PROGETTI VINCENTI PER IL MAESTRO DONGHI

Oramai è diventata una consuetudine vedere delle mostre di pittura dal titolo “ESPONE DONGHI GIUSEPPE CON I SUOI ALLIEVI”                                  Cliccare sulle foto per ingrandirle    untitled copia

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 Infatti nel 2015 questa è la terza volta che accade. La prima durante la “Settimana dell’Arte” indetta dal’Associazione ABC ( Associazione Brenna Cultura) a Brenna CO.     La seconda a Cremnago di Inverigo CO, invitati dall’associazione Calnach Onlus.           

DSCN0r46dfc21 ABCLa terza, quella di cui vi sto parlando è avvenuta il mese scorso a Fabrica Durini di Alzate Brianza CO invitati dalla Comunità Pastorale Beata Vergine di Rogoredo con l’intervento dell’Amministrazione Comunale di alzate Brianza.  Da segnalare come in queste piccole comunità vi sia stata una partecipazione di pubblico così numerosa ed interessata, soprattutto in quella di Alzate Brianza da cui è nata un’altra occasione di collaborazione ed altre opportunità in futuro con ABC, con la mia pittura … e quella degli allievi.
Tutto ciò mi fa pensare che la strada per diffondere Cultura ed Arte sia ancora possibile anche se in questo periodo non sia così facile, ma se ci si mette impegno, passione e capacità, tutto ciò viene recepito ed apprezzato da molte persone, Enti Pubblici e non, Associazioni e tutti coloro che hanno ancora interesse a diffondere questo importante messaggio .. oggi come non mai.                                                   MOSTRA A FABRICA DURINI  Le foto delle opere di Donghi Giuseppe e degli Artisti che mi affiancano nel mio corso di Pittura

 DONGHI GIUSEPPE                                                    _DSC6487 copia copia copia      _DSC6488 copia _DSC6514 copia _DSC6665 copia _DSC6666 copia _DSC6667 copia _DSC6479 copia _DSC6480 copia copia  _DSC6480 copia                                                                                                 

 MOLTENI RENATO

_DSC6472 copia 543 _DSC6535 - Copia copia _DSC6535 copia _DSC6655 copia Ddv copia--53  _DSC5023 copia                                                                  

 MARIACRISTINA BIONDI                    

_DSC5025 - Cb copia _DSC5025 - Cd_DSC5025 - C copia IMG_7143 copia image - Copia image 2replay - Copia                 FOTO DEI DIPINTI DEGLI ALLIEVI CHE HANNO PARTECIPATO                             _DSC6781 _DSC6792 _DSC6791 _DSC6789 _DSC6784 _DSC6788 _DSC6779 _DSC6790 _DSC6554 copia_DSC6773_DSC6776

_DSC6525Fin da piccolo ho sempre ammirato la natura che mi circondava, mi sarebbe piaciuto conoscere cosa vi era oltre il mio orizzonte visibile, avrei voluto fare l’artista, il pittore, il musicista, insomma mi attirava tutto quanto fosse creativo, tutto quello che mi avrebbe permesso di esprimere ciò che sentivo dentro me, poter realizzare quei sogni, dare vita alle emozioni che provavo nel sentire un brano musicale, nel leggere una poesia, oppure quando ammiravo i dipinti nelle chiese che a quel tempo erano i miei musei a cui potevo accedere gratuitamente.

_DSC6534 _DSC6772 _DSC6681_DSC6532_DSC6778Sono nato e cresciuto in una famiglia dove arrivare alla fine del mese con ancora qualche lira in tasca era un miraggio, i miei genitori, come la maggioranza in quel tempo, pensavano solo a lavorare per tirare avanti la baracca, non badavano ai sogni ma alla pura matericità della vita.

_DSC6564 copia_DSC6774               Inutili i miei vari tentativi di spiegare a loro le mie passioni, ciò che volevo tentare di realizzare per dare un senso alla mia vita, la risposta era sempre quella, studia fino a 14 anni e poi trovati un lavoro in qualche fabbrica, così potrai dare una mano a noi, ti farai una posizione, avrai uno stipendio, ti farai una famiglia.

_DSC6531_DSC6777In fondo li capivo, nati all’inizio del 900 da genitori dell’800 e quindi contadini, era logico che quella era la loro visione della vita … ma a me non stava bene, mi sentivo come un lupo in gabbia. 

A 15 anni decisi di cambiare la mia esistenza. “Papà, io non ce la faccio a vedermi chiuso in una fabbrica, do un taglio a tutto e vado a Milano in cerca di un qualche cosa che possa soddisfare il mio desiderio di andare oltre questa situazione.”

Allora (anni 60) andare a Milano era come oggi pensare di andare a Londra o Parigi. 

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Non sto ora a raccontare ne’ la reazione dei miei genitori, (che alla fine non si opposero) ne’ tutto quanto feci per realizzare il mio sogno, dare forma alle emozioni che da sempre provavo davanti   alla Bellezza, alla Natura, all’Arte, a tutto quanto fosse invenzione, genialità e creatività.

Posso solo dire che da quel giorno ho dedicato tutte le mie forze e la mia vita per dare forma a ciò che volevo fare ed essere.

E’ stato a volte faticoso, ma oggi posso dire tranquillamente che se una persona vuole realizzare il suo sogno ha solo poche possibilità per raggiungerlo …. crederci, tenacia e sacrificio, non arrendersi quando sembra che tutto ti remi contro, anzi, far si che questi periodi servano per ribellarsi ancor di più, a farti capire che non vi è una sola strada per raggiungere un traguardo, ma infinite strade percorribili e se serve vanno percorse tutte come se ognuna fosse una tappa necessaria per raggiungere e materializzare i nostri desideri.

I GIOVANI ALLIEVI  

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In poche parole ho capito, imparato che la nostra mente, i nostri desideri, le nostre emozioni, le nostre passioni, possono essere realizzate … se fortemente desiderate … provare a vivere il sogno e desiderare che quella situazione mentale si possa concretizzare … dipende solo dalla nostra mente, dalla nostra volontà di costruirci il nostro futuro .

Sono riuscito così nel decennio 1970/80 a diventare da prima disegnatore e poi illustratore, creatore di pagine pubblicitarie, grafico, tecnico del colore, della fotografia e dei sistemi di stampa … una professione di lavoro che mi ha permesso di avere un introito per vivere e nel contempo di affermarmi come Artista nell’ambito della pittura e non solo.

_DSC6675                                                                                          Non è stato facile, unire un lavoro che mi impegnava dal mattino fino alla sera … dipingere fino a notte inoltrata, dormire poche ore e ripartire al mattino presto … il sabato e la domenica fare e gestire mostre ovunque.

                                                                                                                          Ma il mio sogno era finalmente realizzato.

 Fu così che dai primi anni 80 mi arrivarono molte richieste di aprire scuole per insegnare l’Arte del Disegno e della Pittura, richieste di collaborazione con le scuole o associazioni culturali e mille altre magnifiche esperienze.

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  VARIE DURANTE LA MOSTRA                                                                                         _DSC6537 -- copia    Sono trascorsi 50 anni da quel giorno che dissi a mio Padre .. “io vado a Milano in cerca di fortuna” … e ne sono passati circa 40 da quando cominciai a girare l’Italia con i miei dipinti, disegni e sculture … e 35 intento ad insegnare a dipingere, a far capire quanto sia importante l’Arte e la Cultura, la condivisione delle passioni e dei saperi, convinto che questa sia l’unica strada per vivere una vita piena di entusiasmi, dove la passione supera ogni sacrificio necessario per raggiungere il nostro sogno.

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Quando qualcuno mi chiede “ ma ne è valsa la pena di fare tutta quella trafila, quei sacrifici? “ La mia risposta è sempre la stessa “Si lo rifarei, rifarei tutte le mostre, tutte le avventure tra gruppi ed associazioni, i corsi di disegno, le scuole che ho creato, quelle a cui ho collaborato, i viaggi, le conferenze a cui ho partecipato come relatore, come giurato in tanti concorsi di pittura e fotografia, alle interviste rilasciate a radio e televisioni … si rifarei tutta la mia vita così come è stata e come è ora”.

Si come è ora, circondato dagli allievi attuali, dagli impegni in giro per l’Italia, dalla soddisfazione che mi danno le tantissime persone che mi seguono.

_DSC6659 _DSC6508 _DSC6496 _DSC6795L’associazione ABC (associazione Brenna Cultura) … tutte le attività che portiamo avanti…. anche se la vita odierna, il consumismo, il conformismo hanno fatto si che l’Arte e la Cultura fossero un argomento o materia secondaria (anche se i grandi nomi della politica “tante volte anche i piccoli” si riempiono la bocca di belle parole e buoni propositi .. ma di fatto non fanno nulla o troppo poco) per far capire al mondo che solo l’Arte e la Cultura sono in grado di salvare il mondo da un futuro così incerto come non lo è stato mai.

_DSC6490 _DSC6538  Anche per questo motivo il mio sogno, i miei  sogni continuano ad esistere e faccio di tutto per cercare di realizzarli con ogni mezzo esattamente come quando avevo 15/20 anni .. circondato da belle persone che come me credono in un mondo migliore, in un futuro più armonico, più bello, vivibile, meno venale,  superficiale, egoista e inglobato in questo strano modo di vivere questa contemporaneità, troppo spesso banale ed assopita.                         Donghi Giuseppe

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 In questa mostra ha esposto i suoi dipinti e le sue sculture 

l’Artista ROMANO CORRADO di Cremnago di Inverigo CO                                        ALCUNE DELLE SUE OPERE          

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Ha esposto come ospite di ABC l’Artista Mario Evangelista  con una sua opera..  

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Testo, foto e grafica Donghi Giuseppe                                                                        

                                                                                                                   

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Mettere in primo piano l’Arte e la Cultura

Mettere in primo piano l’Arte e la Cultura

L’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura) di cui ho l’onore di presiedere, continua a proporre nei suoi programmi iniziative che hanno lo scopo di diffondere il messaggio culturale in tutte le sue molteplici sfaccettature.

Parliamo ora dei due corsi attualmente in atto.

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Il Corso di Disegno ed il Corso di Pizzo.

