ISOLA ROSSA CM. 50×90 – olio su tela.

Ci sono giorni in cui non smetteresti mai di guidare su strade polverose. Sotto un sole caldo che scalda l’aria al limite del sopportabile. Poi fermarsi ed invitati dalla unicità del posto, camminare tra ulivi, sugheri, terre aride, e poi salire ancora più su fino in cima ad un monte pietroso ed a tratti coperto da cespugli verdi di macchia mediterranea per ammirare da lassù quel territorio a noi inconsueto ed affascinante.
Laggiù lontano si scorgeva un paese arroccato su di un piccolo promontorio a picco sul mare.
Ci guardammo in faccia e non ci fu bisogno di parlare .. Laura si era già incamminata, era un evidente “si andiamoci”.

Visitammo questo splendido borgo antico, i suoi vicoli, i suoi profumi, la luce tagliente, il vociare dei bimbi che giocavano per strada, i tipici negozi che esponevano tappeti, ceramiche artistiche, prodotti del territorio .. e la splendida ospitalità delle persone del luogo.
Oramai si era fatto pomeriggio e decidemmo di andare poco più a nord in cerca di un posto tranquillo davanti al mare.
Vidi una splendida baia, un piccolo e grazioso agglomerato di case ed una torre circolare che sovrastava il tutto.
Sul cartello stradale c’era scritto -Benvenuti a Isola Rossa –
Spirava una brezza piuttosto sostenuta e tiepida .. con il caldo che faceva era come la manna scesa dal cielo.
Ci incamminammo verso la torre tra vicoli stretti e case basse mentre il rumore del mare si faceva sempre più forte.

All’improvviso davanti a noi si spalancò l’inimmaginabile, una zona tutta di scogli e pietre rossastre che dalla riva si addentravano nel mare come se fossero sparsi a caso, le onde di una certa altezza si infrangevano spumeggianti tra queste pietre rossastre in un ribollire rumorosissimo e la cresta delle onde innalzava spruzzi che portati dall’aria ci bagnavano il viso.

Un paradiso in terra .. tirai fuori dallo zainetto un telo per l’occasione e lo appoggiai su uno dei pochi spazi della roccia resa liscia nei secoli dal vento e dal mare.
Nessuno in giro, aveva proprio ragione il cartello stradale “Isola Rossa” .
Ci sedemmo, girammo le nostre spalle al mondo, davanti a noi solo pietre rosso mattone, la brezza che spettinava i capelli (anche i miei che non sono tanti anche se lunghi), il sole ancora alto, il fragore assordante del mare, il canto dei gabbiani che veleggiavano controvento, le nostre labbra umide di salsedine, l’infinito davanti a noi .. ci guardammo e come per magia ci sembrò di essere approdati su quel piccolo isolotto che tutti sogniamo, quel fazzoletto di terra e pietre dove vorremmo vivere con la persona amata lasciando alle spalle tutta la frenesia e le inutilità di cui molte volte ci circondiamo.
Ci baciammo, ci abbracciammo e ….. !!
Diventammo un’isola. Nessuno intorno. Nemmeno il mondo. Solo io e Laura.
Opera e testo di Donghi Giuseppe.

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TUTTA COLPA DEL PULCINO

Autore Donghi Giuseppe  – Titolo  Tutta colpa del pulcino  –
Dimensioni cm. 50 x 80 – Supporto Tela  –  Tecnica Pittura ad olio

Un pulcino che immobile guarda Lei.
Lei che non guarda più il pulcino ma guarda noi, seduta nel vuoto, nuda come nudi ed impotenti ci sentiamo a volte nella vita.
Una parete scura che lacrima sangue, un tavolo che non ha gambe.
Un cielo che “rosso di sera bel tempo si spera”.
Un mare agitato con onde alte … che un po ci fanno paura.Da piccola era anche Lei come un Pulcino, giocava serena, voleva crescere, aveva tutta una vita per realizzare i suoi sogni, era curiosa, voleva sapere, capire, vivere.
Ma la vita non è una formula matematica, è un enigma da risolvere, una cima da conquistare, a volte ci entusiasma, non sempre però è come la vorremmo.
Siamo come foglie al vento, barche in mezzo al mare, ci vuole coraggio, a volte fortuna … di sicuro ci vuole amore.Lei comunque ce l’ha fatta a diventare grande conservando nel suo animo la dolcezza di quel Pulcino così bello così fragile e tenero … fino a che ha conosciuto l’Amore.
Si proprio l’Amore il sentimento più bello della vita … che ci fa sentire il cuore in gola, ci fa fremere tutto il corpo, donarci all’altro, gioire, anche soffrire … ma ci riempie e da un senso alla vita.
Lei ha amato … ma era un amore sbagliato, non ricambiato, Violento e per fortuna finito, ma non senza dolore.
Dentro Lei non vi è più la tenerezza del pulcino, non vi è più certezza, intorno solo pareti buie che sanno di violenza, spazi incerti, tutto sembra sospeso nel vuoto sopra ad un mare che non promette nulla di buono, che non si può navigare.
Il Pulcino la guarda immobile – Lei guarda noi con occhi grandi ed un po’ assenti.

