutti, servono doti che in parte sono date dalla nostra specificità ma sopratutto dal nostro senso artistico innato.

Ma Comunque a qualsiasi livello vogliamo o possiamo arrivare, l’importante è che ci sia il desiderio, la passione, la voglia di iniziare una nuova esperienza.

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Ogni essere umano ha delle doti, interessi e sensibilità diverse, ma sicuramente ognuno di noi ha dei sogni che per un motivo o l’altro non ha mai potuto realizzare o perlomeno tentare di inseguirli … ed allora perché non provarci?

Perché frenare le nostre passioni? Le nostre caratteristiche innate?

Non esiste un tempo prestabilito e nemmeno un’età appropriata, serve solo aver voglia di entusiasmarci, di rendere la nostra vita più interessante.

 

Cosa scatta all’improvviso in coloro che decidono di voler esternare un fuoco che arde imprigionato dentro?

Semplicemente ciò che accade ad un Poeta, un Musicista, uno Scrittore, un Attore, Pittore, Scultore ed a tutti coloro che hanno una sensibilità non comune, ai creativi, a chi ama il bello, la natura … che sanno emozionarsi, indignarsi, ammirare, inventare, stravolgere, andare oltre, capire ed esperimentare strade alternative per esprimere il proprio essere, la propria creatività qualsiasi essa sia.

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Da piccoli, in età scolastica ci portano a vedere luoghi e musei, ma a quella età non si è ancora in grado di capire quanto sia grande ed importante ciò che ci hanno lasciato gli artisti di ogni epoca.

Crescendo non cambia molto, anche se aumenta in molti la voglia di sapere e capire … ma se nessuno ci sa coinvolgere con la passione ed il sapere di chi è Artista .. il tutto rimarrà allora solo un semplice ammirare ciò che abbiamo studiato sui libri o visto nei documentari … poi la vita ci coinvolge con i suoi ritmi a volte anche assurdi e così tutto resta un bel ricordo, un sogno mai approfondito o realizzato.

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La vita però sa stupirci, basta essere sempre curiosi, avere delle passioni e la voglia di scoprire chi siamo, dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare.

Se si hanno queste qualità sicuramente prima o poi emerge il bisogno di sconvolgere la nostra esistenza, tirando fuori dal nostro cilindro magico tutto quanto abbiamo soffocato per anni dentro al nostro animo.

Questo e molti altri motivi fanno si che un giorno ci troveremo con pennelli, colori e tele in mano … il resto verrà da se strada facendo.

Ovviamente il tutto vale per ogni attività creativa che si andrà ad intraprendere.

L’Insegnante, il Maestro, L’Artista, saprà come coinvolgere ognuno in base alla propria sensibilità.

Servono solo, passione,umiltà e tenacia … non è un percorso facile ma la determinazione e la passione sono gli ingredienti fondamentali per raggiungere un obiettivo.

Tutto ciò fa si che anche in un piccolo paese come Brenna -CO- Vi sia una scuola di pittura che va avanti da 14 anni con una media di 20/25 allievi appassionatissimi, un gruppo formidabile che espone le proprie opere in varie mostre o si organizzano per partecipare ad eventi culturali di vario tipo, visitano mostre e musei con gli occhi di chi ora sa.

Ho sempre pensato che è importantissimo conoscere la nostra storia dell’arte, i grandi artisti del passato fino a quelli più recenti , ma non possiamo e non dobbiamo vivere pensando solo a quello che ci hanno lasciato, a quanto sono stati grandi.

 

Loro hanno fatto grande la nostra storia, ci hanno lasciato patrimoni infiniti, meravigliosi.

Hanno raccontato il loro tempo cercando sempre di ridisegnare il prossimo futuro.

Oggi dopo tanto splendore, l’arte in Italia sembra si sia addormentata, stiamo vivendo un tempo senza tempo, anestetizzato, piatto, teleguidato, privo di stimoli, di mode imposte, di mero conformismo.

2840x4206 copia rid.Questo  ha influenzato la vita delle persone e quindi anche gli artisti.

Il risultato lo abbiamo osservando le opere d’arte (di ogni espressione).

Se fino ad ora ci siamo meravigliati osservando le meravigliose opere del passato … noi cosa lasceremo ai posteri? Un vuoto, un buco nero, un tempo senza memoria, piatto, grigio e senza speranza.

Eppure si potrebbe cambiare questa tendenza perché vi è un folto sottobosco di artisti che non si sono conformati allo squallore odierno e che sono pronti ad emergere e ricostruire di nuovo il tempo perso, rilanciando l’idea del bello e la voglia di rivoluzionare, reinventare il prossimo futuro.

Purtroppo allo squallore ci si abitua, inoltre è l’epoca del solo profitto .. nessuno rischia più e così le gallerie ospitano solo gli stessi artisti, si vedono sempre le stesse facce, le stesse cose, le chiese assomigliano a scatoloni di cemento squallide fuori, vuote dentro, le piazze non hanno più monumenti, i grandi e piccoli nuovi palazzi istituzionali … idem come le chiese.