E’ stupendo vedere la serenità, l’impegno e la bravura dei numerosi allievi dei due corsi.

La maestria, l’esperienza delle due insegnanti Mariacristina Biondi (per il Corso di disegno) e Vanna Marelli (per il Corso di Pizzo) … che sanno portare avanti questi progetti in modo esemplare integrando i nuovi allievi con i più esperti, i giovani ed i meno giovani con naturalezza ed armonia.

Ci tenevo tanto poter avere un corso di disegno che unisse i giovani con gli adulti perchè serve a capire maggiormente il valore della convivenza, dell’aggregazione, del coinvolgere i genitori, dell’imparare una tecnica che diventa utile nell’età scolastica e per quando si diventerà grandi.                                                                                                                                                            Per ora mi basta vedere la grande partecipazione, il bel clima che si respira, la vivacità, l’impegno, il dialogo, i giovani con gli adulti in un tutt’uno così bello da vedere, da vivere.   Tutti insieme in questa bella ed avvincente avventura, cercando di capire, imparare un’Arte che potrebbe di seguito diventare una passione tale da sfociare nella Pittura vera e propria e dare così libero sfogo alla propria creatività…. ma anche se questo non dovesse avvenire sarà stata sempre una bellissima esperienza culturale.

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Per quanto riguarda il Corso di Pizzo, sono felicissimo di vedere questo bel gruppo che porta avanti con così tanto entusiasmo una tradizione così diffusa in Italia e nello specifico per quanto ci riguarda, il pregiato e famoso Pizzo di Cantù.

L’importanza della Cultura e del tramandare arti e mestieri la si sente, la si apprezza quando si entra ad osservare le merlettaie mentre con tanta passione e pazienza lavorano, muovendo velocemente le mani, con pause e ritmi diversi,  in gesti armoniosi, delicati, poetici … mi viene quasi voglia di muovermi in punta di piedi per non rompere questa magia, questo alternarsi di fili e fuselli, di spilli puntati sul tombolo, intreccio dopo intreccio, si vede nascere, prendere  forma quello che sarà un meraviglioso pizzo che nasce da origini cosi lontane e riproposto oggi con nuovi disegni ricordandoci le nostre radici, la nostra storia che continua grazie a donne che con tanta passione e dedizione portano avanti questa Arte riunendosi in un luogo dove sembra quasi che il tempo si sia fermato, magicamente sospeso,.. mentre tutto fuori gira vorticosamente. 

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Voglio ricordare che i pizzi eseguiti dalle nostre Merlettaie dell’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura), sono attualmente esposti alla BIENNALE DEL PIZZO DI CANTU’  11/25 Ott. 2015.

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Per quanto riguarda i lavori eseguiti dagli allievi del Corso di Disegno verranno esposti durante la prossima – SETTIMANA DELL’ARTE –   ma si sta pensando di dedicare un evento dedicato esclusivamente all’Arte del disegno ed alla sua importanza nella vita di tutti i giorni.

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Donghi Giuseppe

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Settimana dell’Arte 9° Edizione -ABC- (Associazione Brenna Cultura)

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Cari lettori, mi voglio scusare per il  ritardo con cui pubblico questo evento che si è svolto lo scorso giugno 2015.

 

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Gli impegni non mi hanno lasciato respiro fino a tutto luglio e così ho dovuto dare priorità ad eventi in atto, senza comunque dimenticarmi  di ciò che è stato fatto e meritevole di essere messo in evidenza … quindi eccoci qui ad illustrare l’evento che chiude i programmi dell’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura) prima delle ferie estive, per poi riprendere a settembre con nuovi appuntamenti, serate a tema, svariati corsi inerenti l’arte pittorica, laboratori, mostre e tutto ciò che riguarda la Cultura in genere, collaborando anche con altre Associazioni, Gruppi, enti Pubblici o Privati.

L’ Associazione ABC di cui ho l’onore di essere il Presidente ha dimostrato in questo decennio che è ancora possibile raggiungere traguardi di tutto rispetto grazie a persone che lavorano con passione e grande impegno, credendoci e dedicando molto tempo ad un progetto che mira unicamente a portare avanti concretamente l’Arte, la Cultura, le Tradizioni, l’Etica, la Natura, il paesaggio e tutto quanto avviene nei cambiamenti dell’odierna società.

copia c - CopiaOgni tema viene discusso nei vari appuntamenti ed eventi a viso aperto ed ognuno può esprimere la propria opinione in totale libertà e proporre nuove iniziative. (tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico e totalmente gratuiti.

Non voglio dilungarmi oltre se non per ringraziare di vero cuore tutte le splendide persone che fanno parte attiva di questo progetto .. (senza di loro nulla sarebbe possibile).

Le scuole, i gruppi, le associazioni, i Comuni di diverse regioni che mi ospitano come artista realizzando mostre, interventi  e progetti inerenti l’Arte pittorica e non solo…. ma anche chi ha voluto che questa Associazione fosse presente come ospite in eventi importanti.

L’Associazione ringrazia inoltre:

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Il Comune di Brenna per la collaborazione

 

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La Scuola Primaria  “Francesco Casati” di Brenna

 

acbrenna_logoAssociazione sportiva  dilettantistica                                                            A.C. Brenna.

 

Spero di non aver dimenticato nessuno.

Ecco dunque alcune foto  scattate durante la 9° – Settimana dell’Arte –

 

Non troverete Le fotografie dei corsi di disegno (ne parleremo prossimamente)

Non pubblico nemmeno le foto dei dipinti realizzati dagli allievi del mio corso di pittura ed esposti durante la Settimana dell’Arte perché quest’anno sono stati esposti già due volte come ospiti in altri luoghi (Donghi Giuseppe ed i suoi allievi) ed a breve esporremo ancora.

Ho deciso di non pubblicarli per non togliere il gusto di vederli per la prima volta dal vivo a tutte le persone che verranno a visitarci.                                                          —————————————————————————————————————————-

Gli insegnanti del Corso di Pittura di Donghi Giuseppe

https://www.donghigiuseppe.it/blog/?p=3425  (Corso di Pittura 2015) ⇐ ⇐ ⇐

Donghi Giuseppe  –  Renato Molteni  –  Mariacristina Biondi 

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 Laboratorio Creativo a cura di Ilona Colombo ispirato ai segni ed alle forme di Mirò.

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Spettacolo teatrale “Un viaggio con gli occhi di Mirò” a cura di  Ilona Colombo  con i manufatti realizzati nel laboratorio precedente.

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 “Nutrirsi …. con l’Arte” il cibo nella storia dell’Arte a cura di Carmen Citterio

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Laboratorio di Pittura “Facciamoci il ritratto” a cura del Maestro Donghi Giuseppe

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Mostra Merletto a cura del “Gruppo Merletto di Brenna”                                         ABC  (Associazione Brenna Cultura)

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Danze Popolari con il gruppo Nocino Folk

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LA STAMPA ” Giornale di Cantù”

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VARIE

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 Uno sguardo alla precedente “Settimana dell’Arte” 2014

https://www.donghigiuseppe.it/blog/?p=2306  ⇐ ⇐ ⇐

 Le fotografie dei disegni realizzati nei corsi a cura di Mariacristina Biondi verranno pubblicati di seguito in un apposito articolo, arrivederci dunque a presto.

Donghi Giuseppe

 

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OGNI ARTISTA .. intinge il pennello nella propria anima

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Si è concluso il 14° Corso di Pittura, iniziato a Brenna -CO- in collaborazione con la    Biblioteca, contDSCN1869 copia 3 Donghi x Bloginuato poi all’interno dei programmi che L’associazione ABC (Associazione Brenna Cultura)   propone da oramai 9 anni. Associazione di cui sono Presidente, insegnante, promotore, ( insieme ad un bel gruppo di persone eccezionali) .. di svariate attività nel campo dell’Arte e della cultura nel senso più vasto del termine.

Mi chiedono in molti se è possibile imparare a dipingere anche se adulti e senza nessuna nozione di disegno e tecniche pittoriche.

Ho sempre risposto di si.

Tutti possono arrivare a realizzare un disegno o un dipinto di ottima qualità e contenuti.

 Bisogna però precisare che diventare ARTISTI non è da tutti, servono doti che in parte sono date dalla nostra specificità ma sopratutto dal nostro senso artistico innato.

Ma Comunque a qualsiasi livello vogliamo o possiamo arrivare, l’importante è che ci sia il desiderio, la passione, la voglia di iniziare una nuova esperienza.

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Ogni essere umano ha delle doti, interessi e sensibilità diverse, ma sicuramente ognuno di noi ha dei sogni che per un motivo o l’altro non ha mai potuto realizzare o perlomeno tentare di inseguirli … ed allora perché non provarci?

Perché frenare le nostre passioni? Le nostre caratteristiche innate?

Non esiste un tempo prestabilito e nemmeno un’età appropriata, serve solo aver voglia di entusiasmarci, di rendere la nostra vita più interessante.

 

Cosa scatta all’improvviso in coloro che decidono di voler esternare un fuoco che arde imprigionato dentro?

Semplicemente ciò che accade ad un Poeta, un Musicista, uno Scrittore, un Attore, Pittore, Scultore ed a tutti coloro che hanno una sensibilità non comune, ai creativi, a chi ama il bello, la natura … che sanno emozionarsi, indignarsi, ammirare, inventare, stravolgere, andare oltre, capire ed esperimentare strade alternative per esprimere il proprio essere, la propria creatività qualsiasi essa sia.

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Da piccoli, in età scolastica ci portano a vedere luoghi e musei, ma a quella età non si è ancora in grado di capire quanto sia grande ed importante ciò che ci hanno lasciato gli artisti di ogni epoca.

Crescendo non cambia molto, anche se aumenta in molti la voglia di sapere e capire … ma se nessuno ci sa coinvolgere con la passione ed il sapere di chi è Artista .. il tutto rimarrà allora solo un semplice ammirare ciò che abbiamo studiato sui libri o visto nei documentari … poi la vita ci coinvolge con i suoi ritmi a volte anche assurdi e così tutto resta un bel ricordo, un sogno mai approfondito o realizzato.