Una sola speranza laggiù all’orizzonte dove il cielo ancora azzurro incontra il mare e si tinge di rosa. “Rosso di sera bel tempo si spera”


Dipinto e testo
Donghi Giuseppe

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LA SIRENA

Autore Donghi GiuseppeTitoloLa Sirena
Tecnica mista – Acrilico e OlioSupportoTela DimensioniCm. 50 X 80

….. E mi distesi sui levigati scogli davanti al mare.
La faccia rivolta a guardare il cielo blu e quelle nuvole vaganti e mutanti.
Poi chiusi gli occhi coccolato dal tiepido sole primaverile.
Sentivo il canto dei gabbiani, la brezza che mi accarezzava il viso, il brontolare delle onde del mare che si spegnevano lente una dopo l’altra tra gli anfratti della rocciosa riva.
La brezza, il tepore, il canto ed il brontolio del mare pian piano entrarono in me come dolce melodia.

Fui rapito da tanta armonia che la mente e l’animo mio si persero nell’infinito.
Mi ritrovai a volare leggero come una foglia nel vento, come un gabbiano che sfiora le onde e poi sale e vola via lontano.
Vedevo fuori e dentro me, libero senza la zavorra che ci tiene legati alla terra.
Incontrai il sole, il vento, il blu del cielo ed accarezzai le nuvole e poi giù fino a tuffarmi nel mare e lasciarmi cullare dolcemente come fa una mamma col suo piccolo.

Poi scesi nel profondo del mare ad incontrare i pesci ed i coralli ed una Sirena che prendendomi per mano mi mostrò tutte le meraviglie che stanno sotto le onde ed il blu del cielo.

La Sirena sapeva che non poteva trattenere il mio animo libero là dove non vi è brezza ne tepore del sole e con un lieve sorriso mi insegnò la via per ritornare sui levigati scogli davanti al mare ad incontrare l’amor mio.  Testo e Opera di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe

 

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LA ROSSA

Titolo  –  LA ROSSA
Dimensioni – 50 x 80 cm.   –  Tecnica  –  Colori ad olio

Dai, non guardarmi così.
Ti ho dipinta con i capelli rossi e la carnagione chiara. Lo so oggi va di moda essere abbronzate, bionde o di mille colori, con tacchi impossibili, tutto per far muovere un pochino le chiappe, vestite all’ultima moda, truccate come leonesse incavolate appena uscite da un negozio di cosmetici che se gli dai un bacio sulla guancia è come baciare un vasetto di fondotinta, bocche, nasi, zigomi e seni rifatti .. tutte uguali come fotocopie, a volte riuscite male.

Ok a me va benissimo, sono un amante della bellezza, della creatività, dell’originalità.
Ci vuole stile, classe, personalità, un pochino di trucco accentua la bellezza, la sensualità, la femminilità … ma ne ho piene le scatole di vedere donne che sembrano alberi di natale, donne oggetto, donne come pantere, come tigri dipinte da Ligabue.

Quindi per una volta rimani così come ti ho dipinta.
Bella, naturale, femmina, con i capelli rossi, il rosso è il colore dell’amore, della passione, la tua pelle chiara e vellutata come petali di rosa pallida dal profumo fresco che fa sognare.
Nuda, semplicemente nuda e rossa di capelli.
E’ solo fantasia di un artista, nuda e rossa di capelli …. domani ti dipingerò come  vorrai tu. Opera e testo di Donghi Giuseppe
Donghi Giuseppe

 

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IL FUTURO E’ DONNA

Dimensioni cm  50 x 80 –  Supporto  Tela
Tecnica Colori ad Olio

Un altro mio dipinto dedicato al mondo femminile.

l’umanità è composta più o meno per metà da donne e per metà da uomini è dunque assurdo assistere a ciò che succede oggi nel mondo dove si parla tanto di parità tra maschi e femmine, ma io non vedo ancora realizzato questo concetto anche se notevoli passi in avanti sono stati fatti.
Oggi la “Superiorità” del maschio è solo una costruzione distorta prettamente culturale che ha origini millenarie, una sorta di necessità in tempi in cui la violenza e l’aggressività avevano una funzione importante perché servivano a procurarsi il cibo tramite la caccia o la conquista di territori e la protezione della prole in comunità sempre in guerra tra di loro.
    