Però in tutto questo smarrimento vi sono molte persone che hanno voglia di alzare la testa , che non accettano questo lungo sonno e così vanno alla ricerca di una strada alternativa, parallela alla normale quotidianità, una strada che apre infinite possibilità, che ci riempie di nuovi interessi, stimola la voglia di sapere, ci libera dalle zavorre che ci hanno impedito di esprimerci, di scoprire le nostre potenzialità, ritrovando così un nuovo modo di osservare il mondo che ci circonda e di guardarci dentro.

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Ho notato tutto questo la dove sono ospite come artista espositore o come relatore sui temi dell’Arte e della cultura in generale.

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Lo noto nelle scuole in cui collaboro, lo noto nelle mie mostre, nei miei allievi.

Lo noto da 35 anni nei corsi di pittura che organizzo.

Sul Mio Blog, Sui vari siti a cui collaboro, sui principali Social Network.

www.donghigiuseppe.it/blog/

Bisogna semplicemente insistere, crederci ed allora ecco che si vedono i risultati, e la dove le arti e gli artisti si uniscono, si danno da fare ecco che quella strada alternativa si scopre che è folta di persone speciali.

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La mia speranza ed il mio invito a tutti gli artisti è quello di non mollare mai e di mettere a disposizione della persone il proprio sapere, la propria Arte ed i propri sentimenti.

Organizzate scuole, corsi … ritorniamo indietro a quando si andava a bottega per imparare, l’ho fatto io a suo tempo …ed oggi tutta quell’esperienza acquisita cerco di donarlala agli altri.

Credetemi è un’esperienza affascinante e ci si circonda di tante persone meravigliose che come me avevano ed hanno sempre voglia di sapere, capire, imparare.

DSCN1845 Così scriveva Raffa Festa nel 1981

 

Ringrazio tutte quelle diverse centinaia di ragazzi e di adulti che in questi trentacinque anni mi hanno seguito come allievi, scusandomi con coloro che da ragazzi oggi sono diventati padri e madri e che incontrandomi al momento non li riconosco più … ma poi mi rendono felice nel sapere che il tutto è stata una meravigliosa esperienza … quell’esperienza che tutt’ora continua.

A voi tutti il mio cordiale abbraccio.

Donghi Giuseppe

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VAN GOGH TE LO SPIEGA DONGHI

Venerdì 13 Febbraio u.s. si è tenuta, con ottimo successo di pubblico, la serata sull’Arte di Van Gogh.

L’evento è parte del progetto apertaMENTE organizzato da ABC ed il gruppoNoi Brenna“.

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Circa quaranta entusiasti appassionati di arte hanno potuto assistere ad una piacevole ed esaustiva “lezione” sull’arte e la vita del grande pittore.
Il Maestro Giuseppe Donghi (presidente di ABC) ha per quasi due ore accompagnato gli astanti lungo la vita del genio olandese con un approccio intrigante: “leggendo” nelle opere (anche le meno note) il travaglio dell’artista e mostrando come tale travaglio ha fatto grande la sua produzione.

La serata era intesa quale viatico ad una buona fruizione della mostra attualmente allestita a Palazzo Reale di Milano.

Un’esperienza entusiasmante sia per gli appassionati che per i semplici curiosi.                 ad1014bis  Il progetto apertaMENTE, visto il successo degli eventi proposti sarà certamente riproposto.

Il testo è di Paolo Colombo. (Blogger) Le foto sono di Laura Alberti (segretaria ABC)

Entrambi fanno parte del direttivo di ABC (Associazione Brenna Cultura).                            —————————————————————————————————-   http://www.agorabrenna.it/van-gogh-te-lo-spiega-donghi/                                              —————————————————————————————————

DSCN6828 Dal – Giornale di Cantù – (mal) Giornalista                                                                          ——————————————————————————————————————          

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 Donghi Giuseppe

 

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LE QUATTRO STAGIONI

Titolo  Le quattro stagioni

Tecnica  Mista – acrilici e olio

Supporto  Tela  – Dimensioni cm. 140 x 60

A gentile richiesta degli amici di Facebook, pubblico questo mio dipinto eseguito 5/6 anni fa per soddisfare il desiderio di un amico, quello di  avere dei miei dipinti che rappresentassero le quattro stagioni.

Quattro dipinti con il medesimo soggetto variando il mutare dei colori con il mutare delle stagioni.

Così concepita non la trovai originale, non mi convinse …. nacque così l’idea di rappresentare lo stesso paesaggio che mutava con il trascorrere del tempo ma racchiuso in un solo dipinto iniziando con la Primavera a sinistra e concludendo il ciclo delle stagioni con l’inverno a destra.

Unico soggetto che si ripete mutando il suo aspetto è l’albero.

