ISOLA ROSSA CM. 50×90 – olio su tela.

Ci sono giorni in cui non smetteresti mai di guidare su strade polverose. Sotto un sole caldo che scalda l’aria al limite del sopportabile. Poi fermarsi ed invitati dalla unicità del posto, camminare tra ulivi, sugheri, terre aride, e poi salire ancora più su fino in cima ad un monte pietroso ed a tratti coperto da cespugli verdi di macchia mediterranea per ammirare da lassù quel territorio a noi inconsueto ed affascinante.
Laggiù lontano si scorgeva un paese arroccato su di un piccolo promontorio a picco sul mare.
Ci guardammo in faccia e non ci fu bisogno di parlare .. Laura si era già incamminata, era un evidente “si andiamoci”.

Visitammo questo splendido borgo antico, i suoi vicoli, i suoi profumi, la luce tagliente, il vociare dei bimbi che giocavano per strada, i tipici negozi che esponevano tappeti, ceramiche artistiche, prodotti del territorio .. e la splendida ospitalità delle persone del luogo.
Oramai si era fatto pomeriggio e decidemmo di andare poco più a nord in cerca di un posto tranquillo davanti al mare.
Vidi una splendida baia, un piccolo e grazioso agglomerato di case ed una torre circolare che sovrastava il tutto.
Sul cartello stradale c’era scritto -Benvenuti a Isola Rossa –
Spirava una brezza piuttosto sostenuta e tiepida .. con il caldo che faceva era come la manna scesa dal cielo.
Ci incamminammo verso la torre tra vicoli stretti e case basse mentre il rumore del mare si faceva sempre più forte.

All’improvviso davanti a noi si spalancò l’inimmaginabile, una zona tutta di scogli e pietre rossastre che dalla riva si addentravano nel mare come se fossero sparsi a caso, le onde di una certa altezza si infrangevano spumeggianti tra queste pietre rossastre in un ribollire rumorosissimo e la cresta delle onde innalzava spruzzi che portati dall’aria ci bagnavano il viso.

Un paradiso in terra .. tirai fuori dallo zainetto un telo per l’occasione e lo appoggiai su uno dei pochi spazi della roccia resa liscia nei secoli dal vento e dal mare.
Nessuno in giro, aveva proprio ragione il cartello stradale “Isola Rossa” .
Ci sedemmo, girammo le nostre spalle al mondo, davanti a noi solo pietre rosso mattone, la brezza che spettinava i capelli (anche i miei che non sono tanti anche se lunghi), il sole ancora alto, il fragore assordante del mare, il canto dei gabbiani che veleggiavano controvento, le nostre labbra umide di salsedine, l’infinito davanti a noi .. ci guardammo e come per magia ci sembrò di essere approdati su quel piccolo isolotto che tutti sogniamo, quel fazzoletto di terra e pietre dove vorremmo vivere con la persona amata lasciando alle spalle tutta la frenesia e le inutilità di cui molte volte ci circondiamo.
Ci baciammo, ci abbracciammo e ….. !!
Diventammo un’isola. Nessuno intorno. Nemmeno il mondo. Solo io e Laura.
Opera e testo di Donghi Giuseppe.

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IL VUOTO DENTRO

Titolo – Il vuoto dentro – Autore – Donghi Giuseppe – Tecnica – Mista su tela –
Dimensioni cm. 50×80
Per la prima volta, voglio che sia una Cara Amica che è venuta a trovarmi alla mia Mostra Personale a descrivere questo mio dipinto.
La mia ispirazione nasce da un’altro messaggio che volevo comunicare al pubblico .. ma siccome alla base vi sono delle coincidenze tra le due emozioni che sono: il vuoto dentro e la paura .. ecco che allora trovo giusto pubblicare l’emozione dell’Amica ricevuta osservando il dipinto durante la Mostra. Ecco il testo di Mariagrazia Aiani
Caro Giuseppe volevo regalarti un pensiero che ho scritto dopo aver visto uno dei tuoi bellissimi dipinti…se pensi a oggi ricorderai quale.

E nei miei occhi leggerai
di cieli stellati,
infinite luci nel buio della notte.
Rivivrai il brivido
di temporali scoppiati improvvisamente,
con la grandine che, impetuosa,
percuote i tetti di legno e lamiera.
Poi l’improvviso silenzio,
al ritorno della luminosa luna,
il paesaggio bianco
che pare immerso nella neve.

Ricorderai di quando, bambina,
ti immergevi nel lago
e nuotavi, felice, al chiaror dell’alba.
Sentirai il richiamo del bosco
e pian piano tornerai da me,
amica di mille notti insonni,
ed io ti accoglierò tra le mie braccia
e ti stringerò e non avremo più paura.

Con infinita stima Mary

Testo – Mariagrazia Aiani
Dipinto – Donghi Giuseppe

 

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LA BAMBOLA

AutoreDonghi GiuseppeTitoloLa BambolaDimensionicm 50X80
SupportoTelaTecnicaPittura ad Olio con base acrilica

Ciao, mi senti? Sei sicura di non avermi sentita? Girati per favore, guardami, sono ancora qui appesa al muro della tua camera. Quanti anni sono passati? Ti ricordi quando mi stringevi forte a te, mi accarezzavi, mi pettinavi i miei ricci capelli, mi cambiavi il vestito ed anche le mie scarpine, avevi chiesto alla tua nonna di farmene un paio rosa con i fiocchetti azzurri come il cielo … sai li indosso ancora. Girati per favore.

Mi parlavi, mi raccontavi la tua giornata, mi facevi le domande e ti davi le risposte, mi facevi giocare con altre bambole, le bambole delle tue amiche. Che bello. Ti ricordi?
Quando andavi a dormire , mi abbracciavi e serena ti addormentavi, poi al mattino quando ti alzavi mi mettevi seduta sul cuscino ed io ti aspettavo fino a che non ritornavi da scuola e mi portavi in giro nel passeggino comprato alla fiera d’Agosto. Che bello. Eri la mia Mamma.
Ti ho vista crescere, allegra, spensierata … un giorno ti ho vista piangere .. più di un giorno. Da allora io sto qui appesa al muro della tua camera.