Nella società moderna il quadro si è capovolto. La violenza è un handicap, un reato.
Le guerre si cerca di abolirle tramite il dialogo, la comprensione, l’intuizione ed il rifiuto all’orrore, che sono qualità tipicamente femminili.
Oggi la donna lavora nelle fabbriche, negli uffici, nella ricerca, nella sanità, è a capo di ruoli importanti nella politica, nella magistratura, pilota aerei e fa tutto quanto sa fare un maschio .. ma non si limita a fare solo questo, alleva figli, li segue in tutto e se non bastasse riordina, organizza la casa, fa la spesa, cucina, segue il marito, la famiglia, i genitori anziani, ha più sviluppato il senso dell’armonia, ha maggior sensibilità soprattutto in campo artistico e culturale per cui avanza anche il tempo di dedicarsi alla sua persona, alle sue passioni .. e come dico da sempre,  al cinema, a teatro, nei concerti, nelle mostre ed ovunque ci sia da ammirare, gustare, fare e progettare il bello, il futuro, là trovi in maggioranza donne mentre gli uomini vanno allo stadio (ovviamente questo non vale per tutti, la mia è un’osservazione generale e prettamente personale basata sulla mia esperienza) …  per tutto questo, penso che alla donna non andrebbe riconosciuto solo un ruolo paritario ma addirittura superiore.

E’ in atto una mutazione straordinaria … ed è mia convinzione che il futuro è donna, anche se ancora assistiamo ad una realtà comunque inammissibile.

Le ingiustizie e le discriminazioni verso le donne continuano ad essere la norma. Gli abusi sessuali, i maltrattamenti anche da parte degli stessi famigliari, i femminicidi ci dicono che il maschio non ha ancora accettato il concetto di rispetto e parità nei confronti dell’altro sesso.

Continua a far finta di avere in testa ancora l’elmo ed in mano la spada per difendere la sua o le sue “proprietà” .. ma dentro la sua interiorità sa benissimo che sta difendendo solo se stesso da quell’assurda e malsana “superiorità” .. la superiorità del gallo nel pollaio, istinti animaleschi, retaggio di culture oggi non più accettabili.

Un libro con pagine bianche ancora tutte da scrivere ed a scriverlo saranno le donne.  Opera e testo di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe

 

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DONGHI GIUSEPPE e la Sua SCUOLA 2018 ..Tutta al femminile

Un’esperienza che porto avanti dal 1985, prima a Carugo -CO- e poi a Giussano -MB- per poi approdare a Brenna -CO- ma anche in altre realtà del Nord e del Centro Italia.
A Brenna la Scuola esiste dall’anno 2000 e da allora è stato tutto un crescere in qualità e partecipazione.
Questo meraviglioso progetto è reso possibile grazie anche al validissimo aiuto dei Maestri Renato Molteni e Mariacristina Biondi che mi affiancano vista la numerosa partecipazione e l’alto livello raggiunto dagli allievi. Una Scuola che con il passare degli anni ha visto perdere lentamente ma progressivamente la partecipazione maschile per arrivare ad oggi ad una Scuola tutta al femminile.
Devo dire che questa caratteristica, non è un fatto solo locale ma la riscontro un po ovunque nell’ambito della Cultura e dell’Arte. Le donne… molto più dei maschi,  dipingono, suonano, vanno a Teatro, visitano Mostre e Musei, sono attratte maggiormente dalla bellezza esteriore, interiore e della natura.
Per non parlare della presenza femminile nel campo scientifico, della sanità, nella scuola, nella famiglia, nella crescita dei figli.
Come dico sempre … dove vi è Arte e Cultura trovi in maggioranza Donne, mentre i Maschi riempiono gli stadi.
Per me che nella mia Pittura e nei miei interventi come relatore su temi artistici e culturali da alcuni anni porto avanti il tema della parità tra uomo e donna e della violenza maschile sulla propria compagna  .. il vedere una scuola tutta al femminile, non fa altro che confermare la mia convinzione che “il futuro sarà sempre più donna”
. Senza voler discriminare il mondo maschile, per cui coloro che volessero cimentarsi nell’arte pittorica anche semplicemente per curiosità o passione per troppo tempo messa da parte.. siete sempre i benvenuti.
 
 

Donghi Giuseppe

 

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LE BICICLETTE VOLANTI

Titolo Le biciclette volanti    –   Dimensioni cm. 60 x 80                                                 Tecnica  –  Olio su tela                                                                        

Questo è l’ultimo dei miei dipinti della serie “Biciclette per volare”.
Opere che hanno descritto un viaggio tra sogni e la realtà della mia vita di ieri e di oggi.