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La vita però sa stupirci, basta essere sempre curiosi, avere delle passioni e la voglia di scoprire chi siamo, dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare.

Se si hanno queste qualità sicuramente prima o poi emerge il bisogno di sconvolgere la nostra esistenza, tirando fuori dal nostro cilindro magico tutto quanto abbiamo soffocato per anni dentro al nostro animo.

Questo e molti altri motivi fanno si che un giorno ci troveremo con pennelli, colori e tele in mano … il resto verrà da se strada facendo.

Ovviamente il tutto vale per ogni attività creativa che si andrà ad intraprendere.

L’Insegnante, il Maestro, L’Artista, saprà come coinvolgere ognuno in base alla propria sensibilità.

Servono solo, passione,umiltà e tenacia … non è un percorso facile ma la determinazione e la passione sono gli ingredienti fondamentali per raggiungere un obiettivo.

Tutto ciò fa si che anche in un piccolo paese come Brenna -CO- Vi sia una scuola di pittura che va avanti da 14 anni con una media di 20/25 allievi appassionatissimi, un gruppo formidabile che espone le proprie opere in varie mostre o si organizzano per partecipare ad eventi culturali di vario tipo, visitano mostre e musei con gli occhi di chi ora sa.

Ho sempre pensato che è importantissimo conoscere la nostra storia dell’arte, i grandi artisti del passato fino a quelli più recenti , ma non possiamo e non dobbiamo vivere pensando solo a quello che ci hanno lasciato, a quanto sono stati grandi.

 

Loro hanno fatto grande la nostra storia, ci hanno lasciato patrimoni infiniti, meravigliosi.

Hanno raccontato il loro tempo cercando sempre di ridisegnare il prossimo futuro.

Oggi dopo tanto splendore, l’arte in Italia sembra si sia addormentata, stiamo vivendo un tempo senza tempo, anestetizzato, piatto, teleguidato, privo di stimoli, di mode imposte, di mero conformismo.

2840x4206 copia rid.Questo  ha influenzato la vita delle persone e quindi anche gli artisti.

Il risultato lo abbiamo osservando le opere d’arte (di ogni espressione).

Se fino ad ora ci siamo meravigliati osservando le meravigliose opere del passato … noi cosa lasceremo ai posteri? Un vuoto, un buco nero, un tempo senza memoria, piatto, grigio e senza speranza.

Eppure si potrebbe cambiare questa tendenza perché vi è un folto sottobosco di artisti che non si sono conformati allo squallore odierno e che sono pronti ad emergere e ricostruire di nuovo il tempo perso, rilanciando l’idea del bello e la voglia di rivoluzionare, reinventare il prossimo futuro.

Purtroppo allo squallore ci si abitua, inoltre è l’epoca del solo profitto .. nessuno rischia più e così le gallerie ospitano solo gli stessi artisti, si vedono sempre le stesse facce, le stesse cose, le chiese assomigliano a scatoloni di cemento squallide fuori, vuote dentro, le piazze non hanno più monumenti, i grandi e piccoli nuovi palazzi istituzionali … idem come le chiese.

Però in tutto questo smarrimento vi sono molte persone che hanno voglia di alzare la testa , che non accettano questo lungo sonno e così vanno alla ricerca di una strada alternativa, parallela alla normale quotidianità, una strada che apre infinite possibilità, che ci riempie di nuovi interessi, stimola la voglia di sapere, ci libera dalle zavorre che ci hanno impedito di esprimerci, di scoprire le nostre potenzialità, ritrovando così un nuovo modo di osservare il mondo che ci circonda e di guardarci dentro.

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Ho notato tutto questo la dove sono ospite come artista espositore o come relatore sui temi dell’Arte e della cultura in generale.

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Lo noto nelle scuole in cui collaboro, lo noto nelle mie mostre, nei miei allievi.

Lo noto da 35 anni nei corsi di pittura che organizzo.

Sul Mio Blog, Sui vari siti a cui collaboro, sui principali Social Network.

www.donghigiuseppe.it/blog/

Bisogna semplicemente insistere, crederci ed allora ecco che si vedono i risultati, e la dove le arti e gli artisti si uniscono, si danno da fare ecco che quella strada alternativa si scopre che è folta di persone speciali.

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La mia speranza ed il mio invito a tutti gli artisti è quello di non mollare mai e di mettere a disposizione della persone il proprio sapere, la propria Arte ed i propri sentimenti.

Organizzate scuole, corsi … ritorniamo indietro a quando si andava a bottega per imparare, l’ho fatto io a suo tempo …ed oggi tutta quell’esperienza acquisita cerco di donarlala agli altri.

Credetemi è un’esperienza affascinante e ci si circonda di tante persone meravigliose che come me avevano ed hanno sempre voglia di sapere, capire, imparare.

DSCN1845 Così scriveva Raffa Festa nel 1981

 

Ringrazio tutte quelle diverse centinaia di ragazzi e di adulti che in questi trentacinque anni mi hanno seguito come allievi, scusandomi con coloro che da ragazzi oggi sono diventati padri e madri e che incontrandomi al momento non li riconosco più … ma poi mi rendono felice nel sapere che il tutto è stata una meravigliosa esperienza … quell’esperienza che tutt’ora continua.

A voi tutti il mio cordiale abbraccio.

Donghi Giuseppe

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MALINCONIA – SOLITUDINE

Autore – Donghi Giuseppe
Dimensioni – cm. 50X90
tecnica – colori ad olio su fondo preparato con stucchi e colle
Supporto – Tela Clicca sulle immagini per ingrandirle

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Spazi chiusi intorno a te mia cara donna.
Un luogo dove vi è poco spazio per amare.
Amare per il piacere d’amare ed essere amati.
Un luogo dove ti è difficile volare libera.
Un posto voluto da chi non ha capito nulla di cosa sia la bellezza che porti in te e che rifletti tutt’intorno.
Ti crede sua, comperata come un oggetto da mostrare, come  trofeo vinto in una gara, da esibire, usare al bisogno.

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Mentre tu soffri,  lui ti ignora, ribadisce il suo ruolo di maschio, difende il suo vecchio maniero che sa di storia antica, superata, dove tu sei la sua bambola e lui il soldato, con la spada in mano e l’elmo adornato di bel piumaggio.
Ma tu sei forte, sei donna, non ti piacciono i compromessi.
Il mondo ha bisogno di te, sai che è giunto il tuo momento, sai che il futuro sei tu, sai che solo tu puoi interrompere questa triste ed inesorabile discesa, questo girone infernale.
Ma l’uomo dall’elmo con il folto e bel piumaggio colorato, non  accetta di buon grado la tua superiorità .. perché sa che perderebbe la sua, perché lui deve essere il capobranco.

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Si limita a farti serenate, a donarti un fiore nelle giornate di rito.
Ma tu, in silenzio già soffri, non senti più la sua musica nel cuore ed i fiori sono solo un triste e vuoto rito.
Piangi, fa freddo intorno e dentro te.
Sogni di volare via da chi ti vuole come una bella bambola tutta sua.
Da chi arriva ad ucciderti mentre afferma “sei mia, solo mia” …. e ti uccide per amore .. uccide la sua bella bambolina, la sua donna, la sua conquista.

Un’altra vittima, l’ennesima vittima.

Un altro titolo sui giornali, Altre ore di programmi televisivi a parlar di stupri, di mancata parità di diritti, di percosse, di femminicidio.
Fa freddo in questo mondo dove regna l’indifferenza, dove le parole non contano più nulla, dove non vi è più spazio per i sentimenti, per i valori.
Dove la gente va di fretta come in un vecchio film proiettato sul muro.

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Alzati, meraviglia dell’universo, il soldato ha perso.

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Ora è giunto il tempo della regina. Tocca a lei rimettere in pari le lancette dell’orologio della vita.

Donghi Giuseppe

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VAN GOGH TE LO SPIEGA DONGHI

Venerdì 13 Febbraio u.s. si è tenuta, con ottimo successo di pubblico, la serata sull’Arte di Van Gogh.

L’evento è parte del progetto apertaMENTE organizzato da ABC ed il gruppoNoi Brenna“.

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Circa quaranta entusiasti appassionati di arte hanno potuto assistere ad una piacevole ed esaustiva “lezione” sull’arte e la vita del grande pittore.
Il Maestro Giuseppe Donghi (presidente di ABC) ha per quasi due ore accompagnato gli astanti lungo la vita del genio olandese con un approccio intrigante: “leggendo” nelle opere (anche le meno note) il travaglio dell’artista e mostrando come tale travaglio ha fatto grande la sua produzione.

La serata era intesa quale viatico ad una buona fruizione della mostra attualmente allestita a Palazzo Reale di Milano.

Un’esperienza entusiasmante sia per gli appassionati che per i semplici curiosi.                 ad1014bis  Il progetto apertaMENTE, visto il successo degli eventi proposti sarà certamente riproposto.

Il testo è di Paolo Colombo. (Blogger) Le foto sono di Laura Alberti (segretaria ABC)

Entrambi fanno parte del direttivo di ABC (Associazione Brenna Cultura).                            —————————————————————————————————-   http://www.agorabrenna.it/van-gogh-te-lo-spiega-donghi/                                              —————————————————————————————————

DSCN6828 Dal – Giornale di Cantù – (mal) Giornalista                                                                          ——————————————————————————————————————          

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 Donghi Giuseppe

 

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LE QUATTRO STAGIONI

Titolo  Le quattro stagioni

Tecnica  Mista – acrilici e olio

Supporto  Tela  – Dimensioni cm. 140 x 60

A gentile richiesta degli amici di Facebook, pubblico questo mio dipinto eseguito 5/6 anni fa per soddisfare il desiderio di un amico, quello di  avere dei miei dipinti che rappresentassero le quattro stagioni.

Quattro dipinti con il medesimo soggetto variando il mutare dei colori con il mutare delle stagioni.

Così concepita non la trovai originale, non mi convinse …. nacque così l’idea di rappresentare lo stesso paesaggio che mutava con il trascorrere del tempo ma racchiuso in un solo dipinto iniziando con la Primavera a sinistra e concludendo il ciclo delle stagioni con l’inverno a destra.

Unico soggetto che si ripete mutando il suo aspetto è l’albero.