Lo so che mi hai sentita. Sono sicura che stai pensando al nostro tempo passato insieme .. sai io mi ricordo di quando mi parlavi dei tuoi sogni, dei tuoi progetti.

Ti vedo mentre ti stai guardando allo specchio. Perché sei triste? Perché nei tuoi occhi vedo tanta malinconia? Perché sono lucidi? Guardami, sono la tua bambola. Perché non mi parli più? Lo so che mi senti, stringimi ancora. Raccontami. Staccami da questo muro. Perché non ti giri?

 Opera e Testo di
Donghi Giuseppe

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MOSTRA PERSONALE DI PITTURA – Espone DONGHI GIUSEPPE

MOSTRA PERSONALE DI PITTURA – dal 21 al 29 SETTEMBRE 2019 – Presso Centro Espositivo CORTE SAN ROCCO Via Matteotti 39 CANTU’ COCON IL PATRICINIO DEL COMUNE DI CANTU’ – Le Foto sono di – Carlo CatanzaroPierangelo TrezziLaura AlbertiFrancesca Donghi e Donghi Giuseppe



La Mostra Personale di un Artista deve essere l’occasione per far vedere a tutti la sua Arte
… ma non è solo questo perché se così fosse, sarebbe una muta e inutile esposizione di manufatti
Non sono un Arista che ama molto le mostre ma quelle che ho fatte ed oramai sono molte, ho sempre cercato di farle diventare un momento di incontro, di dialogo tra “addetti ai lavori”, semplici amanti dell’Arte, curiosi, critici e tutti coloro che semplicemente amano visitare le mostre d’Arte in genere… e fin qui diciamo che è tutto normale, ma io questa normalità ho sempre cercato di superarla perché l’Arte ha mille e più sfaccettature, comprende ogni attività ed espressione dell’intelletto umano, dalla Pittura, scultura, fotografia, musica, canto, teatro, cinema, poesia, scrittura, architettura .. insomma tutto quanto un uomo possa fare con il suo ingegno … e così anche in questa ultima mia Mostra Personale oltre ad aver incontrato tanti artisti, risposto ad ogni domanda anche di colui che nulla sa di arte ma è curioso, all’interno della Mostra ho inserito un evento curioso .. dipingere, realizzare un’opera d’Arte ascoltando e quindi ispirandomi alle note meravigliose della chitarra del Musicista (autore dei suoi brani) Sergio Arturo Calonego .. coinvolgendo il numeroso pubblico a seguire la melodia delle note e trasportati dal gesto delle mani che si muovono sulle corde di una chitarra a quelle di un pittore che mescolando colori ed a colpo sicuro stenderli su di una tela e dar vita ad un dipinto…. è stata una magnifica esperienza che voglio ripetere coinvolgendo gli allievi della mia Scuola di Pittura di Brenna CO.
La Mostra Personale a Cantù è stata un vero successo sotto ogni aspetto.
Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato ad organizzarla. Grazie al numeroso pubblico.
Grazie a Mia Moglie Laura Alberti che vive con un artista da oltre 50 anni … e non è facile.
TUTTE LE FOTO

Donghi Giuseppe

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LEDA ?

Titolo Leda?

Tecnica  Fondo preparato con colle, stucchi plastici e sabbia finissima,
imprimitura ad acrilico e finito con colori ad olio.
Supporto Laminato plastico.  Dimensioni  CM. 100 x 55
“OPERA ESEGUITA NEL 2014 E  MODIFICATA IN BUONA PARTE NEL 2019 SENZA STRAVOLGERE  L’IMPIANTO DI BASE.” Donghi Giuseppe.

Leda, nella mitologia greca era Moglie di Tindaro, grande guerriero e Re di Sparta.           La Leggenda, narra che Zeus, capo di tutti gli dei dell’Olimpo, il Dio del cielo e del tuono, si innamorò di Leda e per poterla raggiungere scese dal cielo, si trasformò in un candido cigno, e avvicinandosi a Lei che stava riposando sulle rive del fiume Eurota, la svegliò facendosi notare starnazzando d’ali, e con il suo lungo ed elegante collo incominciò ad accarezzarla amorosamente sui capelli, sul viso fino ad insinuarsi tra le sue braccia accoppiandosi.
Non è certo questo racconto mitologico che mi ha dato lo spunto per realizzare questo dipinto.
La donna nelle mie opere è un tema che mi sta a cuore da sempre.
Questa volta camminando in silenzio sui monti, ammiravo l’infinita bellezza della natura, quassù è sempre tutto molto più chiaro, sei libero da ogni legame con tutto ciò che accade laggiù, siamo soli, senti il cuore battere dentro te, il vento che ti accarezza, il sole è brillante, l’aria leggera, il cielo azzurro intenso, a tratti macchiato da nuvole bianchissime dalle mille forme mutanti.
Ti accorgi di quanta bellezza esiste intorno a noi .. tutta questa meraviglia ti avvolge e ti sconvolge e non puoi fare a meno di pensare all’irresponsabilità dell’uomo che senza nessun indugio, ogni giorno ne distrugge un pezzo …Come se il tutto fosse suo. Tutto questo mi porta a pensare alla storia umana su questo lembo di terra che naviga nell’infinito, alla grandezza dell’uomo, alle sue meravigliose scoperte ma … anche alle guerre per prevalere su altri esseri umani, guerre assurde per un credere religioso .. ah che guaio le religioni … ed intanto cammini, ti guardi attorno.
Poco prima di arrivare in cima, mia moglie Laura mi fa notare una cordata di tre donne che stavano salendo su di una parete rocciosa in maglietta e pantaloncini corti … ottima occasione per fermarci a riposare un po’ guardando quelle donne salire come ragni aggrappati alle rocce.
Ci sediamo su dei massi … Laura ad un tratto mi dice:  “ora non è più come qualche anno fa, di donne che scalano oramai se ne incontrano tante, che pilotano aerei, che fanno tutto quanto fa l’uomo maschio, ed a volte anche con più passione e tenacia” … Vero risposi io .. guardandola seduta su quel masso.
Ecco, è in questo preciso momento che nasce il dipinto che illustra questo scritto. Leda?