Sentimenti, speranze, un tempo trascorso cercando di realizzare quei sogni di un ragazzo cresciuto tra le colline che stanno a nord della pianura che porta a Milano.
Un luogo tra le Prealpi lariane e le cime rocciose delle montagne lecchesi.
Quelle cime di pietra attiravano la mia attenzione ogni giorno, mi domandavo se un giorno sarei riuscito a salirci sopra e magari fino in cima, chiudevo gli occhi ed immaginavo come potesse essere quello scenario citato anche negli scritti di Leonardo da Vinci.
In quegli anni devo dire che non era male nemmeno tutta la zona a nord di Milano .. la famosa Brianza, anche se Inverigo (il mio paese natio) si trova ai bordi di questa terra di pianura .. posto sulle colline coronate dalle montagne e dai laghi prealpini che si trovano tra i due rami del lago di Como.
Una bella natura, una vita tranquilla, non mancava il lavoro, nemmeno quello nei campi ed anche noi avevamo un grande campo ed un grande orto … disseminate qua e la quelle belle cascine ancora ricche di attività ed io ci andavo a giocare nell’aia con gli amici ed i compagni di scuola che ancora le abitavano e che dire dei  Cassott (Capanno nei campi per riporre gli attrezzi agricoli) .. luoghi per me magici circondati da alberi da frutta, vitigni, prati e campi coltivati a mais e frumento, non mancavano animali da cortile, qualche carretto, aratri da attaccare a piccoli trattori e vari attrezzi per la fienagione.

Mi ci perdevo in tutti questi scenari e passavo molto tempo a guardare il cielo che allora era ancora azzurro … con me sempre un album da disegno per fare schizzi e prendere appunti … bella quella terra che mi ha cresciuto, educato e fatto crescere in me il senso poetico della vita, l’amore per la natura e la sua infinita bellezza .. maestra della mia innata dote pittorica .. bastava vivere quella bellezza, osservarla come se fosse una musa, la mia musa ispiratrice ed ecco che subito correvo a porre sulla tela quelle emozioni colte al volo .. e diventavano dipinti.

Questo mio dipinto vuole raccontare tutto quel periodo della mia vita che ora è lontano, ma non dentro me.
Vivo ancora in quelle zone … ma non mi piacciono più come prima, troppo caotiche, inquinate, sono sparite quasi del tutto le cascine e le piccole attività agricole, si vive blindati in palazzoni o case tutte recintate con allarmi e telecamere, automobili ovunque, moto che sfrecciano e la gente non si raduna più nell’aia o nelle piazzette alla sera a raccontarsi la vita come allora.

Addirittura le biciclette sono diventate tecnologiche … tutto è diventato tecnologico e non dovrebbe essere una brutta cosa … ma io vedo sempre di più due persone, due cellulari … nessun dialogo tra loro.

Ne ho realizzati tanti di sogni, la mia arte ora è nota a moltissime persone (grazie anche alla tecnologia) … ho girato tanto ed imparato moltissimo, non ho mai perso la mia passione per la semplicità e l’ammirazione del bello che non è solo quello visibile delle cose ma quello che sta dentro in ogni persona che sa amare con la passione di quel ragazzo che guardava ogni giorno quelle cime rocciose delle Montagne lecchesi …. dove ora passo la maggior parte della mia vita, dipingendo, coltivando il giardino e l’orto … la dove vi sono ancora i casolari, i pascoli, la fienagione, mucche, pecore, capre, cavalli, asini e muli  … e le mie amate montagne tanto sognate e che ora risalgo ed ammiro da lassù tutto il bello che c’è …. senza dimenticare il passato e continuando ad inseguire i sogni e la bellezza del procedere lento sulla mia “bicicletta volante”

 

Dedicato a Laura, colei che ha vissuto e condiviso con me tutto questo arco di tempo della mia vita.

Opera e testo di Donghi Giuseppe

 

Donghi Giuseppe

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INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE 2016

“Incontriamoci Tra Le Righe” Ottava edizione Ottobre 2016

Un incontro organizzato da Maria Lampa (scrittrice, organizzatrice di eventi, spicher e curatrice del programma radiofonico “Quattro chiacchiere con …” presso Agoradio di Osimo An)

Un appuntamento ad alto livello dove tante persone del mondo dell’Arte si incontrano per discutere sul tema dell’anno.

Incontriamoci Tra Le Righe nasce come evento letterario ma con il passare delle edizioni si è arricchito di molte altre espressioni artistiche .. Pittura, Scultura, Fotografia, Musica, Canto, Poesia, Narrativa e tutto quanto è inerente alla Cultura e all’Arte tutta.

Vi sono anche Associazioni che si dedicano con impegno nell’ambito socio-culturale.

Presenti TVRS Marche – ENVISION TV –  AGORADIO di Osimo – Giornalisti locali e della RAI e personaggi di spicco provenienti da varie parti d’Italia, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.

Durante la manifestazione viene dato molto spazio a chi vuole mettersi in discussione, esprimere le proprie opinioni, descrivere la propria attività culturale e artistica.