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Il paesaggio esiste realmente così come si vede ( a parte i 4 alberi ) .. e raffigura quella zona della provincia di Como che si protende verso la catena dei monti lecchesi LC.

Le foto si possono scaricare ma NON E’ CONSENTITO riprodurre l’opera pittoricamente

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Questa bellissima visione la si può ammirare dal piccolo paesino di Orsenigo CO

Donghi Giuseppe

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Tra il dire ed il fare … non c’è sempre di mezzo il mare

Tra il dire ed il fare  … non c’è sempre di mezzo il mare.

INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE  – Sesta edizione –

Ottobre 2014 Castelfidardo AN

Il tema della sesta edizione è stato – PAROLE & GESTI – il linguaggio dell’esperienza –

Un incontro di tante persone del mondo dell’Arte tutta, narrativa, pittura, poesia, musica, fotografia, spettacolo e molte altre espressioni artistiche.

Presenti TVRS Marche, AGORADIO di Osimo, Giornalisti locali e della RAI, Filosofi, Docenti di varie parti d’Italia. Associazioni Culturali e tante persone amanti dell’Arte e della Cultura, riuniti per discutere, scambiarsi opinioni, unire idee e progetti in modo tale che le parole abbiano un seguito e diventino realtà culturale a 360 gradi.

Ognuno porta la sua esperienza, proponendo la propria Arte e confrontandosi con le altre. Un confronto che non può che far crescere la voglia di conoscenza, di ricerca continua, di crescita interiore, di collaborazione … tutto ciò contribuisce a far si che cresca la voglia e la passione di costruire, dare vita nei luoghi di origine e non solo a – Movimenti – Associazioni – Eventi – che tengano alto il valore e l’importanza della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni nella vita quotidiana … questo a mio avviso è ciò che dovrebbe fare ogni artista, ogni uomo di pensiero .. perché non può esistere nessun futuro la dove non vi sia Arte – Cultura – Tradizioni – Rispetto per la Natura  e Senso Civico.

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Video – Donghi Giuseppe intervistato da AGORADIO – WebRadio – WebTV – FM 93.100

 Video (breve riassunto ) tratto da TVRS Marche

I miei dipinti esposti ad  – INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE –  Castelfidardo AN    Ottobre 2014

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Alcune foto 

Video (breve riassunto) tratto da:                                        l’Associazione Filomondo.onlus di Ancona ha organizzato, il prossimo 31 ottobre 2014 alle ore 19,30, una cena di gala presso l’Istituto alberghiero “A. Panzini” di Senigallia, con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno dei bambini ospitati negli orfanotrofi in Buriazia, una regione della Siberia.

  Donghi Giuseppe

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L’ALBERO BIANCO

Titolo  L’ALBERO BIANCO

Dimensioni CM. 90 x 55

Tecnica Dipinto su tavola multistrato, le figure sono eseguite con colori acrilici ed a olio.

I rilievi – Impasto di gesso, cemento bianco, sabbia, colle viniliche e stucco sintetico.

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Uno dei miei dipinti storici ed anche dei più enigmatici e personali tanto che, venne esposto solo in due mie personali e poi lo ritirai dalla circolazione per potermelo godere a lungo appeso ad una parete del mio studio.

 

Quell’albero laggiù in fondo al prato attirava la mia attenzione ogni volta che ci passavo vicino .. non mi sono mai chiesto il perché.                                                                     Forse, il ricordo di quando da bambino mi soffermavo a guardare le oche, le galline, i conigli e le anatre che vi erano nel recinto di rete metallica che circondava un pezzo di terreno tutto intorno all’albero.

Forse, perché era laggiù in fondo, isolato, forse il mutare dei suoi colori durante le stagioni, oppure i suoi rami nudi d’inverno, simili a lunghi capelli che si innalzavano nel cielo.

Forse, la luce del sole che lo illuminava di primo mattino … radente, incisiva, di tinte fredde nelle ombre,  poco aranciate in luce … poi, man mano che il sole saliva le ombre si spostavano fino ad occupare solo lo spazio sottostante .. in modo che gli animali del pollaio, nelle ore più calde si rifugiavano per rinfrescarsi … verso sera tutto si dorava .. la luce calda del tramonto imminente rendeva magica la scena per l’ennesima volta mutata, ritornavano di nuovo le ombre lunghe ma dalla parte opposta a quelle del mattino … fino a che tutto si placava … mentre gli animali si apprestavano a salire su una sorta di scaletta di legno per passare la notte .. aspettando una nuova alba annunciata dal canto del gallo.

Questo mutare degli eventi, delle luci e dei colori …. continuava a stuzzicare la mia sensibilità e la voglia di dipingere ogni momento della giornata fino a che un giorno decisi di incominciare … mi recai tre volte sul posto, una volta al mattino, una a mezzogiorno ed infine al tramonto … realizzai tre bei dipinti, ma tutto finiva li .. oltre la bella immagine .. non trovavo nulla che raccontasse il trascorrere delle ore.

Per chi dipinge con la mia passione, in pratica risultò una sorta di battaglia non vinta, fino a che un giorno passeggiando con Laura ed Toby ripassammo da quelle parti … l’albero era sempre li .. della rete di recinzione ne era rimasta solo una piccola parte, il pollaio non c’era più .. peccato commentai dentro me e proseguimmo fin laggiù in fondo al prato.

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Ad un tratto dissi .. Laura fermiamoci un attimo su questa balza erbosa … oggi c’è una luce particolare, guarda che bello l’albero.

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Passarono pochissimi minuti, non più di cinque,  esclamai  “ci sono, ho trovato la soluzione … in un solo dipinto racconterò il trascorrere del tempo.”

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Dipingerò tutto di bianco … lascerò che sia la luce che illuminerà il dipinto a fare tutto, metterò delle parti in rilievo così proietteranno le ombre ora con la luce di una finestra, ora con quella di un’altra e di sera quando accenderemo la luce in casa cambierà di nuovo perché lo illuminerà da sopra … proprio come a mezzogiorno … il resto sarà una sorpresa.

Ed ecco il risultato.

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Il dipinto rimase per qualche anno appeso alle nostre pareti, fino a che un terribile terremoto in Abruzzo distrusse l’Aquila e molti paesi della zona circostante.

Da tutte le parti d’Italia partirono subito molte iniziative per aiutare la popolazione Abruzzese.

Mi fu chiesto se avessi aderito ad un progetto dal titolo  PER L’AQUILA

Organizzato dal “Coordinamento Iniziative Umanitarie Inverigo” e da tutte le Associazioni inverighesi che lo compongono.                                                      L’iniziativa di solidarietà si è tenuta presso la Galleria “Circolo Culturale Togunà” di Inverigo -CO-

Come dire di no? Decisi di donare per questa stupenda iniziativa proprio questo dipinto. L’ALBERO BIANCO.

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L’evento si è svolto il 23 Ottobre 2009

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Donghi Giuseppe

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Donghi Giuseppe e Filomondo onlus -Ancona-

31 Ottobre 2014 Senigallia – Ancona –

Dopo il successo dello scorso anno all’Istituto Alberghiero di Loreto, l’Associazione Filomondo.onlus di Ancona ha organizzato, il prossimo 31 ottobre alle ore 19,30, una cena di gala presso l’Istituto alberghiero “A. Panzini” di Senigallia, con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno dei bambini ospitati negli orfanotrofi in Buriazia, una regione della Siberia.

In virtù del riconosciuto valore sociale, artistico e culturale, l’iniziativa ha ottenuto  il patrocinio di Ombudsman delle Marche – Autorità per la garanzia dei diritti degli adulti e dei bambini – dell’Assemblea legislativa delle Marche e il sostegno del CSV Marche (Centro servizi per il volontariato).

Il Video è disponibile anche sul mio canale You Tube

-1750 -1762 DSC_3816-1024x678 copia copia -1773-2 Opera Pittorica di Donghi Giuseppe                                     Cliccare sulle fotografie per ingrandirle

Le foto si riferiscono al momento della donazione del dipinto all’Associazione Filomondo onlus di Ancona. durante l’eventoINCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE a Castelfidardo.

Manifestazione giunta alla sesta edizione ed organizzata da Maria LampaScrittrice ed instancabile organizzatrice di eventi Culturali

Donghi Giuseppe

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8° edizione della “Settimana dell’Arte” ABC (Associazione Brenna Cultura)

a4-724x1024 - Copia - CopiaEd eccomi di nuovo (anche se in ritardo) a raccontare con parole ed immagini l’8° Settimana dell’Arte 2014, che a Giugno, in coincidenza con la chiusura delle scuole, chiude i programmi dell’Associazione ABC (Associazione Brenna Cultura) per riprendere poi in Autunno con nuove iniziative, anche in collaborazione con gruppi ed associazioni che abbiano voglia di collaborare o proporre progetti culturali da portare avanti insieme.

Ma ritorniamo alla Settimana dell’Arte, nata principalmente per esporre i dipinti degli allievi del Corso di Pittura, delle mie opere e quelle di vari artisti ospiti.
Con il trascorrere degli anni (siamo all’ottava edizione), l’evento si è molto evoluto.
Rimane sempre uno spazio espositivo per gli allievi e per gli insegnanti del Corso di Pittura … che ora, visto il successo ed il numero sempre in aumento degli allievi, i Maestri addetti all’insegnamento sono diventati tre.
Donghi Giuseppe, con il validissimo aiuto dei Maestri Renato Molteni e Mariacristina Biondi.

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CORSO DI PITTURA 545x     http:// www.donghigiuseppe.it/blog/?p=1823

La settimana si svolge offrendo al pubblico eventi che coinvolgano i bambini ed i ragazzi della scuola primaria e media, i genitori, i nonni e tutti coloro che abbiano voglia di partecipare alle nostre numerose proposte.
Proposte di carattere culturale, artistico, che spaziano dai laboratori di pittura, musica, intrattenimento serio e comico per bambini ed adulti, concerti che comprendono musica e testi dialettali, folk … fino al Rock.
Ogni artista ha contribuito a mettere in risalto l’importanza della cultura nella nostra vita quotidiana.
La cultura come gioia interiore per noi stessi, gioia che possiamo trasmettere a moltissime persone che ci circondano.