Guardavo Laura seduta sul sasso, alle sue parole appena pronunciate a proposito delle donne.
La vidi seduta non più su di un masso, ma su di una casa, con il camino che fuma in un ambiente magico fatto di cielo cupo e di candida neve ovunque, lei nuda … come è nuda la natura davanti all’universo, nuda come la madre terra, come pietra al sole, limpida, come è limpido il mare più bello che va a toccare il cielo laggiù in fondo all’orizzonte, bella come tutto ciò che ci circonda quassù.

Ed il Cigno? (Incontrato poche ore prima in un piccolo laghetto a fondovalle.)

Ecco allora .. ritornarmi nella mente la leggenda mitologica di Leda concupita da Zeus trasformatosi in cigno.
E ripenso di nuovo all’uomo maschio, al mondo costruito da maschi e per i maschi, per le sue guerre, per le sue manie di grandezza, capace di costruire meraviglie ma anche di distruggerle … e non solo ciò che ha costruito.
Nei millenni ha distrutto, deturpato, stravolto, inquinato il pianeta come se fosse lui il padrone di tutto ciò.
Come se fosse il Re degli Dei in grado di camuffarsi dietro altre sembianze per concupire, spadroneggiare, dettare legge su tutto e su tutti.
Quindi tornando alla donna mi pongo una domanda: quanto è cambiato da quel racconto mitologico ad oggi?
La donna fino a pochi anni fa non aveva neanche il diritto di voto nella nostra civile Italia, in molti paesi la donna vale meno di una pecora, di un vitello, a volte la si elimina alla nascita … ed in certe parti del mondo a causa dell’uomo o di fanatismo religioso, quali menomazioni fisiche e morali devono ancora subire?
Nel mondo così detto civile  .. Italia in prima fila, perché se un maschio si accoppia con tante donne è un rispettato donnaiolo .. è un maschio Italiano, mediterraneo … mentre se una donna si innamora di un altro è una puttana?

Perché se una donna è maltrattata dal suo compagno .. o semplicemente non vi è più amore fra di loro e lei decide di andarsene e rifarsi una nuova vita Lui la ammazza?
Per amore dice Lui … tu sei mia non puoi essere di nessun altro.
Mia? Mia come un oggetto, come la pecora ed il cammello.
Tutto questo ancora oggi.
Perché oggi purtroppo sono ancora pochi gli uomini che sanno amare senza nulla pretendere, amare per la gioia di condividere corpo e sentimenti, donarsi reciprocamente, cogliere da lei la sua parte femminile per completarsi e donare a lei la nostra ..  così da diventare grandi, capaci di amare, di nutrirsi uno nell’altro .. tanto da diventare come lo splendore della natura che ci ha circondato oggi lassù, dove il raglio di certi uomini non può giungere così in alto … costretto a lamentarsi laggiù legato al palo che lui stesso ha conficcato nel terreno … o come il gallo Re o Dio del suo piccolo pollaio.


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Dipinto e testo di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe

 

 

 

 

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TUTTA COLPA DEL PULCINO

Autore Donghi Giuseppe  – Titolo  Tutta colpa del pulcino  –
Dimensioni cm. 50 x 80 – Supporto Tela  –  Tecnica Pittura ad olio

Un pulcino che immobile guarda Lei.
Lei che non guarda più il pulcino ma guarda noi, seduta nel vuoto, nuda come nudi ed impotenti ci sentiamo a volte nella vita.
Una parete scura che lacrima sangue, un tavolo che non ha gambe.
Un cielo che “rosso di sera bel tempo si spera”.
Un mare agitato con onde alte … che un po ci fanno paura.Da piccola era anche Lei come un Pulcino, giocava serena, voleva crescere, aveva tutta una vita per realizzare i suoi sogni, era curiosa, voleva sapere, capire, vivere.
Ma la vita non è una formula matematica, è un enigma da risolvere, una cima da conquistare, a volte ci entusiasma, non sempre però è come la vorremmo.
Siamo come foglie al vento, barche in mezzo al mare, ci vuole coraggio, a volte fortuna … di sicuro ci vuole amore.Lei comunque ce l’ha fatta a diventare grande conservando nel suo animo la dolcezza di quel Pulcino così bello così fragile e tenero … fino a che ha conosciuto l’Amore.
Si proprio l’Amore il sentimento più bello della vita … che ci fa sentire il cuore in gola, ci fa fremere tutto il corpo, donarci all’altro, gioire, anche soffrire … ma ci riempie e da un senso alla vita.
Lei ha amato … ma era un amore sbagliato, non ricambiato, Violento e per fortuna finito, ma non senza dolore.
Dentro Lei non vi è più la tenerezza del pulcino, non vi è più certezza, intorno solo pareti buie che sanno di violenza, spazi incerti, tutto sembra sospeso nel vuoto sopra ad un mare che non promette nulla di buono, che non si può navigare.
Il Pulcino la guarda immobile – Lei guarda noi con occhi grandi ed un po’ assenti.

Una sola speranza laggiù all’orizzonte dove il cielo ancora azzurro incontra il mare e si tinge di rosa. “Rosso di sera bel tempo si spera”


Dipinto e testo
Donghi Giuseppe

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LUNA – La Notte ed il Mare

Autore Donghi Giuseppe – Titolo LUNA – La Notte ed il Mare
Dimensioni cm
50 x 80Tecnica – Olio su tela

Luna ha paura della Notte, eppure era cresciuta guardando le stelle.
Luna ha paura del Mare, anche se sapeva nuotare come un pesce.

Luna che sfugge, che guarda da dietro una finestra, che vive nel ricordo.
Luna che non ha più stelle nel suo cielo.
Non ha più pesci, né onde, né gabbiani nel suo mare.

Luna che non può dimenticare quel giorno in cui con violenza le rubarono la sua dignità, il suo corpo, il suo essere donna… la sua vita.