Un evento dove ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre.

Un confronto che fa crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto questo contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di dare vita a nuovi eventi e manifestazioni nei luoghi di origine dei vari Artisti e persone che si prodigano nell’ambito della cultura.

Così come le Associazioni che in Italia diventano il vero motore della promozione e della difesa dei valori  etici e morali, cercando di tenere alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana.

“Questo a mio avviso… in un’epoca di consumismo sfrenato, di perdita di valori e di decadimento, è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura e Senso Civico.”

Questo è lo scopo di “Incontriamoci Tra Le Righe” e direi che ci riesce molto bene, diventa come una trama che si espande perché ritornando a casa ogni persona che si è conosciuta ci ha regalato idee ed esperienze, ed io ne ho donate ad altri.

Per me che rimango nelle Marche qualche giorno in più .. Maria Lampa ogni volta mi fa conoscere altre realtà  conoscendo così altri Maestri ed attività interessantissime.    

MA ANCHE ALTRO

Incontro ravvicinato con il Maestro Donghi Giuseppe

 

INCONTRO RAVVICINATO CON IL MAESTRO  DONGHI GIUSEPPE

Donghi Giuseppe.

 

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TERRA ALL’ORIZZONTE

Nati per volare  di Emanuela Pallottini

Prefazione Donghi GiuseppePittore
Recensione Giovanni Filosa – Giornalista

E’ con vero piacere che vi presento la nuova opera di Emanuela Pallottini.
Un libro di poesie dove l’autrice si apre senza limiti e con tutta sincerità raccontandoci tutto il suo essere, il suo mondo più interiore, gli amori e l’amore per la bellezza della natura che la circonda.
Ci parla di spazi infiniti, di cielo e mare … il mare di casa sua che osserva in tutte le sue sfumature.
Il mare come metafora della vita, con tutta la sua bellezza e le sue varie evoluzioni, ora colorate e meravigliose, poi uggiose e con nuvole basse che vanno a toccare l’orizzonte.
Noi tutti vorremmo volare in questi spazi infiniti come fossimo gabbiani ma a volte non abbiamo il coraggio come ci descrive meravigliosamente nel suo primo libro                     “Il gabbiano e il mare” (edito da “il Filo”)


In questo suo nuovo libro – TERRA ALL’ORIZZONTE – Nati per volare –                 Emanuela Pallottini ci racconta con la poesia, pensieri e liriche il suo oggi … dove finalmente spalanca la finestra sulla sua nuova fase della vita e trova il coraggio e l’entusiasmo di prendere il volo libera come un gabbiano.

Dicendoci. “Non si è mai perdenti se si sperimentano i sogni perché bello non è solo il traguardo, stupendo è soprattutto il viaggio.”
(….) “Finalmente ho compreso che posso raggiungere il successo, che non ha nulla a vedere con la fama, ma con la realizzazione di ciò che si ha nel cuore, fatta di duro lavoro, dedizione e costanza.
Credo sia questo il significato vero del successo per ognuno di noi.
Questo è ciò che ho compreso circa i sogni che poi, una volta realizzati, non sono più soltanto nostri ma diventano del mondo intero.”

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Emanuela Pallottini nasce ad Arezzo, vive e lavora ad Ancona.
Le sue espressioni artistiche sono, il Canto, la Poesia e la Pittura.
Il libro si può trovare Presso Libreria Fogola di Ancona o Libri e Libri di Falconara.
Oppure tramite contatto in privato. epallottini@gmail.com

Donghi Giuseppe

                                                                         

 

 

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SCUOLA di PITTURA e DISEGNO 2017 di Donghi Giuseppe

ECCO TUTTE LE FOTO A TESTIMONIANZA DEL CLIMA DI SERENITA’, IMPEGNO, APPRENDIMENTO E SOCIALIZZAZIONE CHE CARATTERIZZANO LA SCUOLA.

Foto di Laura Alberti      Cliccare sulle immagini per ingrandirle

Un’esperienza che ho incominciato 35 anni fa in diverse realtà e che continua tutt’ora a Brenna CO dall’anno 2000

Non ho altro da aggiungere oltre quello già scritto dalla giornalista del Giornale di Cantù in data – Sabato 4 Marzo 2017 di cui pubblico di seguito l’immagine che riguarda il testo.