“Arte come una fiamma che arde dentro, una fiamma che si alimenta con la passione, l’impegno continuo, l’entusiasmo, le sconfitte e le gioie… di continue battaglie dentro noi, per raggiungere, realizzare il nostro sogno.
L’Arte e la Cultura sono anche motivo di aggregazione, condivisione, scambio di opinioni, di sapere, di esperienze … che non possono altro che generare un nuovo modo di vivere la nostra esistenza, semplicemente salendo su questo veicolo che ha mille porte, ed ognuna di esse ne apre altre mille” ( Donghi Giuseppe)

…. O per dirlo con parole più autorevoli delle mie “ Tutte le arti contribuiscono all’Arte più grande di tutte: quella di vivere.” ( Bertolt Brecht).

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Sta a noi scegliere cosa fare e dove andare , l’importante è riconoscere i nostri limiti ed i pregi, sapendo fermarci nel posto più vicino ai nostri sogni.
Chi non ha sogni, non ha nulla davanti a se.
Chi sogna ha solo due possibilità, lasciare che il sogno svanisca, oppure cercare di concretizzarlo.
Questo comporta dedizione, fatica e tempo … ma alla fine rimane dentro noi una gioia inspiegabile, ci sentiamo appagati al punto di desiderare che questo accada anche alle persone che ti circondano.

Piccole formiche che si ingegnano per fare in modo che tutte le bellezze, l’Arte e la Cultura, giunta fino a noi, grazie a chi ci ha preceduto rimangano tali … e lavorare per lasciare ai posteri queste e nuove meraviglie.

Lo so che tutto sembra andare nel lato opposto, ma io sto dalla parte delle formiche, nella speranza che diventino la regola e non l’eccezione.

A tal proposito è doveroso ringraziare tutte le persone che collaborano alla realizzazione di questo progetto e molti altri. Laura Alberti, Paolo Colombo, Anna Betto, Annalisa Croci ed il gruppo delle merlettaie, Franco Ballabio, Dino Ballabio, Fabio Cappellini, Francesca Donghi, Tutte le mamme, le allieve e gli allievi del corso di pittura che si sono impegnati a collaborare per fare in modo che tutti i laboratori riuscissero nel migliore dei modi ed a preparare con le proprie mani le merende dei bimbi.                                                       L’Associazione ringrazia Il Comune di Brenna per la collaborazione. fbook 1 - Copia copia - Copia

BCC Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – Filiale di Brenna, per il contributo. 377(2)

Donghi Giuseppe Presidente ABC ————————————————————————————————————

 

 Ecco le FOTOGRAFIE di tutti gli eventi  della  -SETTIMANA DELL’ARTE- 2014      Le Foto sono di Laura Alberti e Donghi Giuseppe

Cliccare sulle immagini per ingrandirle  e proseguire nella visione.

 

MOSTRA DI PITTURA degli ALLIEVI del CORSO DI PITTURA

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 I MAESTRI DEL CORSO DI PITTURA 

DONGHI GIUSEPPE  –  RENATO MOLTENI  –  MARIACRISTINA BIONDI

 

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LABORATORIO SPETTACOLO PER BAMBINI E GENITORI – A cura di IRMA MOGIA

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 FILASTROCCA DI ALICE – SPETTACOLO E LABORATORIO – A cura di                ILONA COLOMBO

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ALIMENTAZIONE E SALUTE; C’E’ ANCORA QUALCOSA DA SAPERE? A cura del Dott.  SERGIO CASATI e (Associazione Donarsi

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I BAMBINI E LE LORO MAESTRE della Scuola Primaria F. Casati di Brenna CO Vengono a VISITARE LA MOSTRA … Un incontro bellissimo ed interessantissimo. A cura di Donghi Giuseppe

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LABORATORIO DI PITTURA PER BAMBINI ” DIPINGIAMO SUI SASSI” a cura del Maestro Donghi Giuseppe

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MOSTRA MERLETTO a cura del GRUPPO MERLETTO DI BRENNA

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CONCERTO IN P.ZZA XXV APRILE – Brenna CO  – Con i favolosi  – OLD & YUNGER

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VARIE SETTIMANA DELL’ARTE

 Fotografie di Laura Alberti e Donghi Giuseppe

 

 

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Arriva la Primavera e .. l’Inverno se ne va (2 dipinti)

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Titolo – Arriva la Primavera

Dimensioni – 85 x 60 (circa)

Tecnica – Per il paesaggio Colori ad olio su tavola  –

Per la figura applicata – Olio su tela

Arriva la Primavera
Eccola, arriva la Primavera, è come un lento risveglio dal letargo.
Le giornate si allungano, le ombre si accorciano, il sole è più alto e comincia ad intiepidire l’aria.
I prati si spogliano del manto brullo invernale e si tingono di nuovi colori, ecco le prime Margherite, i fiori gialli del Tarassaco, ai bordi del bosco, sulle balze del terreno esposto a sud spiccano le Primule, le Anemoni, le Violette, ed i Crocus.
Nelle zone umide del sottobosco esposto al sole ecco i Bucaneve.
Gli alberi incominciano a vestirsi di nuove foglie e quelli da frutta si tingono di rosa e bianco.
Gli uccelli si danno un gran da fare .. è giunta l’ora degli amori, si scambiano riti e cinguettii, volteggiano veloci nel cielo … è giunto il tempo di preparare un nuovo nido.
I torrenti rumoreggiano, lassù in alto le nevi incominciano a sciogliersi.
La Primavera si fa sentire anche dentro noi … i primi tepori fanno spalancare le finestre, il vociare nella via è più allegro, viene la voglia di fare le prime passeggiate in campagna ed in montagna.

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E’ il tempo degli amori, il corpo lentamente si ritempra, si scrolla da dosso i lunghi mesi invernali, di giornate gelide, di sole pallido che scende presto all’orizzonte e che al mattino non vuole mai alzarsi, di camini, stufe e caloriferi accesi.
Stupenda la Primavera … è come una bella donna che appare ad una finestra e cosparge di fiori le vie, le aiuole, gli orti, i campi … tinge il cielo di azzurro, fa ritornare le rondini, i Gerani sui balconi e gli uomini, come i fiori nei campi, ritornano a rifiorire.

Vero!! Tutto vero … ed il dipinto da solo racconta già tutto in modo evidente, ma ho voluto raccontare l’arrivo della Primavera in modo romantico, usando luoghi comuni, modi di dire, stereotipi … cosi come avrei potuto fare raccontando l’Estate, l’Autunno, l’Inverno.

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Certamente la Primavera è una bella stagione, romanzata, raccontata, dipinta da sempre… ma io amo anche l’Inverno, amo tutte le stagioni .. ognuna ha il suo fascino, sono lo specchio della nostra vita, oggi siamo più grigi, domani saremo più colorati, più positivi, danno un ritmo al tempo che passa …. e questo a volte mi rende malinconico …ma è una malinconia positiva, di chi ha preso atto della realtà della nostra esistenza … che tutto ha un inizio ed una fine … ma per fare che tutto ciò avvenga, bisogna che impariamo a vivere … ed amare le nostre stagioni.
Donghi Giuseppe

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L’INVERNO SE NE VA

 

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Titolo – L’Inverno se ne va

Dimensioni  – cm. 85 x 60 (circa).

Tecnica – Per il paesaggio ed il dipinto applicato nel cielo– Colori ad olio su tavola.

La scultura  è in argilla polimerica.

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Dipingere raccontando il fatto, il tempo che trascorre, la pittura nella pittura, stravolgere il classico, la pittura come un film, come parole, pagine di un racconto.

La pittura e la scultura, un insieme di tecniche artistiche che si amalgamano ed arricchiscono la scena, dando ad essa una leggibilità ed un coinvolgimento che va ben oltre i soliti canoni del dipingere, unendo la bidimensionalità alla tridimensionalità.

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Donghi Giuseppe

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Oltre …..

Opera e testo di Rosalba Cognata

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Oltre…

 

Si tratta di una relazione con me stessa. Non è semplice mostrare e mostrarsi come il motivo del volto umano appena accennato … sta lì a metà, indeciso di uscire allo “scoperto”. La chiave di lettura, l’incipit è il fascio di luce “(rac)colto” come un mazzo di spighe di grano simbolo di ricchezza, abbondanza. Luce in tutte le sue sfumature. Luce come conoscenza; ricerca; energia; chiarezza interiore; evoluzione. Luce come calore umano, affetto…
Desiderio infinito di emancipazione dalle “stupidità” quotidiane. La realtà non è una versione univoca. I pensieri come acque -simbolo di rinascita interiore- irrompono nella calma apparente e immobile; parlano con la lingua dei colori, delle forme, dei segni… Le parole scritte per creare atmosfere infinite… “illuminano” la mia essenza (Ros). L’oscurità, fonte di mistero infinito, non dura che un attimo ma intenso. “Niente è come sembra”.
Il testo figurativo, in verità, non ha alcuna pretesa di rappresentare o simboleggiare ma semplicemente “esistere” nel fruitore sotto forma di emozioni scaturite dalla sola visione dello stesso. Magia di colori, giochi di luce, movimento, sinergia di forme libere di fluttuare nel tempo e nello spazio.
Niente di “de-finito”, limitato, incorniciato. Prediligo il finale aperto in continuo divenire come la vita di ogni giorno. Flusso continuo di coscienza e conoscenza.
Rosalba Cognata

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Il canto, il paesaggio e il respiro

Con vero piacere do il benvenuta a Rosalba Cognata  nella sezione  – Voci fuori campo – del mio blog.