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Il paesaggio esiste realmente così come si vede ( a parte i 4 alberi ) .. e raffigura quella zona della provincia di Como che si protende verso la catena dei monti lecchesi LC.

Le foto si possono scaricare ma NON E’ CONSENTITO riprodurre l’opera pittoricamente

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Questa bellissima visione la si può ammirare dal piccolo paesino di Orsenigo CO

Donghi Giuseppe

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L’ALBERO BIANCO

Titolo  L’ALBERO BIANCO

Dimensioni CM. 90 x 55

Tecnica Dipinto su tavola multistrato, le figure sono eseguite con colori acrilici ed a olio.

I rilievi – Impasto di gesso, cemento bianco, sabbia, colle viniliche e stucco sintetico.

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Uno dei miei dipinti storici ed anche dei più enigmatici e personali tanto che, venne esposto solo in due mie personali e poi lo ritirai dalla circolazione per potermelo godere a lungo appeso ad una parete del mio studio.

 

Quell’albero laggiù in fondo al prato attirava la mia attenzione ogni volta che ci passavo vicino .. non mi sono mai chiesto il perché.                                                                     Forse, il ricordo di quando da bambino mi soffermavo a guardare le oche, le galline, i conigli e le anatre che vi erano nel recinto di rete metallica che circondava un pezzo di terreno tutto intorno all’albero.

Forse, perché era laggiù in fondo, isolato, forse il mutare dei suoi colori durante le stagioni, oppure i suoi rami nudi d’inverno, simili a lunghi capelli che si innalzavano nel cielo.

Forse, la luce del sole che lo illuminava di primo mattino … radente, incisiva, di tinte fredde nelle ombre,  poco aranciate in luce … poi, man mano che il sole saliva le ombre si spostavano fino ad occupare solo lo spazio sottostante .. in modo che gli animali del pollaio, nelle ore più calde si rifugiavano per rinfrescarsi … verso sera tutto si dorava .. la luce calda del tramonto imminente rendeva magica la scena per l’ennesima volta mutata, ritornavano di nuovo le ombre lunghe ma dalla parte opposta a quelle del mattino … fino a che tutto si placava … mentre gli animali si apprestavano a salire su una sorta di scaletta di legno per passare la notte .. aspettando una nuova alba annunciata dal canto del gallo.

Questo mutare degli eventi, delle luci e dei colori …. continuava a stuzzicare la mia sensibilità e la voglia di dipingere ogni momento della giornata fino a che un giorno decisi di incominciare … mi recai tre volte sul posto, una volta al mattino, una a mezzogiorno ed infine al tramonto … realizzai tre bei dipinti, ma tutto finiva li .. oltre la bella immagine .. non trovavo nulla che raccontasse il trascorrere delle ore.

Per chi dipinge con la mia passione, in pratica risultò una sorta di battaglia non vinta, fino a che un giorno passeggiando con Laura ed Toby ripassammo da quelle parti … l’albero era sempre li .. della rete di recinzione ne era rimasta solo una piccola parte, il pollaio non c’era più .. peccato commentai dentro me e proseguimmo fin laggiù in fondo al prato.

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Ad un tratto dissi .. Laura fermiamoci un attimo su questa balza erbosa … oggi c’è una luce particolare, guarda che bello l’albero.

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Passarono pochissimi minuti, non più di cinque,  esclamai  “ci sono, ho trovato la soluzione … in un solo dipinto racconterò il trascorrere del tempo.”

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Dipingerò tutto di bianco … lascerò che sia la luce che illuminerà il dipinto a fare tutto, metterò delle parti in rilievo così proietteranno le ombre ora con la luce di una finestra, ora con quella di un’altra e di sera quando accenderemo la luce in casa cambierà di nuovo perché lo illuminerà da sopra … proprio come a mezzogiorno … il resto sarà una sorpresa.

Ed ecco il risultato.

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Il dipinto rimase per qualche anno appeso alle nostre pareti, fino a che un terribile terremoto in Abruzzo distrusse l’Aquila e molti paesi della zona circostante.

Da tutte le parti d’Italia partirono subito molte iniziative per aiutare la popolazione Abruzzese.

Mi fu chiesto se avessi aderito ad un progetto dal titolo  PER L’AQUILA

Organizzato dal “Coordinamento Iniziative Umanitarie Inverigo” e da tutte le Associazioni inverighesi che lo compongono.                                                      L’iniziativa di solidarietà si è tenuta presso la Galleria “Circolo Culturale Togunà” di Inverigo -CO-

Come dire di no? Decisi di donare per questa stupenda iniziativa proprio questo dipinto. L’ALBERO BIANCO.

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L’evento si è svolto il 23 Ottobre 2009

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Donghi Giuseppe

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8° edizione della “Settimana dell’Arte” ABC (Associazione Brenna Cultura)

a4-724x1024 - Copia - CopiaEd eccomi di nuovo (anche se in ritardo) a raccontare con parole ed immagini l’8° Settimana dell’Arte 2014, che a Giugno, in coincidenza con la chiusura delle scuole, chiude i programmi dell’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura) per riprendere poi in Autunno con nuove iniziative, anche in collaborazione con gruppi ed associazioni che abbiano voglia di collaborare o proporre progetti culturali da portare avanti insieme.