Oggi le notti di Luna sono buie, interminabili .. di incubi, di volti, di mani, di urla, di forza bruta e di sobbalzi nel letto ad aspettare la luce del giorno.
Giorno che arriva, giorno piatto come il mare senza vento, come il mare quando cala la sera e tutto tace.
Luna ci guarda e ci chiede “ Perché? ”

Dipinto e testo di
Donghi Giuseppe
 

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LA SIRENA

Autore Donghi GiuseppeTitoloLa Sirena
Tecnica mista – Acrilico e OlioSupportoTela DimensioniCm. 50 X 80

….. E mi distesi sui levigati scogli davanti al mare.
La faccia rivolta a guardare il cielo blu e quelle nuvole vaganti e mutanti.
Poi chiusi gli occhi coccolato dal tiepido sole primaverile.
Sentivo il canto dei gabbiani, la brezza che mi accarezzava il viso, il brontolare delle onde del mare che si spegnevano lente una dopo l’altra tra gli anfratti della rocciosa riva.
La brezza, il tepore, il canto ed il brontolio del mare pian piano entrarono in me come dolce melodia.

Fui rapito da tanta armonia che la mente e l’animo mio si persero nell’infinito.
Mi ritrovai a volare leggero come una foglia nel vento, come un gabbiano che sfiora le onde e poi sale e vola via lontano.
Vedevo fuori e dentro me, libero senza la zavorra che ci tiene legati alla terra.
Incontrai il sole, il vento, il blu del cielo ed accarezzai le nuvole e poi giù fino a tuffarmi nel mare e lasciarmi cullare dolcemente come fa una mamma col suo piccolo.

Poi scesi nel profondo del mare ad incontrare i pesci ed i coralli ed una Sirena che prendendomi per mano mi mostrò tutte le meraviglie che stanno sotto le onde ed il blu del cielo.

La Sirena sapeva che non poteva trattenere il mio animo libero là dove non vi è brezza ne tepore del sole e con un lieve sorriso mi insegnò la via per ritornare sui levigati scogli davanti al mare ad incontrare l’amor mio.  Testo e Opera di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe

 

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LA FALENA

Opera di Donghi Giuseppe – Tecnica Olio su tela – Dimensioni – cm. 60X70

 La falena – ( Eteroceri) Vola prevalentemente di notte e spesso viene attratta dalla luce artificiale, anche se esistono alcune speci che vivono e volano anche di giorno come tutte le farfalle (Ropaloceri)

Tu, come una Falena vivi la notte, insegui la luce della Luna e quella dei lampioni.
Tu, illuminata da fari multicoloreballi, ti muovi sinuosa sul palcoscenico, con sguardi intriganti e sorrisi non veri … fino quasi all’alba, poi tutto si placa e ritorni dietro l’ombra di una finestra socchiusa e ti lasci andare stanca su di un letto, in attesa di un sonno che tarda ad arrivare, sognando un giorno in cui arriverà l’amore che ti farà conoscere la luce del sole … e l’intima bellezza della notte.  Opera e testo di  Donghi Giuseppe 

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LAURA, PRENDI LA BORSA, la strada è ancora lunga.

Autore  –  Donghi Giuseppe
Tecnica  –  Colori ad olio
Supporto  –  Tela
Dimensioni  –  CM 60 X 80

Un giorno un uomo, nel vedermi pensieroso e con lo sguardo lontano, si avvicinò e si sedette vicino, cominciò a parlare con un fare incerto di chi vuole comunicare ma non sa da che parte cominciare.

Poche parole seguite da lunghi silenzi … poi, piano piano, un po sottovoce prese a raccontare di come fu la sua gioventù, sinceramente non era la prima volta, era una storia che conoscevo bene, ma la differenza era che questa volta eravamo solo noi due, davanti a noi la verde Brianza illuminata dalla luce calda dell’imminente tramonto.

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La discussione si animò, l’uomo dopo avermi raccontato tutta la sua vita fino a quel momento .. si fece nuovamente cupo e parlava saltando da un discorso all’altro ripetendo quello che aveva già detto prima.

Ad un tratto ci guardammo in faccia .. lui mi mise una mano su di un ginocchio ed all’improvviso esclamò:” Senti Peppino, lo so che stai pensando al tuo futuro, so benissimo cosa vuoi e conosco le tue capacità … purtroppo io non posso fare per te di più di quello che ho fatto fino ad ora … ho quattro figli e la moglie .. sicuramente una bella famiglia ma come sai si fa fatica ad arrivare alla fine del mese, io vorrei poterti dare di più, vorrei aiutarti a realizzare i tuoi sogni, non mi va l’idea che tu debba fare la vita che ho fatto io”.

Imbarazzato ma con tono deciso mi disse che lui ha continuato a lavorare ma non ha mai avuto il coraggio di potersi inventare una vita diversa .. prima arrivavano i figli, la famiglia, non poteva permettersi errori e per quello si scusava se non aveva potuto dare di più ed allo stesso tempo mi incoraggiava a non perdermi d’animo dicendomi che avevo davanti tutta una vita per cercare di realizzarmi perché io ero sul punto di scoppiare e lui lo intuiva .. sapeva cosa volevo, mi spronava dicendomi che io il coraggio l’avevo e che ce l’avrei fatta.

DSCN1155 - 2x particolare - Rid. 660

Lo interruppi dicendogli …. Senti, tu hai fatto tutto quanto potevi e di questo te ne sarò sempre grato, non devi sentirti in colpa di nulla, anzi sono io che ti devo ringraziare per avermi donato sani principi e per avermi sempre capito … so cosa voglio mi basta saperti felice ed in pace con te stesso.

Non pensarci più, io come tutti cercherò di realizzare il mio sogno.

Da ora cercherò ogni strada possibile par fare di questa mia vita un viaggio avventuroso, cercherò di affrontare tutte le difficoltà che incontrerò usandole come sprone per andare avanti con ancor più entusiasmo e passione.

La vita è un viaggio con mille incertezze, fatto di gioie, dolori, salite, discese e paure, ma non bisogna mai smettere di crederci, di metterci amore e passione, capire dove vogliamo andare, anche se le strade di coloro che vogliono farcela sono piene di buche e pietre … ma per questo anche più entusiasmanti, la dove vi è fatica vi sono anche più soddisfazioni … ed io ho voglia di affrontare tutto quanto sarà necessario per fare questo viaggio, viverlo, libero, cercando di essere pienamente me stesso.