Un’artista eclettica  che oggi si presenta a noi con questo suo scritto, tratto dalla raccolta  – Piccoli sprazzi di vita –

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Il canto, il paesaggio e il respiro
Erano anni così. I giorni passavano in fretta tra monotonia e desiderio di rinascita, tra melanconia e pittoresca melodia: la sua amata amica di sempre, la musica.
Un nuovo canto sorprese le sue orecchie. La magia di quel suono lo affascinava, lo inebriava … se ne stava ad ascoltarlo in silenzio e il tempo sembrava fermarsi. Avvertiva un senso di benessere profondo mentre si lasciava trasportare. Fluttuavano nei suoi occhi ruscelli di acqua fresca, vaste foreste si aprivano al passaggio della sua mente, voci incantevoli richiamavano la sua attenzione. Sentiva tra i suoi capelli, perfino, il soffio del vento che aleggiava, quasi, a infondere respiro e ad alimentare la sua fantasia così reale.
Un’emozione forte sfiorò la pelle e le attraversò il corpo. Come una piccola barca lentamente si allontana dal suo approdo, così lei si allontanava dal suo porto.
Era solo una nota di tenerezza?
Ogni tanto un bagliore di luce ridava respiro ai polmoni … Prima o poi qualcosa doveva cambiare, una svolta doveva arrivare! L’aspettava da tanto tempo ormai.
Sentiva di esser nata in un periodo non suo, si sentiva fuori dal tempo e da quel luogo natìo. Adorava circondarsi di sogni, di letture, di silenzi, di speranze … se solo avesse trovato quell’idea. L’idea giusta!
Ma non era stato sempre così.
Un tempo amava i giorni, le voci, le vie di quel luogo, oggi, straniero. Tutti erano andati via, tranne lei. Non riusciva a capirne il senso della sua presenza. Più desiderava andare e più si sentiva incollata a quel luogo. Oltre cresceva quella voglia immensa di una vita sua.
Un pensiero le spalancò la porta di una sensorialità interiore: l’arte. L’arte deve ricominciare a raccontare storie ed emozioni nuove … deve ritornare ad estrarre il succo di atemporale misteriosa bellezza che il pàthos di umana grandezza, volontariamente o inconsapevolmente, vi esprime. Basta con i segni e i gesti provocatori!
Intanto, si era fatta notte ma non riusciva a dormire, come ogni notte rimaneva sveglia a lungo. Sentiva di avere un mondo di parole inespresse … pensò a quel meraviglioso paesaggio che il canto portava con sé, fece un respiro profondo, e, si tuffò ad abbracciare la sua nuova avventura.

Piccoli sprazzi di vita, Rosalba Cognata

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ECCOMI DI NUOVO … ed è sempre come la prima volta

Donghi G. a Giussano

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E’ vero, è sempre come la prima volta.

Non so perchè.

Paura? No, e di cosa dovrei aver paura? Non faccio altro che raccontare me stesso con la mia Arte .. fin da bambino.

Dovrei essere abituato … ma forse non ci si abitua mai … non chiedetemi perché, una risposta non ce l’ho.

Cari visitatori … nel guardare i miei dipinti, cercate dei vostri ricordi, immaginate che oggi è un giorno che non ha tempo, entrate nel quadro, e poi come davanti ad uno specchio, immaginate tutto ciò che volete … e magari mi troverete accanto a voi, sullo stesso sentiero … a raccontarci la vita.

In questa personale troverete anche alcuni dei miei allievi … in loro mi rivedo quando da giovane cercavo di imparare a dipingere .. perché era per me un bisogno … che non so descrivervi .. forse anche un sogno … ed oggi? Eccomi a stendere la mia mano, a dare il mio sapere, la mia esperienza … a chi come me inseguiva un sogno, il proprio estro, la propria sensibilità a cui non si può sfuggire. Tutto ciò è meraviglioso.

Donghi Giuseppe

ECCO LE FOTO DELLA MOSTRA 

In questa sequenza fotografica troverete alcuni dipinti e momenti che riguardano la parte dedicata alla mia personale.

Clicca sulle foto per ingrandirle e procedere nella visualizzazione

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Ecco i dipinti degli allievi che hanno partecipato

 

 

 

 

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L’OCA

Titolo.  L’Oca

Dimensioni  cm 60 x 80   Titolo. L’Oca.  Tecnica. Colori ad olio.  Supporto. Tela

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L’Oca                                                                        Cliccare sulle immagini per ingrandirle

Ciao Oca
Perché mi chiami Oca? Se io ti chiamassi semplicemente Uomo?
Hai ragione, io mi chiamo Giuseppe e tu?
Qui tutti mi chiamano Luna

Scusami non volevo offenderti … è che nel mondo degli uomini, come ci chiami tu, quando si parla delle Oche, non si pensa quasi mai a te Oca .. scusa, volevo dire Luna.
Si dice Oca giuliva, per dire donna frivola, poco seria … sai quelle che stanno sempre allo specchio a rimirarsi, che sparano cavolate a raffica, ridono per nulla, quelle che in amore, oggi è uno, domani è un altro … e mi fermo ..sai, le giulive te ne combinano di tutti i colori .. meglio lasciar perdere.
Ma dai,  ribadì l’Oca .. cioè luna .. tra di voi ci sono persone così? Nel mio mondo, queste cose non ci sono, noi siamo più serie.

… Ma non è mica finita qui cara Luna .. si dice anche cammini come una Papera, non starnazzare come un’Oca, porca l’Oca .. per non scomodare quel signore che sta su nascosto sopra le nuvole e che dicono veda tutto da lassù, alcuni affermano anche che: per quanto allunghi il collo, l’Oca non diverrà mai Cigno.

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Ma finiamola con questi discorsi .. io oggi sono venuto qui perché mi piace guardarti camminare, dondolando a destra ed a manca, perché mi piaci così, anche se non hai il collo lungo come un cigno, mi piace vederti nuotare con tutta la prole in fila indiana, quando soffi e minacci chiunque si avvicini ai tuoi pargoli, quando sbatti le ali e starnazzi che ti sentono in tutta la valle, mi piaci quando cacci la testa sotto l’acqua per cercare qualche cosa da mangiare, mi piace la natura che ti circonda.

L’Oca, pardon .. Luna .. rimase un po’ in silenzio, direi anche quasi incredula per tutto ciò che le ho raccontato su di lei e per averle detto che a me piace così com’è e non me ne frega niente di tutto ciò che si dice nel mondo degli umani quando si parla del bel pennuto dal collo più corto del cigno … che poi chi l’ha detto che il collo lungo è sinonimo di bellezza e di eleganza?

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Senti Giuseppe, disse Luna .. dammi la mano ed io in cambio ti regalo una delle mie penne, così potrai scrivere e disegnare come si faceva una volta .. so che disegni e dipingi, me lo hanno detto i miei informatori e poi ti ho visto anch’io tempo fa prendere appunti e fare disegni, la in fondo al canneto … mi piacerebbe un giorno, mettermi in posa e farmi ritrarre da te, cosa ne dici?

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Cosa ne dico? Senti Luna, non te lo volevo dire, ma io ero venuto qui proprio per osservarti, fotografarti nel tuo ambiente. Volevo dipingere la tua bellezza. La tua fierezza, le tue bianche piume … perché volevo dipingere un’Oca .. perché a me piacciono le Oche, alla pari di un Cigno, di un’Anatra, di un Corvo o di un Gabbiano … per cui vado a casa e faccio il ritratto alla mia amica Oca e scusami ancora se ti ho chiamato in modo così generico … ciao Luna, e ricordati, io sono un uomo di nome Giuseppe, Passerò un giorno ancora a trovarti e mi dirai se il tuo ritratto ti piacerà.
Donghi Giuseppe.

 

 

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LA BALLERINA

 

Titolo La ballerina –  Dimensioni cm. 50 x 70

Supporto Tela   Tecnica  Colori ad olio. 

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Abruzzo … una delle terre che amo, che amiamo.

Terra che trema, fatta di paesaggi immensi, di belle persone, bagnata dal mare, adagiata su colline, fino a toccare il cielo lassù in cima alla Maiella ed al Gran Sasso.

Terra d’Arte, Cultura e Tradizioni.

In uno di quei giorni di fine estate ci trovavamo a Chieti, splendida cittadina adagiata su di un colle.

Giorni in cui si svolgeva l’Achille d’oro – FilmFestival … ed in una di queste serate, le vie del centro storico sembravano diventate un concentrato di Cultura all’aperto, infatti, a contornare e valorizzare ulteriormente questo Festival vi erano: concerti, teatro, danza ed altro .. ascoltai della buona musica moderna, del teatro e poi finimmo in Piazza Gian Battista Vico dove su di un grande palco vi erano delle rappresentazioni di danza moderna arricchita di molti spunti classici …Riuscimmo ad arrivare fin sotto il palco, il mio scopo era quello di scattare delle belle foto ed ascoltare buona musica … ma quando lo spettacolo iniziò .. la fotografia passò in secondo piano .. bastava scattare che eri sicuro di portarti a casa delle belle foto … all’improvviso fu tutto un turbinio di corpi che si muovevano sul palco illuminati dai fari multicolore, dalle proiezioni a tema di filmati sullo sfondo .. ballerine che arrivavano fino all’orlo del palco .. quasi a toccare l’obiettivo della macchina fotografica, si sentiva il respiro nonostante la musica fosse forte, le vesti che svolazzavano mettendo in mostra il corpo o parti di esso .. ora in movimenti leggeri, leggiadri … ora rapidi da mettere in risalto la tensione dei muscoli e dei nervi, ballerini che prendevano al volo la compagna e la facevano volare in alto, come se fosse un fuscello …. fui preso da tutto ciò, tanto da non seguire più lo spettacolo, il ritmo e la scenografia .. mi concentrai sui colori, sulla bellezza delle figure, sui loro movimenti.

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Il corpo diventava Arte, ogni sua parte poteva essere un dipinto, le posizioni, le figure, le espressioni del volto, erano un inno alla bellezza, un richiamo all’emotività interiore, ora con musica e pose drammatiche, ora romantiche o sensuali.

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Fui rapito da tutto ciò come se fossi davanti ad un’opera di Botticelli, ad un paesaggio .. il più bello che si possa immaginare, ad un immenso campo di fiori dai mille colori .. a tutto ciò che uno possa immaginare.

Alla fine di ogni rappresentazione … chiudevo per qualche secondo gli occhi e vedevo ancora i colori e le figure passarmi davanti e cominciai così a pensare …. colori, musica, movimento, tensione, sensualità, bellezza, gioia, drammaticità.