Ma ritorniamo alla Settimana dell’Arte, nata principalmente per esporre i dipinti degli allievi del Corso di Pittura, delle mie opere e quelle di vari artisti ospiti.
Con il trascorrere degli anni (siamo all’ottava edizione), l’evento si è molto evoluto.
Rimane sempre uno spazio espositivo per gli allievi e per gli insegnanti del Corso di Pittura … che ora, visto il successo ed il numero sempre in aumento degli allievi, i Maestri addetti all’insegnamento sono diventati tre.
Donghi Giuseppe, con il validissimo aiuto dei Maestri Renato Molteni e Mariacristina Biondi.

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CORSO DI PITTURA 545x     http:// www.donghigiuseppe.it/blog/?p=1823

La settimana si svolge offrendo al pubblico eventi che coinvolgano i bambini ed i ragazzi della scuola primaria e media, i genitori, i nonni e tutti coloro che abbiano voglia di partecipare alle nostre numerose proposte.
Proposte di carattere culturale, artistico, che spaziano dai laboratori di pittura, musica, intrattenimento serio e comico per bambini ed adulti, concerti che comprendono musica e testi dialettali, folk … fino al Rock.
Ogni artista ha contribuito a mettere in risalto l’importanza della cultura nella nostra vita quotidiana.
La cultura come gioia interiore per noi stessi, gioia che possiamo trasmettere a moltissime persone che ci circondano.

“Arte come una fiamma che arde dentro, una fiamma che si alimenta con la passione, l’impegno continuo, l’entusiasmo, le sconfitte e le gioie… di continue battaglie dentro noi, per raggiungere, realizzare il nostro sogno.
L’Arte e la Cultura sono anche motivo di aggregazione, condivisione, scambio di opinioni, di sapere, di esperienze … che non possono altro che generare un nuovo modo di vivere la nostra esistenza, semplicemente salendo su questo veicolo che ha mille porte, ed ognuna di esse ne apre altre mille” ( Donghi Giuseppe)

…. O per dirlo con parole più autorevoli delle mie “ Tutte le arti contribuiscono all’Arte più grande di tutte: quella di vivere.” ( Bertolt Brecht).

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Sta a noi scegliere cosa fare e dove andare , l’importante è riconoscere i nostri limiti ed i pregi, sapendo fermarci nel posto più vicino ai nostri sogni.
Chi non ha sogni, non ha nulla davanti a se.
Chi sogna ha solo due possibilità, lasciare che il sogno svanisca, oppure cercare di concretizzarlo.
Questo comporta dedizione, fatica e tempo … ma alla fine rimane dentro noi una gioia inspiegabile, ci sentiamo appagati al punto di desiderare che questo accada anche alle persone che ti circondano.

Piccole formiche che si ingegnano per fare in modo che tutte le bellezze, l’Arte e la Cultura, giunta fino a noi, grazie a chi ci ha preceduto rimangano tali … e lavorare per lasciare ai posteri queste e nuove meraviglie.

Lo so che tutto sembra andare nel lato opposto, ma io sto dalla parte delle formiche, nella speranza che diventino la regola e non l’eccezione.

A tal proposito è doveroso ringraziare tutte le persone che collaborano alla realizzazione di questo progetto e molti altri. Laura Alberti, Paolo Colombo, Anna Betto, Annalisa Croci ed il gruppo delle merlettaie, Franco Ballabio, Dino Ballabio, Fabio Cappellini, Francesca Donghi, Tutte le mamme, le allieve e gli allievi del corso di pittura che si sono impegnati a collaborare per fare in modo che tutti i laboratori riuscissero nel migliore dei modi ed a preparare con le proprie mani le merende dei bimbi.                                                       L’Associazione ringrazia Il Comune di Brenna per la collaborazione. fbook 1 - Copia copia - Copia

BCC Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – Filiale di Brenna, per il contributo. 377(2)

Donghi Giuseppe Presidente ABC ————————————————————————————————————

 

 Ecco le FOTOGRAFIE di tutti gli eventi  della  -SETTIMANA DELL’ARTE- 2014      Le Foto sono di Laura Alberti e Donghi Giuseppe

Cliccare sulle immagini per ingrandirle  e proseguire nella visione.