L’uomo mi mise la sua mano sulla mia spalla come se volesse darmi la sua approvazione, la sua benedizione e sorrise.

Quell’uomo era mio Padre !!!

DSCN1157 - Copia 3x particolare - Rid 1260

Ci alzammo e ci avviammo verso casa.

Laggiù in fondo stava arrivando una ragazza, quando ci raggiunse la abbracciai e mano nella mano rivolgendomi a mio Padre dissi “ Papà da questo momento in poi dovrai abituarti a vedermi al suo fianco perché lei sarà la mia sposa ed è con lei che condividerò la mia vita, il mio viaggio”

Sono passati quasi 50 anni e Laura è ancora qui con me, insieme siamo stati complici in ogni avventura .. abbiamo condiviso ogni minuto ogni giorno cercando di scoprire quello che siamo … ci siamo dati l’un l’altro, perché la sua felicità sarà sempre la mia … perché stare insieme è stato fin qui il mio sogno, lei la mia musa, la mia Arte, la mia vita, la nostra vita.
Mio Padre non c’è più .. ma le sue mani sopra le nostre spalle le sentiamo ancora e so che lui se fosse ancora qui ne sarebbe felice.

Ciao Papà ora ho più anni di quanti ne avevi tu quando ti presentai Laura … ma non abbiamo mai smesso di inventarci la vita e non ho mai dimenticato i tuoi incoraggiamenti.

Dai Laura prendi la borsa che di strada ne abbiamo ancora da fare.
Opera e testo di Donghi Giuseppe

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Donghi Giuseppe

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LA ROSSA

Titolo  –  LA ROSSA
Dimensioni – 50 x 80 cm.   –  Tecnica  –  Colori ad olio

Dai, non guardarmi così.
Ti ho dipinta con i capelli rossi e la carnagione chiara. Lo so oggi va di moda essere abbronzate, bionde o di mille colori, con tacchi impossibili, tutto per far muovere un pochino le chiappe, vestite all’ultima moda, truccate come leonesse incavolate appena uscite da un negozio di cosmetici che se gli dai un bacio sulla guancia è come baciare un vasetto di fondotinta, bocche, nasi, zigomi e seni rifatti .. tutte uguali come fotocopie, a volte riuscite male.

Ok a me va benissimo, sono un amante della bellezza, della creatività, dell’originalità.
Ci vuole stile, classe, personalità, un pochino di trucco accentua la bellezza, la sensualità, la femminilità … ma ne ho piene le scatole di vedere donne che sembrano alberi di natale, donne oggetto, donne come pantere, come tigri dipinte da Ligabue.

Quindi per una volta rimani così come ti ho dipinta.
Bella, naturale, femmina, con i capelli rossi, il rosso è il colore dell’amore, della passione, la tua pelle chiara e vellutata come petali di rosa pallida dal profumo fresco che fa sognare.
Nuda, semplicemente nuda e rossa di capelli.
E’ solo fantasia di un artista, nuda e rossa di capelli …. domani ti dipingerò come  vorrai tu. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe

 

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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE -9° edizione- Castelfidardo AN

INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE – Castelfidardo – Marche Ottobre 2017
Un evento culturale organizzato da Maria Lampa (Scrittrice, organizzatrice di eventi culturali e speaker radiofonico presso Agoradio di Osimo)
Un’esperienza culturale che vale davvero di essere vissuta.
Un incontro carico di emotività, di Arte e di condivisione, di scambi di opinioni e di arricchimento personale.
Ogni anno ha un tema diverso e per la 9° edizione è stato “Il bello è ovunque, basta saperlo vedere” intorno a questo tema così tanto importante, sono intervenuti: scrittori, psicologi, giornalisti e personaggi di livello internazionale.
La manifestazione nasce dedicata principalmente per gli scrittori ma che nelle varie edizioni si è evoluta abbracciando tutto quanto è Cultura ed aperta ad ogni espressione e forma d’Arte. Gli Autori ammessi provengono da ogni parte d’Italia.
Il numerosissimo pubblico ha così la possibilità di vedere le opere esposte di ogni artista e di avere un incontro diretto con l’autore.

   

Tutti gli artisti hanno la possibilità di essere intervistati da AGORADIO di Osimo che è presente in diretta streaming per tutta la durata dell’evento.
Presente anche TVRS Marche ed altri network.

Donghi Giuseppe intervistato da Agoradio di Osimo AN “Incontriamoci tra le Righe” Castelfidardo AN Ottobre 2017

Donghi Giuseppe intervistato da TVRS Marche  “Incontriamoci tra le Righe” Castelfidardo AN Ottobre 2017

Inoltre gli artisti ed i vari personaggi intervenuti hanno la possibilità di raccontare la propria esperienza in una sorta di salotto intervistati da Maria Lampa e da un presentatore di Agoradio .. oppure cantare, recitare, suonare, esibirsi ciascuno nella propria espressione artistica o culturale.
La mia prima partecipazione è stata nel 2013, fu come relatore, esponendo anche i miei dipinti e presentando il video che ho eseguito per raccontare con immagini il primo libro di Maria Lampa.Il valore nelle orme del cuore – Marcelli editore Ancona)
Dal 2013 ad oggi sono mancato ad una sola edizione.


In questo mio Articolo (non me ne vogliano tutti gli altri partecipanti) ma racconterò attraverso immagini fotografiche eseguite da Foto NISI di Castelfidardo AN e video di AGORADIO di Osimo e TVRS Marche … la mia esperienza vissuta ad Ottobre 2017 ad Incontriamoci tra le righe e tutto quanto ne è seguito .. e quella di mia moglie Laura Alberti che ha esposto i suoi dipinti. (Impossibile raccontare e citare tutti con le oltre 1500 fotografie pervenutemi tramite Maria Lampa e foto Nisi)


Video: Laura Alberti ad Incontriamoci tra le Righe con foto delle sue opere esposte

Laura Alberti  I suoi dipinti e foto dell’intervista trasmessa in diretta streaming da Agoradio di Osimo – Intervista che è stata fatta anche a tutti gli artisti che hanno esposto le loro opere durante la manifestazione.