TUTTE LE FOTO

 Donghi Giuseppe

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SONO LIBERO .. finalmente

Autore – Donghi Giuseppe – Titolo – Sono libero .. finalmente
Dimensioni – 60 x 80 cm  – Tecnica – Colori ad olio su tela

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DSCN1150 - Copia RIDOTTA

Sono stanco di sopportare questa società, sono stanco del troppo traffico, della banalità dei programmi della televisione e delle troppe cazzate sui social network.
Dell’aria pesante, del degrado, dei prati e dei boschi che scivolano via da sotto i piedi invasi dal cemento, del vivere come capita, della troppa superficialità, della maleducazione, dell’indifferenza e della violenza.
Sono stanco di sentire parlare della speranza … Certo, a molti può servire per tirare a campare,  sperando che possa migliorare … ma è anche vero che vivere sperando non è il modo migliore per far si che le cose possano cambiare.
Sono stanco … da anni ho perso la fede in quel Dio che mi hanno insegnato fin da piccolo, non credo in nessuna religione, non credo più nella politica o sarebbe meglio dire nei politici di tutto il mondo.
Non credo più nemmeno nella moltitudine di persone che si sono assoggettate al sistema e che in molti casi lo esaltano… o quanto meno credono che nulla può  cambiare e quindi si affidano alla speranza, a Dio, alla sorte, ai ciarlatani che tengono immobili le popolazioni ubriacandole con il consumismo sempre più agguerrito.
Sono stanco di sentire dire “vorrei fuggire da tutto questo tritacarne, vorrei andarmene in paesi lontani .. quelli che si vedono nelle pubblicità delle crociere, delle agenzie di viaggio.”

DSCN1150 - Copia 100 RIDOTTA

Ma intanto non succede nulla .. perché il singolo nella globalizzazione non conta nulla, perché i pesci grandi hanno sempre mangiato i più piccoli … ma oggi anche i pesci piccoli si mangiano tra di loro, così pure i grandi .. non vi è più etica, morale, ragione.

Si parla di Democrazia e di Libertà … ma le troppe regole, non rispettate dai più, le restrizioni, la troppa burocrazia, uccidono la Democrazia e soffocano la Libertà.
Ed allora da tempo ho smesso di essere stufo, ho smesso di sopportare ed ho deciso  di cambiare.
Cambiare non è semplice, serve avere le idee chiare, serve tempo e coerenza.             Per cambiare servono pochissime cose (sembra strano ma è vero).
Serve essere se stessi sempre, sapere chi sei, cosa vuoi, e quindi cosa fare.

DSCN1150 - Copia 1002 RIDOTTA

Vivere le proprie passioni con grande intensità, amare ciò che fai, eliminare l’inutile, il superfluo, rispettare il prossimo se vuoi che il prossimo rispetti te, far valere le tue ragioni .. quando serve.
Trovare una tua pace interiore (che non vuol dire addormentare gli istinti).
Uscire dalla noia della routine quotidiana se non la sopporti più. Dire sempre in faccia alle persone ciò che pensi .. ti farai dei nemici, ma anche moltissimi amici e tu ti sentirai più leggero.

DSCN1150 - Copia 10004- RIDOTTA   DSCN1150 - Copia 10003 RIDOTTA

Infine staccarsi dal fazzoletto di terra natia .. per conoscere, comprendere, ammirare, vivere altri luoghi, tradizioni, culture diverse, capire che io posso dare la mia esperienza, ma posso anche imparare da altri.
Fuggire non vuol dire andare dall’altro capo del mondo perchè quasi sempre quello che ci serve non è così lontano … la libertà sta dentro di noi e non dobbiamo fare altro che semplificargli la strada per uscire … poi sarà lei a guidarci a dire cosa fare e dove andare.

Difficile?  So solo che oggi sono stanco di sopportare questa società, di sentire parlare di speranza, sono stanco di questo immobilismo, di questa vecchia e soffocante democrazia, ho perso da tempo anche la fede (non la spiritualità) … ed io oggi non ho più tempo di essere stufo, ne di essere stanco. Mi sono spogliato delle inutilità.
Sono libero finalmente!!
Opera e testo di Donghi Giuseppe 

Donghi Giuseppe

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OGNI GIORNO DIPINGO LA VITA CON NUOVI COLORI

Autore  –  Donghi Giuseppe  #donghigiuseppeartista
Tecnica – Colori ad olio
Dimensioni – cm. 60 x 80

OGNI GIORNO DIPINGO LA VITA CON NUOVI COLORI … e non potrebbe essere diversamente.DSCN1148 - Copia (2) RIDOTTA

Da sempre sono un amante della natura, del bello, della semplicità, dell’umiltà e dell’amore, amore e passione sono sentimenti che uniti fanno scalare montagne, realizzare sogni all’apparenza impossibili, sentimenti che rendono la vita movimentata, accattivante,  sentimenti che ti fanno toccare la luna in un secondo e precipitare a terra in un batter di ciglio … si perchè amare, appasionarsi comporta continui contrasti con questo modo di vivere odierno, dove sembra che tutto sia a portata di mano, dove la fantasia è offuscata dalla noia, dal vivere a memoria seguendo ritmi che non sono naturali ma che sono diventati la norma.