 

MOSTRA DI PITTURA degli ALLIEVI del CORSO DI PITTURA

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 I MAESTRI DEL CORSO DI PITTURA 

DONGHI GIUSEPPE  –  RENATO MOLTENI  –  MARIACRISTINA BIONDI

 

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LABORATORIO SPETTACOLO PER BAMBINI E GENITORI – A cura di IRMA MOGIA

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 FILASTROCCA DI ALICE – SPETTACOLO E LABORATORIO – A cura di                ILONA COLOMBO

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ALIMENTAZIONE E SALUTE; C’E’ ANCORA QUALCOSA DA SAPERE? A cura del Dott.  SERGIO CASATI e (Associazione Donarsi

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I BAMBINI E LE LORO MAESTRE della Scuola Primaria F. Casati di Brenna CO Vengono a VISITARE LA MOSTRA … Un incontro bellissimo ed interessantissimo. A cura di Donghi Giuseppe

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LABORATORIO DI PITTURA PER BAMBINI ” DIPINGIAMO SUI SASSI” a cura del Maestro Donghi Giuseppe

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MOSTRA MERLETTO a cura del GRUPPO MERLETTO DI BRENNA

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CONCERTO IN P.ZZA XXV APRILE – Brenna CO  – Con i favolosi  – OLD & YUNGER

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VARIE SETTIMANA DELL’ARTE

 Fotografie di Laura Alberti e Donghi Giuseppe

 

 

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ECCOMI DI NUOVO … ed è sempre come la prima volta

Donghi G. a Giussano

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E’ vero, è sempre come la prima volta.

Non so perchè.

Paura? No, e di cosa dovrei aver paura? Non faccio altro che raccontare me stesso con la mia Arte .. fin da bambino.

Dovrei essere abituato … ma forse non ci si abitua mai … non chiedetemi perché, una risposta non ce l’ho.

Cari visitatori … nel guardare i miei dipinti, cercate dei vostri ricordi, immaginate che oggi è un giorno che non ha tempo, entrate nel quadro, e poi come davanti ad uno specchio, immaginate tutto ciò che volete … e magari mi troverete accanto a voi, sullo stesso sentiero … a raccontarci la vita.

In questa personale troverete anche alcuni dei miei allievi … in loro mi rivedo quando da giovane cercavo di imparare a dipingere .. perché era per me un bisogno … che non so descrivervi .. forse anche un sogno … ed oggi? Eccomi a stendere la mia mano, a dare il mio sapere, la mia esperienza … a chi come me inseguiva un sogno, il proprio estro, la propria sensibilità a cui non si può sfuggire. Tutto ciò è meraviglioso.

Donghi Giuseppe

ECCO LE FOTO DELLA MOSTRA 

In questa sequenza fotografica troverete alcuni dipinti e momenti che riguardano la parte dedicata alla mia personale.

Clicca sulle foto per ingrandirle e procedere nella visualizzazione

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Ecco i dipinti degli allievi che hanno partecipato

 

 

 

 

Articolo Letto 8012 volte.

L’OCA

Titolo.  L’Oca

Dimensioni  cm 60 x 80   Titolo. L’Oca.  Tecnica. Colori ad olio.  Supporto. Tela

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L’Oca                                                                        Cliccare sulle immagini per ingrandirle

Ciao Oca
Perché mi chiami Oca? Se io ti chiamassi semplicemente Uomo?
Hai ragione, io mi chiamo Giuseppe e tu?
Qui tutti mi chiamano Luna

Scusami non volevo offenderti … è che nel mondo degli uomini, come ci chiami tu, quando si parla delle Oche, non si pensa quasi mai a te Oca .. scusa, volevo dire Luna.
Si dice Oca giuliva, per dire donna frivola, poco seria … sai quelle che stanno sempre allo specchio a rimirarsi, che sparano cavolate a raffica, ridono per nulla, quelle che in amore, oggi è uno, domani è un altro … e mi fermo ..sai, le giulive te ne combinano di tutti i colori .. meglio lasciar perdere.
Ma dai,  ribadì l’Oca .. cioè luna .. tra di voi ci sono persone così? Nel mio mondo, queste cose non ci sono, noi siamo più serie.

… Ma non è mica finita qui cara Luna .. si dice anche cammini come una Papera, non starnazzare come un’Oca, porca l’Oca .. per non scomodare quel signore che sta su nascosto sopra le nuvole e che dicono veda tutto da lassù, alcuni affermano anche che: per quanto allunghi il collo, l’Oca non diverrà mai Cigno.

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Ma finiamola con questi discorsi .. io oggi sono venuto qui perché mi piace guardarti camminare, dondolando a destra ed a manca, perché mi piaci così, anche se non hai il collo lungo come un cigno, mi piace vederti nuotare con tutta la prole in fila indiana, quando soffi e minacci chiunque si avvicini ai tuoi pargoli, quando sbatti le ali e starnazzi che ti sentono in tutta la valle, mi piaci quando cacci la testa sotto l’acqua per cercare qualche cosa da mangiare, mi piace la natura che ti circonda.

L’Oca, pardon .. Luna .. rimase un po’ in silenzio, direi anche quasi incredula per tutto ciò che le ho raccontato su di lei e per averle detto che a me piace così com’è e non me ne frega niente di tutto ciò che si dice nel mondo degli umani quando si parla del bel pennuto dal collo più corto del cigno … che poi chi l’ha detto che il collo lungo è sinonimo di bellezza e di eleganza?