Da allora il mio impegno non riguarda solo l’evento “Incontriamoci tre le righe” ma prosegue con serate dedicate al pensiero artistico in generale ed alla mia Arte, raccontando la mia esperienza personale, e non … inerenti all’Arte pittorica e visiva in generale.
https://www.donghigiuseppe.it/?p=4265


Nel 2017 ho tenuto lezioni di pittura .. un’esperienza bellissima che su richiesta verrà ripetuta anche quest’anno ad ottobre 2018.
  

 
….. e per finire, a chiusura della nostra presenza a questo meraviglioso evento 2017, una inaspettata e graditissima sorpresa  donata da tutta l’organizzazione di Incontriamoci tra le righe – Cittadinanza Onoraria –  a  Donghi Giuseppe e Laura Alberti .. con la seguente motivazione ” Per aver creato, tramite un arcobaleno di colori, legami amichevoli con molti cittadini e donato preziosi consigli, rinnovando passioni creative, artistiche e di vita.”  Castelfidardo 20 Ottobre 2017

Un Grazie Particolare a Maria Lampa https://www.marialampa.com/ ed a tutti gli amici e collaboratori di Incontriamoci tre le Righe-

Donghi Giuseppe  www.donghigiuseppe.it/

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COME I PESCI

Titolo – Come i Pesci  –  Dimensioni cm.70×80  – Tecnica – Olio su tela

Come pesce in un mare oscuro che non ti appartiene.
Ti sposti sul fondo, quasi strisciando, allunghi le mani piano, piano per non muovere la sabbia, lassù qualcuno potrebbe vederti e gettare la rete.
Vorrei risalire la dove l’aria increspa le onde, come sirena respirare, saltare sul filo dell’acqua e non come pesce di scoglio, ma il tempo in cui sbocciano le rose è ancora lontano … e quindi aspetto.

Ed io, che so camminare nel buio, nelle fessure profonde delle montagne o sulle cime ad osservare l’infinito, fino a che il sole va a toccare l’orizzonte per lasciare il posto alla luna, regina della notte, o seduto sugli scogli ad osservare le onde che con fragore si scagliano una dopo l’altra rabbiose per poi ritirarsi e lasciare il posto ad altre, mentre il sole risplende creando forti bagliori sulla bianca schiuma che a volte mi bagna ed i riflessi accecanti invadono il mio profondo fino a farmi diventare per un istante parte del tutto.
Poi le onde si placano e finisce l’incanto, la luna lascia di nuovo il posto al sole, le ombre delle fessure si fanno di nuovo cupe mentre le cime ritornano a risplendere.

Inesorabile, l’orologio dell’infinito continua il suo percorso … è non è uguale alla brevità del nostro tempo, quindi ti dico, non stare sul fondo del mare in attesa che sboccino le rose.
Non aver paura. E’ il tuo tempo.

Inizia il tuo nuovo viaggio, lo so, non è facile, non lo è per nessuno in questo tempo folle che scorre su vecchi binari con treni nuovi ma nel buio ed a fari spenti, sperando in un domani migliore.
Ma tu sei donna, sei femmina, sei Tu il futuro, perciò spogliati dell’abito vecchio che la storia ti ha indossato ed insegnaci di nuovo ad amare.
Opera e testo di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe   #donghigiuseppeartista

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IL LAMPO

Titolo – IL LAMPO – Dimensioni – 73 x 95 cm. –                                                              Tecnica – Mista – Base acrilica rifinito ad olio                                                                      

Fin dai primi anni 80 alcuni miei dipinti furono ispirati al tema della distruzione del nostro pianeta da parte dell’uomo.                      Ero molto giovane ma era impossibile non vedere quale sarebbe stato il prossimo futuro… ed ora eccoci qui a parlare di nuovo su come potremmo arrestare questo degrado ambientale, morale e  umano, che se non fermato in tempo porterà la nostra Terra all’autodistruzione.

 

 


IL LAMPO
… in realtà non è altro che un MIO ritorno al racconto mitologico del Diluvio Universale , una grande inondazione mandata da un Dio o da più Dei per punire le malvagità degli uomini sulla Terra, un argomento che ricorre in tante culture, ma che probabilmente il più conosciuto è quello Dell’arca di Noè.
Soprattutto nell’antichità l’uomo ha sempre creduto che certe catastrofi naturali fossero il castigo di un Dio o comunque di forze soprannaturali … oggi la scienza ci dimostra che tutto quanto accade sul nostro pianeta in termini di movimenti tellurici non sono altro che la normale evoluzione del nostro pianeta.

Diverso è quanto accade in molte situazioni dovute all’irresponsabilità dell’Uomo.
Lo sfruttamento del sottosuolo, l’inquinamento atmosferico, dei mari, dei fiumi e di ogni corso d’acqua.
La globalizzazione, l’irresponsabilità, il Dio denaro, la cementificazione, la deforestazione, l’estinzione di molte specie animali e vegetali, lo stravolgimento dell’habitat naturale.
La nostra civiltà moderna non è stata in grado di fermare le guerre, la povertà assoluta.
Tutto sembra alla portata di tutti, ma è solo un’illusione momentanea, si corre per raggiungere mete sovente imposte dal sistema, un continuo rincorrere un qualche cosa che alla fine non fa altro che toglierci il tempo di vivere una vita vera.
L’umanità sta mettendo in pericolo se stessa se continuiamo in questa direzione, eppure tutto è diventato come uno speciale da guardare in televisione dove ci si indigna, ma poi si schiaccia un tasto e tutto si spegne, si va a dormire sperando in un futuro migliore …. si, la speranza, è come dire: sediamoci, aspettiamo, qualche cosa succederà, qualcuno metterà di nuovo le cose al suo posto come in origine … aspettiamo, aspettiamo, speriamo!