Questo ritornello mi tenne compagnia per diversi giorni di seguito .. poi si sa, basta girarsi che ovunque vieni sempre attratto da qualche cosa di interessante … eppure ogni qualvolta mi accingevo a prendere in mano i pennelli per lavorare ad un nuovo dipinto .. quel ritornello mi ritornava e mi ritorna tutt’ora alla mente.

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Sono passati quattro anni da quel giorno ed ora mi sono accorto che in questo intervallo di tempo la mia pittura si è trasformata … rimango sempre fedele al realismo, ma la tecnica non è più la stessa, i soggetti sono cambiati, la mia ricerca mi ha portato a concentrarmi maggiormente sugli effetti della luce, delle ombre, all’espressione dei volti, alla ricerca del movimento .. in un dipinto voglio sentire e cercare di trasmettere le stesse sensazioni che hanno generato in me la voglia di rendere immortale quel momento in cui tutto ebbe inizio .. non mi occupo tanto dell’estetica che deve essere bella per forza … no! Quello non mi interessa più .. la bellezza, le emozioni devono arrivare a Me ed allo Spettatore attraverso altre vie … quelle che toccano i nostri animi, le passioni, l’amore o la repulsione. Il dipinto deve parlarci, farci ascoltare ciò che vogliamo sentire .. ricordare un attimo della nostra vita, o ciò che vorremmo che fosse.

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Donghi Giuseppe

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Qui i sogni diventano realtà

 

CORSO DI PITTURA 2014

A Cura del Maestro DONGHI GIUSEPPE

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Eccoci di nuovo in piena attività, i 26 iscritti al corso sono sempre più affiatati, appassionati, e quel che conta sempre più bravi nel maneggiare colori e pennelli .. liberi di esprimersi nella tecnica e nella loro sensibilità artistica che meglio gli si addice.

Durante il corso non si dipinge soltanto ma si approfondiscono le conoscenze storiche dell’Arte, i periodi, gli stili … il tutto mentre si socializza, ci si racconta, si scambiano esperienze, i nuovi allievi vengono subito affiancati ai veterani … perché è anche osservando che si impara .. e da parte mia li sprono a mettersi subito alla prova senza pensare se il risultato sarà buono oppure no, l’importante che si esprimano in assoluta libertà e spontaneità, solo così facendo posso capire quali sono i limiti ed i pregi ed in che stile indirizzarli.

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Che dire? Posso solo affermare che questo corso che si svolge all’interno dei programmi di – ABC – ( Associazione Brenna Cultura) ce lo invidiano in tanti, non solo nel circondario ma anche fuori Provincia e Regione, grazie ad internet che diffonde alla grande questo tipo di attività e tutto quanto riguarda Arte, Cultura, Tradizioni, Bellezza, Valori e Sentimenti, contenuti che non dimentico mai di divulgare ovunque io vada, perché credo che non si possa vivere senza passioni, e valori che diano un senso al nostro esistere.

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Oggi sembrerebbero parole, frasi fuori moda, eppure mai come ora le persone cercano spazi dove dare sfogo alle passioni, cercano di schivare le bordate che questo consumismo e stile di vita ogni giorno ci propone ed impone.

Insomma per riassumere il tutto … è che il martedì si sa che si incomincia alle ore 21 .. ma non si sa mai a che ora si termina, tanta è la passione e l’entusiasmo da parte di tutti … a volte si fa tardi anche solo per chiacchierare e per il piacere di stare insieme … qualcuno strofina gli occhi perché sente l’alba troppo vicina, altri non riescono a dormire per la troppa adrenalina accumulata … ma questo è meraviglioso.

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Vorrei ricordare ai concittadini, agli abitanti dei paesi limitrofi e tutti coloro che ci seguono in internet, se volessero venirci a trovare, per incontrare amici, per vedere come funziona o volessero provare ad usare una matita .. noi un foglio e qualche colore lo abbiamo sempre a disposizione per tutti.

Vorrei infine ringraziare gli altri due insegnanti che mi aiutano a portare avanti questo progetto.

l’Artista Molteni Renato di Erba

e da quest’anno Cristina Biondi di Fabrica Durini (Alzate Brianza)

Il Comune di Brenna CO per la collaborazione

BCC Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù – Filiale di Brenna, per il contributo.

Donghi Giuseppe

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Il Pagliaccio

 

Titolo .- IL Pagliaccio   –  Dimensioni cm. 50×80

Supporto  –  Tela preparata con stucco e colle     

tecnica   –   abbozzato ad Acrilico – portato a termine con colori ad Olio 

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Mi ricordo i giorni che precedevano il Natale, vi era nell’aria un clima di gioia, attendavamo un qualche cosa che sapeva un po’ di magico, anche per coloro che non credevano.

Nei giardini qualche piccolo abete con poche lampadine, la realizzazione del presepio nelle nostre case coinvolgeva tutti.

Non vi era per noi la settimana bianca, nemmeno lo stressante girovagare tra i negozi della cittadina più vicina per comperare mille cose, sovente inutili … bastava una stretta di mano o un abbraccio augurandoci Buon Natale.

Non vi erano molti soldi … ma non è mai stato un problema.

Il Natale diventava così la festività della famiglia .. qualche regaluccio, magari usato … poche cose ma desiderate da mesi.

  • Mi trovavo a Como in Piazza Duomo, nei giorni che precedevano le festività natalizie.

La Piazza gremita, un andirivieni da Stazione Centrale.

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Io sempre con la mia macchina fotografica in cerca di scene interessanti.

Scorgo laggiù in fondo un pagliaccio, che con dei palloncini creava strani animali da donare ai bambini.

Mi sposto, mi avvicino, il soggetto si presta per essere fotografato, mi siedo con Laura  per consumare una buona cioccolata calda al bar sotto i portici … postazione ideale, sullo sfondo la splendida facciata del Duomo, davanti, il simpaticissimo pagliaccio impersonato da una donna dalla forme un po’ abbondanti … ma ben distribuite.

Metto a punto i meccanismi della macchina fotografica, ed incomincio a scattare, cercando un taglio giornalistico che racconti al meglio ciò che accade.

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Ad un certo punto mi sono accorto che lo strano personaggio, non era così importante nel contesto perché non aveva molto da fare… eppure era così interessante.

Molti bambini avrebbero voluto il palloncino dalle forme strane … prendevano per mano i genitori e li trascinavano verso il coloratissimo “Pagliaccio” sorridente ma dagli occhi tristi.

In risposta i bimbi si sentivano dire “ Andiamo, abbiamo fatto tardi con le compere – dobbiamo ancora mangiare – questa sera arrivano gli amici di papà – non ho spiccioli (lui non chiedeva soldi sarà stato messo li da qualche Associazione) – i palloncini ve li porterà Babbo Natale …. ( se fate i buoni) …. e così centinaia di altre risposte, alquanto inopportune e per me anche irritanti ed inquietanti.

La sera che si stava avvicinando, incominciava a spegnere i colori … tanto che all’improvviso si accesero milioni di lampadine che disegnavano i profili dei palazzi storici e del Duomo.

Intanto rapidamente la città si svuotava, la estenuante giornata di compere stava per volgere al termine. Ritirai la macchina fotografica .. il reportage era finito … ottime immagini … tante tristi, le lacrime dei bambini fanno male, ma chi ama la fotografia fotografa ciò che più lo colpisce, bello o brutto che sia.

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Mentre con Laura ci stavamo recando al parcheggio, ci guardammo in faccia, quasi simultaneamente, ci siamo detti … ma che mondo è questo se un Pagliaccio è stato quasi tutto il tempo con le mani nelle mani? Dove è finito il nostro Natale? Quando mio padre camminava a marcia indietro fin sulla via principale, lasciando le impronte nella neve e ritornava facendo un lungo giro … poi il mattino ci chiamava e ci diceva … visto? Questa notte è passato San Giuseppe e la Madonna con in spalla Gesù Bambino.

Donghi Giuseppe

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Dipinto – Foto – Testo –  di Donghi Giuseppe           Clicca sulle foto per ingrandirle

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Donghi Giuseppe intervistato da -Agoradio-

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VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=gYAAIkoul5M&list=UUvRw7uAFbLTyFefu6AQNryw

 

Versione molto ridotta … 24 MB per coloro che hanno problemi di ricezione internet

>………. forse perché mi viene chiesto cosa sia quella forza interiore che spinge un Artista ad esprimersi con così tanta passione e dedizione che si rinnova continuamente fino a diventare un tutt’uno con la vita stessa.
Una vita in cui l’Artista mette a nudo se stesso, rivela il proprio intimo attraverso la propria Arte. Questo comunicare con gli altri, fa si che i dipinti, le opere d’Arte in genere , non siano solo semplici forme o messaggi sospesi nel nulla … ma storie di uomini che socializzano, crescono nel confronto, nello scambio delle esperienze.
Esperienze che diventano stile di vita, uno stile che non è scelto dall’Artista ma dal proprio interiore, da quella scintilla che arde perennemente dentro e che alimenta e sazia la nostra esistenza, rendendoci liberi nel pensiero, ponendoci di fronte all’infinito come foglie al sole, pietre spigolose, alberi sui crinali dei monti, gabbiani stridenti che si librano sulla cresta delle onde, nuvole migranti e mutanti nel cielo, piloti del nostro aliante, liberi da zavorre ci buttiamo a capofitto e poi su, su fino allo stallo per poi planare dolci sfruttando le correnti che la meraviglia della vita ci offre.
Parole, pensieri e stili di vita che forse passano inosservate o vengono messe in disparte in questo periodo così grigio, fumoso, stagnante della nostra storia.
Eppure in questo mare immobile, in questa atmosfera torbida sta lentamente crescendo in molti la voglia di rialzarsi in piedi e cercare di camminare sul pelo dell’acqua sbattendo le ali come fanno le anatre selvatiche nel loro concitato gesto per alzarsi in volo.
Forse è un bisogno di capire, voglia di contatto umano, emotivo, forse solamente voglia di soddisfare il nostro io, nutrirlo, oppure di aggrapparci al tempo che ci sfugge senza provare a soddisfare antiche passioni soffocate, dimenticate in qualche cassetto, chiuso da troppo tempo, forse da quando le nostre ali erano ancora troppo giovani per volare…….