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Senti Giuseppe, disse Luna .. dammi la mano ed io in cambio ti regalo una delle mie penne, così potrai scrivere e disegnare come si faceva una volta .. so che disegni e dipingi, me lo hanno detto i miei informatori e poi ti ho visto anch’io tempo fa prendere appunti e fare disegni, la in fondo al canneto … mi piacerebbe un giorno, mettermi in posa e farmi ritrarre da te, cosa ne dici?

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Cosa ne dico? Senti Luna, non te lo volevo dire, ma io ero venuto qui proprio per osservarti, fotografarti nel tuo ambiente. Volevo dipingere la tua bellezza. La tua fierezza, le tue bianche piume … perché volevo dipingere un’Oca .. perché a me piacciono le Oche, alla pari di un Cigno, di un’Anatra, di un Corvo o di un Gabbiano … per cui vado a casa e faccio il ritratto alla mia amica Oca e scusami ancora se ti ho chiamato in modo così generico … ciao Luna, e ricordati, io sono un uomo di nome Giuseppe, Passerò un giorno ancora a trovarti e mi dirai se il tuo ritratto ti piacerà.
Donghi Giuseppe.

 

 

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LA BALLERINA

 

Titolo La ballerina –  Dimensioni cm. 50 x 70

Supporto Tela   Tecnica  Colori ad olio. 

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Abruzzo … una delle terre che amo, che amiamo.

Terra che trema, fatta di paesaggi immensi, di belle persone, bagnata dal mare, adagiata su colline, fino a toccare il cielo lassù in cima alla Maiella ed al Gran Sasso.

Terra d’Arte, Cultura e Tradizioni.

In uno di quei giorni di fine estate ci trovavamo a Chieti, splendida cittadina adagiata su di un colle.

Giorni in cui si svolgeva l’Achille d’oro – FilmFestival … ed in una di queste serate, le vie del centro storico sembravano diventate un concentrato di Cultura all’aperto, infatti, a contornare e valorizzare ulteriormente questo Festival vi erano: concerti, teatro, danza ed altro .. ascoltai della buona musica moderna, del teatro e poi finimmo in Piazza Gian Battista Vico dove su di un grande palco vi erano delle rappresentazioni di danza moderna arricchita di molti spunti classici …Riuscimmo ad arrivare fin sotto il palco, il mio scopo era quello di scattare delle belle foto ed ascoltare buona musica … ma quando lo spettacolo iniziò .. la fotografia passò in secondo piano .. bastava scattare che eri sicuro di portarti a casa delle belle foto … all’improvviso fu tutto un turbinio di corpi che si muovevano sul palco illuminati dai fari multicolore, dalle proiezioni a tema di filmati sullo sfondo .. ballerine che arrivavano fino all’orlo del palco .. quasi a toccare l’obiettivo della macchina fotografica, si sentiva il respiro nonostante la musica fosse forte, le vesti che svolazzavano mettendo in mostra il corpo o parti di esso .. ora in movimenti leggeri, leggiadri … ora rapidi da mettere in risalto la tensione dei muscoli e dei nervi, ballerini che prendevano al volo la compagna e la facevano volare in alto, come se fosse un fuscello …. fui preso da tutto ciò, tanto da non seguire più lo spettacolo, il ritmo e la scenografia .. mi concentrai sui colori, sulla bellezza delle figure, sui loro movimenti.

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Il corpo diventava Arte, ogni sua parte poteva essere un dipinto, le posizioni, le figure, le espressioni del volto, erano un inno alla bellezza, un richiamo all’emotività interiore, ora con musica e pose drammatiche, ora romantiche o sensuali.

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Fui rapito da tutto ciò come se fossi davanti ad un’opera di Botticelli, ad un paesaggio .. il più bello che si possa immaginare, ad un immenso campo di fiori dai mille colori .. a tutto ciò che uno possa immaginare.

Alla fine di ogni rappresentazione … chiudevo per qualche secondo gli occhi e vedevo ancora i colori e le figure passarmi davanti e cominciai così a pensare …. colori, musica, movimento, tensione, sensualità, bellezza, gioia, drammaticità.

Questo ritornello mi tenne compagnia per diversi giorni di seguito .. poi si sa, basta girarsi che ovunque vieni sempre attratto da qualche cosa di interessante … eppure ogni qualvolta mi accingevo a prendere in mano i pennelli per lavorare ad un nuovo dipinto .. quel ritornello mi ritornava e mi ritorna tutt’ora alla mente.