IL LAMPO questo mio dipinto vuole solo invitarci a  riflettere su tutto quanto sta accadendo.
Uragani, alluvioni e catastrofi di ogni genere … non sono certo la maledizione di un Dio.
Ho voluto pensare, immaginare, anche se tutto questo non mi ha dato una risposta certa su quale sarà il prossimo “ Diluvio Universale”
Ho dipinto un lampo come se fosse un pericolo imminente, come se fosse la forza della natura che ci avverte che siamo sull’orlo del baratro.
Ho dipinto un paesaggio arido, senza acqua, senza vegetazione, senza alcuna traccia di vita, affascinante pittoricamente, inquietante se fosse reale.
Ho dipinto un cielo plumbeo … ma ho lasciato in alto uno spazio di azzurro come se fosse l’unica via da praticare per salvare l’intera umanità ed il nostro pianeta.
Ho dipinto la pioggia che non vuole essere forza distruttrice come nel racconto biblico ma nuova linfa per la mente umana, nuova forza per dar vita ad un futuro migliore.
Ho dipinto una Donna come essere umano, come madre generatrice, come simbolo di amore, passione e sentimenti, come bellezza, quella della natura, e quella nostra interiore.
Quella bellezza che ci aiuta a vivere una vita piena in armonia con il tutto.
Opera e testo di Donghi Giuseppe


Donghi Giuseppe

 

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LE BICICLETTE VOLANTI

Titolo Le biciclette volanti    –   Dimensioni cm. 60 x 80                                                 Tecnica  –  Olio su tela                                                                        

Questo è l’ultimo dei miei dipinti della serie “Biciclette per volare”.
Opere che hanno descritto un viaggio tra sogni e la realtà della mia vita di ieri e di oggi.

Sentimenti, speranze, un tempo trascorso cercando di realizzare quei sogni di un ragazzo cresciuto tra le colline che stanno a nord della pianura che porta a Milano.
Un luogo tra le Prealpi lariane e le cime rocciose delle montagne lecchesi.
Quelle cime di pietra attiravano la mia attenzione ogni giorno, mi domandavo se un giorno sarei riuscito a salirci sopra e magari fino in cima, chiudevo gli occhi ed immaginavo come potesse essere quello scenario citato anche negli scritti di Leonardo da Vinci.
In quegli anni devo dire che non era male nemmeno tutta la zona a nord di Milano .. la famosa Brianza, anche se Inverigo (il mio paese natio) si trova ai bordi di questa terra di pianura .. posto sulle colline coronate dalle montagne e dai laghi prealpini che si trovano tra i due rami del lago di Como.
Una bella natura, una vita tranquilla, non mancava il lavoro, nemmeno quello nei campi ed anche noi avevamo un grande campo ed un grande orto … disseminate qua e la quelle belle cascine ancora ricche di attività ed io ci andavo a giocare nell’aia con gli amici ed i compagni di scuola che ancora le abitavano e che dire dei  Cassott (Capanno nei campi per riporre gli attrezzi agricoli) .. luoghi per me magici circondati da alberi da frutta, vitigni, prati e campi coltivati a mais e frumento, non mancavano animali da cortile, qualche carretto, aratri da attaccare a piccoli trattori e vari attrezzi per la fienagione.

Mi ci perdevo in tutti questi scenari e passavo molto tempo a guardare il cielo che allora era ancora azzurro … con me sempre un album da disegno per fare schizzi e prendere appunti … bella quella terra che mi ha cresciuto, educato e fatto crescere in me il senso poetico della vita, l’amore per la natura e la sua infinita bellezza .. maestra della mia innata dote pittorica .. bastava vivere quella bellezza, osservarla come se fosse una musa, la mia musa ispiratrice ed ecco che subito correvo a porre sulla tela quelle emozioni colte al volo .. e diventavano dipinti.

Questo mio dipinto vuole raccontare tutto quel periodo della mia vita che ora è lontano, ma non dentro me.
Vivo ancora in quelle zone … ma non mi piacciono più come prima, troppo caotiche, inquinate, sono sparite quasi del tutto le cascine e le piccole attività agricole, si vive blindati in palazzoni o case tutte recintate con allarmi e telecamere, automobili ovunque, moto che sfrecciano e la gente non si raduna più nell’aia o nelle piazzette alla sera a raccontarsi la vita come allora.

Addirittura le biciclette sono diventate tecnologiche … tutto è diventato tecnologico e non dovrebbe essere una brutta cosa … ma io vedo sempre di più due persone, due cellulari … nessun dialogo tra loro.

Ne ho realizzati tanti di sogni, la mia arte ora è nota a moltissime persone (grazie anche alla tecnologia) … ho girato tanto ed imparato moltissimo, non ho mai perso la mia passione per la semplicità e l’ammirazione del bello che non è solo quello visibile delle cose ma quello che sta dentro in ogni persona che sa amare con la passione di quel ragazzo che guardava ogni giorno quelle cime rocciose delle Montagne lecchesi …. dove ora passo la maggior parte della mia vita, dipingendo, coltivando il giardino e l’orto … la dove vi sono ancora i casolari, i pascoli, la fienagione, mucche, pecore, capre, cavalli, asini e muli  … e le mie amate montagne tanto sognate e che ora risalgo ed ammiro da lassù tutto il bello che c’è …. senza dimenticare il passato e continuando ad inseguire i sogni e la bellezza del procedere lento sulla mia “bicicletta volante”

 

Dedicato a Laura, colei che ha vissuto e condiviso con me tutto questo arco di tempo della mia vita.

Opera e testo di Donghi Giuseppe

 

Donghi Giuseppe

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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE 2016

“Incontriamoci Tra Le Righe” Ottava edizione Ottobre 2016

Un incontro organizzato da Maria Lampa (scrittrice, organizzatrice di eventi, spicher e curatrice del programma radiofonico “Quattro chiacchiere con …” presso Agoradio di Osimo An)

Un appuntamento ad alto livello dove tante persone del mondo dell’Arte si incontrano per discutere sul tema dell’anno.

Incontriamoci Tra Le Righe nasce come evento letterario ma con il passare delle edizioni si è arricchito di molte altre espressioni artistiche .. Pittura, Scultura, Fotografia, Musica, Canto, Poesia, Narrativa e tutto quanto è inerente alla Cultura e all’Arte tutta.

Vi sono anche Associazioni che si dedicano con impegno nell’ambito socio-culturale.