Un mondo dove il Dio denaro sembra essere l’unica legge da seguire, dove bisogna avere tutto e subito, altrimenti si è retrogradi, esclusi dal branco, dal sistema … il sistema imposto.

Che mondo è questo in cui viviamo? Una domanda che pongo sovente … e la risposta è sempre la stessa ” Indietro non possiamo tornare, non possiamo farci nulla, il progresso non si può arrestare, ora abbiamo mille cose che prima non c’erano, abbiamo la libertà e molte altre cose”  Si è vero .. ma a che prezzo? Guardiamoci attorno, guerre, fame, natura devastata, terra inquinata, aria sporca, cemento ovunque .. dov’è finita la mia bella terra che mi ha cullato per anni? Perché non mi piace più? Il Dio denaro se l’è portata via e con se anche chi credeva che il tutto potesse durare per sempre.

Oggi? Abbiamo tutto, questo è vero, anzi abbiamo anche troppo, ma abbiamo perso le cose più belle … la nostra libertà, la passione, l’amore nel senso più ampio del termine ..e perfino la certezza di avere un futuro … e non do la colpa a nessuno in modo specifico perché alla fine (forse) gli agi rendono l’uomo appagato, quasi insensibile, abitudinario  …. e l’abitudine spalanca le porte all’assuefazione, alla noia … esattamente ciò che vuole il sistema … abituarti a respirare, ingoiare la merda e farti convincere che in fondo non è male, il suo profumo alla fine non è il massimo … ma è di moda.

DSCN1148 - Copia - Copia RIDOTTA

Che io sia un anticonformista nato .. questo è una certezza, un modo di essere che uno non se lo cerca o lo è, o non lo è.

Questo modo di essere a volte mi ha creato qualche problema perché scambiato per chi voleva solo apparire .. nulla di più sbagliato! Essere anticonformista non vuol dire essere contrario a tutto .. chi è contrario a tutto per principio è solo un imbecille.

Nella mia vita ho semplicemente fatto delle scelte dettate dal mio istinto e dai miei sentimenti, cercando di vivere questa epoca di decadenza camminando su percorsi alternativi e consoni alla mia personalità. Non ho mai fatto nulla che non mi andasse di fare … se non in casi rarissimi costretto da eventi inevitabili. Ho sempre inseguito i miei sogni cercando di realizzarne il più possibile, esponendo sempre con semplicità ed onestà morale le mie opinioni ed il mio modo di essere con estrema trasparenza e con tutti.

Non ho mai perso la passione .. non ho mai smesso di credere nei sani principi .. credo ancora nella Natura, nella Bellezza, nell’Amore, nell’Arte … la dove posso cerco ancora di diffondere questi messaggi … per il resto ho semplicemente girato le spalle a questo sistema di vivere la nostra strana e decadente contemporaneità prendendomi solo quello che di bello ha saputo donarci … ma soprattutto non ho ancora smesso di sognare e questo mi fa sentire ancora vivo e se mi chiederete se ne vale la pena, vi risponderò sempre di SI !!
Opera e testo di Donghi Giuseppe

Donghi Giuseppe.  Donghi Giuseppe (DonghiGiuseppe) su Twitter

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DSCN1148 - Copia RIDOTTA

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HO IMPARATO A SOGNARE AD OCCHI APERTI

DSCN115-1 copia RIDOTTA

Da ragazzo mi ricordo che sognavo di salire in cima alle montagne e come per magia o semplicemente come fanno gli uccelli, aprivo le braccia, correvo giù per il pendio e dolcemente mi sollevavo da terra librandomi nell’aria.

Camminavo sopra le nuvole, a volte ci entravo dentro annusando quel profumo di umidità che si respira al mattino presto in certe zone dove la nebbia si posa leggera sui prati ai margini dei boschi.

Non avevo paura del vuoto, anzi mi trovavo perfettamente a mio agio, guardavo il mondo da lassù, sfioravo le cime impervie, volavo incontro al sole, mi piaceva sentire l’aria sul viso, sulle braccia, sulle gambe … tutto ciò mi rendeva così felice che all’improvviso mi svegliavo di soprassalto e guardandomi attorno semi sveglio mi accorgevo che tutto era stato purtroppo un sogno.

 

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Oggi credo che quei sogni non avvenivano per caso ma erano solo il mio desiderio di evadere, di andare oltre la materialità del nostro corpo, di cercare quelle bellezze e quei sentimenti che sovente sfuggono o diamo meno importanza costretti a vivere la normalità quotidiana.

Ho imparato che i sogni sono le nostre passioni represse, i nostri desideri, la nostra interiorità che vuole uscire dalla prigione che sta dentro l’essere umano, sono le matite colorate, pronte a disegnare quello che sarà (forse) il nostro futuro personale.