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Sono passati quattro anni da quel giorno ed ora mi sono accorto che in questo intervallo di tempo la mia pittura si è trasformata … rimango sempre fedele al realismo, ma la tecnica non è più la stessa, i soggetti sono cambiati, la mia ricerca mi ha portato a concentrarmi maggiormente sugli effetti della luce, delle ombre, all’espressione dei volti, alla ricerca del movimento .. in un dipinto voglio sentire e cercare di trasmettere le stesse sensazioni che hanno generato in me la voglia di rendere immortale quel momento in cui tutto ebbe inizio .. non mi occupo tanto dell’estetica che deve essere bella per forza … no! Quello non mi interessa più .. la bellezza, le emozioni devono arrivare a Me ed allo Spettatore attraverso altre vie … quelle che toccano i nostri animi, le passioni, l’amore o la repulsione. Il dipinto deve parlarci, farci ascoltare ciò che vogliamo sentire .. ricordare un attimo della nostra vita, o ciò che vorremmo che fosse.

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Donghi Giuseppe

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Qui i sogni diventano realtà

 

CORSO DI PITTURA 2014

A Cura del Maestro DONGHI GIUSEPPE

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Eccoci di nuovo in piena attività, i 26 iscritti al corso sono sempre più affiatati, appassionati, e quel che conta sempre più bravi nel maneggiare colori e pennelli .. liberi di esprimersi nella tecnica e nella loro sensibilità artistica che meglio gli si addice.

Durante il corso non si dipinge soltanto ma si approfondiscono le conoscenze storiche dell’Arte, i periodi, gli stili … il tutto mentre si socializza, ci si racconta, si scambiano esperienze, i nuovi allievi vengono subito affiancati ai veterani … perché è anche osservando che si impara .. e da parte mia li sprono a mettersi subito alla prova senza pensare se il risultato sarà buono oppure no, l’importante che si esprimano in assoluta libertà e spontaneità, solo così facendo posso capire quali sono i limiti ed i pregi ed in che stile indirizzarli.

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Che dire? Posso solo affermare che questo corso che si svolge all’interno dei programmi di – ABC – ( Associazione Brenna Cultura) ce lo invidiano in tanti, non solo nel circondario ma anche fuori Provincia e Regione, grazie ad internet che diffonde alla grande questo tipo di attività e tutto quanto riguarda Arte, Cultura, Tradizioni, Bellezza, Valori e Sentimenti, contenuti che non dimentico mai di divulgare ovunque io vada, perché credo che non si possa vivere senza passioni, e valori che diano un senso al nostro esistere.

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Oggi sembrerebbero parole, frasi fuori moda, eppure mai come ora le persone cercano spazi dove dare sfogo alle passioni, cercano di schivare le bordate che questo consumismo e stile di vita ogni giorno ci propone ed impone.

Insomma per riassumere il tutto … è che il martedì si sa che si incomincia alle ore 21 .. ma non si sa mai a che ora si termina, tanta è la passione e l’entusiasmo da parte di tutti … a volte si fa tardi anche solo per chiacchierare e per il piacere di stare insieme … qualcuno strofina gli occhi perché sente l’alba troppo vicina, altri non riescono a dormire per la troppa adrenalina accumulata … ma questo è meraviglioso.

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Vorrei ricordare ai concittadini, agli abitanti dei paesi limitrofi e tutti coloro che ci seguono in internet, se volessero venirci a trovare, per incontrare amici, per vedere come funziona o volessero provare ad usare una matita .. noi un foglio e qualche colore lo abbiamo sempre a disposizione per tutti.

Vorrei infine ringraziare gli altri due insegnanti che mi aiutano a portare avanti questo progetto.

l’Artista Molteni Renato di Erba

e da quest’anno Cristina Biondi di Fabrica Durini (Alzate Brianza)

Il Comune di Brenna CO per la collaborazione

BCC Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – Filiale di Brenna, per il contributo.

Donghi Giuseppe

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Il Pagliaccio

 

Titolo .- IL Pagliaccio   –  Dimensioni cm. 50×80

Supporto  –  Tela preparata con stucco e colle     

tecnica   –   abbozzato ad Acrilico – portato a termine con colori ad Olio 

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Mi ricordo i giorni che precedevano il Natale, vi era nell’aria un clima di gioia, attendavamo un qualche cosa che sapeva un po’ di magico, anche per coloro che non credevano.

Nei giardini qualche piccolo abete con poche lampadine, la realizzazione del presepio nelle nostre case coinvolgeva tutti.

Non vi era per noi la settimana bianca, nemmeno lo stressante girovagare tra i negozi della cittadina più vicina per comperare mille cose, sovente inutili … bastava una stretta di mano o un abbraccio augurandoci Buon Natale.

Non vi erano molti soldi … ma non è mai stato un problema.

Il Natale diventava così la festività della famiglia .. qualche regaluccio, magari usato … poche cose ma desiderate da mesi.

  • Mi trovavo a Como in Piazza Duomo, nei giorni che precedevano le festività natalizie.

La Piazza gremita, un andirivieni da Stazione Centrale.

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Io sempre con la mia macchina fotografica in cerca di scene interessanti.

Scorgo laggiù in fondo un pagliaccio, che con dei palloncini creava strani animali da donare ai bambini.