Presenti TVRS Marche – ENVISION TV –  AGORADIO di Osimo – Giornalisti locali e della RAI e personaggi di spicco provenienti da varie parti d’Italia, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.

Durante la manifestazione viene dato molto spazio a chi vuole mettersi in discussione, esprimere le proprie opinioni, descrivere la propria attività culturale e artistica.

Un evento dove ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre.

Un confronto che fa crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto questo contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di dare vita a nuovi eventi e manifestazioni nei luoghi di origine dei vari Artisti e persone che si prodigano nell’ambito della cultura.

Così come le Associazioni che in Italia diventano il vero motore della promozione e della difesa dei valori  etici e morali, cercando di tenere alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana.

“Questo a mio avviso… in un’epoca di consumismo sfrenato, di perdita di valori e di decadimento, è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura e Senso Civico.”

Questo è lo scopo di “Incontriamoci Tra Le Righe” e direi che ci riesce molto bene, diventa come una trama che si espande perché ritornando a casa ogni persona che si è conosciuta ci ha regalato idee ed esperienze, ed io ne ho donate ad altri.

Per me che rimango nelle Marche qualche giorno in più .. Maria Lampa ogni volta mi fa conoscere altre realtà  conoscendo così altri Maestri ed attività interessantissime.    

MA ANCHE ALTRO

Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe

 

INCONTRO RAVVICINATO CON IL MAESTRO  DONGHI GIUSEPPE

Donghi Giuseppe.

 

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TERRA ALL’ORIZZONTE

Nati per volare  di Emanuela Pallottini

Prefazione Donghi GiuseppePittore
Recensione Giovanni Filosa – Giornalista

E’ con vero piacere che vi presento la nuova opera di Emanuela Pallottini.
Un libro di poesie dove l’autrice si apre senza limiti e con tutta sincerità raccontandoci tutto il suo essere, il suo mondo più interiore, gli amori e l’amore per la bellezza della natura che la circonda.
Ci parla di spazi infiniti, di cielo e mare … il mare di casa sua che osserva in tutte le sue sfumature.
Il mare come metafora della vita, con tutta la sua bellezza e le sue varie evoluzioni, ora colorate e meravigliose, poi uggiose e con nuvole basse che vanno a toccare l’orizzonte.
Noi tutti vorremmo volare in questi spazi infiniti come fossimo gabbiani ma a volte non abbiamo il coraggio come ci descrive meravigliosamente nel suo primo libro                     “Il gabbiano e il mare” (edito da “il Filo”)


In questo suo nuovo libro – TERRA ALL’ORIZZONTE – Nati per volare –                 Emanuela Pallottini ci racconta con la poesia, pensieri e liriche il suo oggi … dove finalmente spalanca la finestra sulla sua nuova fase della vita e trova il coraggio e l’entusiasmo di prendere il volo libera come un gabbiano.

Dicendoci. “Non si è mai perdenti se si sperimentano i sogni perché bello non è solo il traguardo, stupendo è soprattutto il viaggio.”
(….) “Finalmente ho compreso che posso raggiungere il successo, che non ha nulla a vedere con la fama, ma con la realizzazione di ciò che si ha nel cuore, fatta di duro lavoro, dedizione e costanza.
Credo sia questo il significato vero del successo per ognuno di noi.
Questo è ciò che ho compreso circa i sogni che poi, una volta realizzati, non sono più soltanto nostri ma diventano del mondo intero.”

Cliccare sulle foto per ingrandirle


Emanuela Pallottini nasce ad Arezzo, vive e lavora ad Ancona.
Le sue espressioni artistiche sono, il Canto, la Poesia e la Pittura.
Il libro si può trovare Presso Libreria Fogola di Ancona o Libri e Libri di Falconara.
Oppure tramite contatto in privato. epallottini@gmail.com

Donghi Giuseppe

                                                                         

 

 

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SCUOLA di PITTURA e DISEGNO 2017 di Donghi Giuseppe

ECCO TUTTE LE FOTO A TESTIMONIANZA DEL CLIMA DI SERENITA’, IMPEGNO, APPRENDIMENTO E SOCIALIZZAZIONE CHE CARATTERIZZANO LA SCUOLA.

Foto di Laura Alberti      Cliccare sulle immagini per ingrandirle

Un’esperienza che ho incominciato 35 anni fa in diverse realtà e che continua tutt’ora a Brenna CO dall’anno 2000

Non ho altro da aggiungere oltre quello già scritto dalla giornalista del Giornale di Cantù in data – Sabato 4 Marzo 2017 di cui pubblico di seguito l’immagine che riguarda il testo.

TUTTE LE FOTO

 Donghi Giuseppe

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Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe

CASTELFIDARDO  AN  Ottobre 2016

Una bellissima serata, organizzata dalla Scrittrice e curatrice di eventi culturali Maria Lampa. L’evento si è svolto al Klass Hotel di Castelfidardo.

Dopo una breve presentazione di Maria Lampa che mi ha invitato a raccontare come nasce un’opera d’Arte e chi è un artista … e vista l’attenzione del pubblico, ho cercato di aprirmi senza nessuna limitazione per fare in modo che i miei sentimenti giungessero nell’animo delle persone presenti in modo diretto, sincero e confidenziale, perché penso che un’opera d’arte si possa raccontare solo se l’Artista non si limita ad esporre il proprio operato ..ma l’opera deve raccontare degli stati d’animo dell’autore, del presente e del passato, delle gioie e delle sofferenze, del suo stile di vita, della rabbia e dell’amore, fino a scavare nel proprio intimo più profondo, aprire tutti i cassetti della propria vita, buttare per aria le cose che furono e che non servono più, parlare dei propri sogni realizzati e non.

Solo così si possono capire le opere di un artista che, come nel mio caso,  non si limita alla rappresentazione che vediamo dipinta sulla tela, dove vi sono figure, paesaggi e colori… ma l’autore ci fa entrare dentro quello spazio e ci porta oltre … la dove è iniziato il tutto, ci invita a scoprire quel’attimo in cui il dipinto nasce, diventa il pretesto per raccontare un pezzo della mia vita, dei miei sentimenti, del mio modo di vedere le cose al punto che il dipinto diventa