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Ho imparato che una vita senza sogni è come la storia senza storia, è come guardare un televisore spento, un navigatore che non ci mostra la strada da seguire con tutte le alternative possibile per raggiungere la meta.

Ho imparato a sognare con gli occhi aperti perché solo così ho la possibilità di poterli inseguire.

Ho imparato che senza sogni da realizzare non sarei ancora qui a vivere con l’entusiasmo di quel ragazzino che correva nei prati con un filo in mano e l’aquilone che mi inseguiva lassù nel cielo.

Ho imparato a guardare, ascoltare, desiderare, domandare, amare tutto quanto ho fatto e faccio, sempre critico con me stesso, sempre pronto a donare il mio sapere, il mio tempo, la mia esperienza, perché solo così potrò ricevere in cambio altre esperienze, altre persone intorno a te che inseguono i loro sogni.

Costruiamoci il nostro futuro ognuno inseguendo i propri sogni, solo così potremo dare un senso alla nostra esistenza.

Rifiutiamoci, indigniamoci, impariamo a ridere, a piangere, a dire e fare, a stare in silenzio quando serve, ad amare la vita nostra e quella del prossimo.

Impariamo ad osservare, capire ed ascoltare l’altro perché l’altro ci può regalare il frutto dei suoi sogni inseguiti e raggiunti.       Opera e testo di Donghi Giuseppe

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Donghi Giuseppe    

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LA VITA

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Titolo. La Vita  –  Dimensioni. Cm. 90×50 –  Tecnica. Mista Base acrilica rifinito ad olio

Supporto  Tela,  preparata con colla e stucco acrilico

 Pubblicato in ” LA MIA ARTE OGGI – sezione PITTURA”

A te Donna, simbolo assoluto di bellezza, di amore, forza, sovente esposta alla fragilità di tutti coloro che seguono l’istinto, il cuore e l’interiorità.

Stai raggomitolata …  come la nuova vita che sta dentro te. 

Cresce in te, si nutre di te, è parte di te.

Poi un giorno a primavera, all’improvviso sboccerà una nuova vita, come sboccia una bella ninfea.

Bellissima, delicata .. tinta di bianco, quasi trasparente come bianco alabastro, che raccoglie le tinte che  la  circondano donando a noi tutta la tua e la sua bellezza.

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Come in un sogno, mi piace pensarvi galleggiare sulla superficie dell’acqua, lasciandovi cullare dal dolce muoversi dell’onda e dalla brezza. Circondati da larghe foglie che fanno da culla.

Mentre tu, Cara Amata mia, affondi le tue radici nel ventre della terra.

E’ il magnifico disegno della natura che si compie.

Ecco ora il sogno è realtà, una nuova vita inizia quel fantastico viaggio sempre in curva dove non puoi tornare indietro.

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La vita ti è stata donata, frutto di un gesto d’amore .. forse di violenza o indifferenza … ma ora ci sei, e tutto ciò ti appartiene, devi continuare, scoprire cosa vi è oltre, ogni istante, ogni giorno.

Un viaggio entusiasmante anche quando la curva si fa stretta ed in salita …. perché come la ninfea a primavera ritornerà a fiorire.

Donghi Giuseppe  

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Tra il dire ed il fare … non c’è sempre di mezzo il mare

Tra il dire ed il fare  … non c’è sempre di mezzo il mare.

INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE  – Sesta edizione –

Ottobre 2014 Castelfidardo AN

Il tema della sesta edizione è stato – PAROLE & GESTI – il linguaggio dell’esperienza –

Un incontro di tante persone del mondo dell’Arte tutta, narrativa, pittura, poesia, musica, fotografia, spettacolo e molte altre espressioni artistiche.

Presenti TVRS Marche, AGORADIO di Osimo, Giornalisti locali e della RAI, Filosofi, Docenti di varie parti d’Italia. Associazioni Culturali e tante persone amanti dell’Arte e della Cultura, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.

Ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre. Un confronto che non può che far crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto ciò contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di costruire, dare vita nei luoghi di origine e non solo a – Movimenti – Associazioni – Eventi – che tengano alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana … questo a mio avviso è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura  e Senso Civico.

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Video – Donghi Giuseppe intervistato da AGORADIO – WebRadio – WebTV – FM 93.100

 Video (breve riassunto ) tratto da TVRS Marche

I miei dipinti esposti ad  – INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE –  Castelfidardo AN    Ottobre 2014

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Alcune foto 

Video (breve riassunto) tratto da:                                        l’Associazione Filomondo.onlus di Ancona ha organizzato, il prossimo 31 ottobre 2014 alle ore 19,30, una cena di gala presso l’Istituto alberghiero “A. Panzini” di Senigallia, con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno dei bambini ospitati negli orfanotrofi in Buriazia, una regione della Siberia.

  Donghi Giuseppe

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