Mi sposto, mi avvicino, il soggetto si presta per essere fotografato, mi siedo con Laura  per consumare una buona cioccolata calda al bar sotto i portici … postazione ideale, sullo sfondo la splendida facciata del Duomo, davanti, il simpaticissimo pagliaccio impersonato da una donna dalla forme un po’ abbondanti … ma ben distribuite.

Metto a punto i meccanismi della macchina fotografica, ed incomincio a scattare, cercando un taglio giornalistico che racconti al meglio ciò che accade.

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Ad un certo punto mi sono accorto che lo strano personaggio, non era così importante nel contesto perché non aveva molto da fare… eppure era così interessante.

Molti bambini avrebbero voluto il palloncino dalle forme strane … prendevano per mano i genitori e li trascinavano verso il coloratissimo “Pagliaccio” sorridente ma dagli occhi tristi.

In risposta i bimbi si sentivano dire “ Andiamo, abbiamo fatto tardi con le compere – dobbiamo ancora mangiare – questa sera arrivano gli amici di papà – non ho spiccioli (lui non chiedeva soldi sarà stato messo li da qualche Associazione) – i palloncini ve li porterà Babbo Natale …. ( se fate i buoni) …. e così centinaia di altre risposte, alquanto inopportune e per me anche irritanti ed inquietanti.

La sera che si stava avvicinando, incominciava a spegnere i colori … tanto che all’improvviso si accesero milioni di lampadine che disegnavano i profili dei palazzi storici e del Duomo.

Intanto rapidamente la città si svuotava, la estenuante giornata di compere stava per volgere al termine. Ritirai la macchina fotografica .. il reportage era finito … ottime immagini … tante tristi, le lacrime dei bambini fanno male, ma chi ama la fotografia fotografa ciò che più lo colpisce, bello o brutto che sia.

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Mentre con Laura ci stavamo recando al parcheggio, ci guardammo in faccia, quasi simultaneamente, ci siamo detti … ma che mondo è questo se un Pagliaccio è stato quasi tutto il tempo con le mani nelle mani? Dove è finito il nostro Natale? Quando mio padre camminava a marcia indietro fin sulla via principale, lasciando le impronte nella neve e ritornava facendo un lungo giro … poi il mattino ci chiamava e ci diceva … visto? Questa notte è passato San Giuseppe e la Madonna con in spalla Gesù Bambino.

Donghi Giuseppe

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Dipinto – Foto – Testo –  di Donghi Giuseppe           Clicca sulle foto per ingrandirle

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Donghi Giuseppe intervistato da -Agoradio-

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VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=gYAAIkoul5M&list=UUvRw7uAFbLTyFefu6AQNryw

 

Versione molto ridotta … 24 MB per coloro che hanno problemi di ricezione internet

>………. forse perché mi viene chiesto cosa sia quella forza interiore che spinge un Artista ad esprimersi con così tanta passione e dedizione che si rinnova continuamente fino a diventare un tutt’uno con la vita stessa.
Una vita in cui l’Artista mette a nudo se stesso, rivela il proprio intimo attraverso la propria Arte. Questo comunicare con gli altri, fa si che i dipinti, le opere d’Arte in genere , non siano solo semplici forme o messaggi sospesi nel nulla … ma storie di uomini che socializzano, crescono nel confronto, nello scambio delle esperienze.
Esperienze che diventano stile di vita, uno stile che non è scelto dall’Artista ma dal proprio interiore, da quella scintilla che arde perennemente dentro e che alimenta e sazia la nostra esistenza, rendendoci liberi nel pensiero, ponendoci di fronte all’infinito come foglie al sole, pietre spigolose, alberi sui crinali dei monti, gabbiani stridenti che si librano sulla cresta delle onde, nuvole migranti e mutanti nel cielo, piloti del nostro aliante, liberi da zavorre ci buttiamo a capofitto e poi su, su fino allo stallo per poi planare dolci sfruttando le correnti che la meraviglia della vita ci offre.
Parole, pensieri e stili di vita che forse passano inosservate o vengono messe in disparte in questo periodo così grigio, fumoso, stagnante della nostra storia.
Eppure in questo mare immobile, in questa atmosfera torbida sta lentamente crescendo in molti la voglia di rialzarsi in piedi e cercare di camminare sul pelo dell’acqua sbattendo le ali come fanno le anatre selvatiche nel loro concitato gesto per alzarsi in volo.
Forse è un bisogno di capire, voglia di contatto umano, emotivo, forse solamente voglia di soddisfare il nostro io, nutrirlo, oppure di aggrapparci al tempo che ci sfugge senza provare a soddisfare antiche passioni soffocate, dimenticate in qualche cassetto, chiuso da troppo tempo, forse da quando le nostre ali erano ancora troppo giovani per volare…….

Tratto da:

 NON DI SOLO PANE –   BRENNANEWS 

Articolo Pubblicato su BRENNANEWS –  lunedì 18 aprile 2011 da  Donghi Giuseppe

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