Tratto da:

 NON DI SOLO PANE –   BRENNANEWS 

Articolo Pubblicato su BRENNANEWS –  lunedì 18 aprile 2011 da  Donghi Giuseppe

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… momenti, che ti lasciano sospesi … fra gioia e malinconia.

Autore – Donghi Giuseppe

Tecnica – Mista – Abbozzato ad acrilico, rifinito ad olio

Supporto – Tela 

Dimensioni – cm. 50×80

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Stavamo seduti su una panchina davanti al mare aspettando il tramonto, uno spettacolo quotidiano che non è mai uguale ed ogni volta ci affascina, è l’ora in cui comincio a fare il riassunto della giornata, sono quei momenti che ti lasciano un po’ in sospeso fra gioia e malinconia, gli occhi fissi ad osservare il sole che va a sprofondare laggiù oltre la linea dell’orizzonte, portandosi con se tutti i colori di quella meravigliosa cartolina .. mentre sembra dirti “ ciao, ci vediamo domani quando rispunterò dall’altra parte”, colorando nuovamente un altro giorno.

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Davanti a noi, seduti su di un muretto Laura e Gabriele, anche loro affascinati davanti a questo film che l’universo ci dona.

Parlano tra di loro, non riesco a capire tutto ciò che si dicono, un po’ preso da tutta questa atmosfera, un po’ perché è giusto che loro si godano tutto ciò con gli occhi e l’innocenza della loro tenera età.

Riuscii poi a capire tutto ciò che si stavano dicendo per le domande che ponevano.

Nonno, Nonna … ma perché il sole sprofonda nel mare? Dove va a finire? Perché solo alla sera ed al mattino ci sono questi colori? Rispondemmo in modo semplice .. ma credo chiaramente perché furono soddisfatti e continuarono la loro discussione imitando a gesti il funzionamento del tutto.

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Ma ecco la scintilla che fece scaturire in me l’ispirazione per creare un nuovo dipinto.

Si alzarono di nuovo, si posero davanti a noi e ci dissero: “Ma … tutta quella gente che sta passando dietro, non si ferma a guardare come stiamo facendo noi? Vedi Nonno, vedi Nonna? Quello sta facendo fotografie, due stanno pescando, quella ragazza corre con il cane sulla spiaggia .. e poi ci siamo solo noi … Perché?”.

Una domanda difficile .. Risposi.

Una domanda che ha molteplici risposte, dovremmo andare a chiederlo ad ogni persona che incontriamo ed ognuno avrebbe la sua valida ragione.

Si, ma come si fa a non fermarsi a guardare … è così bello!!

Lo ha detto anche la maestra a scuola che dobbiamo imparare ad osservare e rispettare la natura.

Ha detto anche che gli uomini la stanno rovinando.

Non volevo concludere la risposta alle loro domande con parole che togliessero a loro l’entusiasmo, la fantasia, la curiosità e la magia che si era creata intorno a noi.

Aggiunsi solo “ Non guardiamo cosa fanno gli altri … restiamo fino a che tutti i colori si spegneranno .. ritornate sul muretto … oggi guardando voi ed il tramonto a me è venuta l’ispirazione per fare un dipinto … a loro, forse verrà la voglia di fermarsi come noi a guardare il tramonto.

Donghi Giuseppe                                                Cliccare sulle foto per ingrandirle

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  Foto di  Donghi Giuseppe  Copyright                                                          

 

 

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TVRS Marche intervista Donghi Giuseppe

Un breve riassunto delle interviste ai relatori intervenuti alla manifestazione Culturale

Incontriamoci tra le righe  Ottobre 2012. Castelfidardo -AN- Marche.

Evento a livello nazionale organizzato dalla scrittrice

Maria Lampa.

httpv://www.youtube.com/watch?v=Fv1vk2JsGKY&feature=c4-overview&list=UUvRw7uAFbLTyFefu6AQNryw

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Seguirà a breve un resoconto dell’Ottobre  2013

Donghi Giuseppe

 

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Gianna Binda – a proposito del suo ultimo romanzo: La mia isola..

A gentile richiesta di  Gianna Binda, pubblico sul mio BLOG  questa bella recensione

L’ultima Thule di Gianna Binda

a proposito del suo ultimo romanzo: La mia isola..

Articolo tratto da ” IL BANDOLO” Periodico di cultura fondato a Palermo nel 1901

http://www.bandolo.it/?p=1760

Recensione critica.-  Certamente fra i nostri amici e lettori ve ne sono parecchi che coltivano con passione la letteratura, le belle arti, la musica e perché no,  anche… l’orticello di casa. Credetemi, è cosa rara che una persona eclettica riesca a far veramente bene più cose nello stesso momento. Ma esistono – in vero pochi – quelli che ne sono capaci e qui voglio citare tra i collaboratori di questo periodico, i talentuosi che manifestano la loro personalità in modo versatile.  Il mio pensiero corre perciò ai  più antichi  e vicini, ai consolidati collaboratori de IL BANDOLO, come la Prof. Daniela Di Benedetto che alterna tuttora con successo l’attività concertistica di pianista con la stesura di romanzi e di poesie e trova pure il tempo pure di curare i gatti randagi nei pressi di casa; oppure alla Prof. Palma Civello, sempre giustamente premiata nei concorsi letterari di tutta Italia per la sensibilità particolare delle sue sillogi poetiche, dei racconti o per i vernissage a cui partecipa con soddisfazione e a Saba Cloos, già musicista anche lei, oggi novantenne e ben nota giallista palermitana che dipinge altrettanto bene di come scrive i suoi “noir” ambientati a Palermo e che IL Bandolo si è compiaciuto di editare recentemente.

giannabindaQuesta premessa si è resa necessaria per introdurre all’attenzione dei lettori un nuovo personaggio che sarebbe indelicato definire “cavallo di razza” in quanto trattasi di una leggiadra signora comasca: Gianna Binda. Anche lei pittrice, poetessa, scrittrice ed anche docente ma non di Latino, Storia, Italiano, Greco, …no, bensì di Tecniche farmaceutiche e Farmacista essa stessa. Ciò a dimostrare che la predisposizione per le belle lettere e l’arte non è solo frutto di un’incubazione umanistica ma può derivare da un talento personale che talvolta per manifestarsi ha bisogno di tempo per lacerare con tranquillità quella placenta di insicurezza dovuta magari alla mancanza di studi specifici nell’età scolastica. Ebbene, l’eclettismo di Gianna Binda, abituata per professione ad essere esatta, scrupolosa – guai se ciò non fosse – nell’alchimia delle composizioni farmaceutiche miscelate nel retrobottega della sua Farmacia  secondo i dettami della farmacopea che non consente approssimazioni, si ritrova  nella economia dei suoi romanzi che non sono assolutamente lo scorrere asettico di una trama gettata lì a casaccio ma l’alibi per poter trasmettere un messaggio edificante. D’altronde non potevamo dubitarne dal momento che la versatilità di Gianna ha avuto modo di temprarsi anche sul versante civile e ambientalistico delle sue contrade natali. Così, il breve racconto “Alina” che i lettori possono avere l’opportunità di leggere su www.bandolo.it, offre un breve saggio delle capacità espressive dell’autrice. Nella piccola storia citata, l’idea della solidarietà viene rappresentata come sorgente in modo spontaneo fra i componenti di un colto gruppo festaiolo che si rende conto di poter essere utile, con la propria professionalità, alla svantaggiata Adina. Ma Gianna Binda pur accostandosi forse un po’ tardi alla scrittura, dal 2009 ha pubblicato moltissimi articoli per giornali e web ed otto libri che segnaliamo qui di seguito: Volevo solo separarmi, La luce della libertà; Quel ramo del lago di Como…quello che ne resta;Uomini liberi;Versi di Luce; Onde di emozioni;Nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti;La Mia isola; quasi tutti  editati dalla prestigiosa Casa editrice Aletti.

la-mia-isolaL’ottimismo di fondo che accompagna, in Adina, il messaggio solidaristico emerge in modo più convinto dalle pagine dell’ultima fatica dell’Autrice: “La mia Isola, come vivere felici in un mondo senza denaro”, dove la performance letteraria si pone come obiettivo la proposta di un progetto economico sociale. Utopistico quanto si vuole ma accreditato da “precedenti” autorevoli come il mito di Thule o  di Utopia di Thomas More. L’sola di cui parla l’Autrice è un luogo virtuale ove si ritrovano alcuni uomini e donne che hanno coscienza di essere sopraffatti dalla civiltà “incivile” ma non si sentono vinti.

guarracinoIl noto critico comasco, l’autorevole Prof. Vincenzo Guarracino, conterraneo di Gianna Binda, nel recensire la sua precedente opera “Uomini Liberi”, alla luce anche del precedente “Volevo solo separarmi” non può che pronunciarsi in modo lusinghevole nei confronti della Binda in quanto riconosce in lei la capacità “di vedere come storie individuali e collettive si intreccino e determinino vicendevolmente – lasciando trasparire l’intensa passione che anima l’autrice – un’anima davvero “bella” per l’investimento emozionale che sa profondere”.

Anche noi non possiamo non riconoscere la bell’anima di Gianna Binda nel citato volume  “La mia Isola…”, e notiamo altresì  che l’autrice non teme di navigare in acque insidiose, quelle della concettualità socio economica. Essa riesce a frammischiare le soluzioni di “teoria economica” con spunti autobiografici amalgamati con la sapienza dello “speziale” e dal momento che possiede una vocazione salutistica molto forte, anche questa viene introdotta nel contesto del romanzo. Insomma il lettore che, in un prima battuta potrebbe essere indotto al disorientamento, dopo alcune pagine, si affeziona alla “idea” che traspare anche in modo evidente e continua a leggere con crescente curiosità sino alla fine, come la <<propagazione di una reazione chimica>>, per usare una sua metafora finale.

Luigi Gf. Consiglio

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ADINA – Racconto di solidarietà – Di Gianna Binda –

Gianna Binda. Comasca, Farmacista, già docente di Tecniche di laboratorio. Scrittrice prolifica e poetessa, pluripremiata pittrice dallo stile eclettico, idealista di cultura laica e liberale con vocazione ecologica e salutista si è impegnata proficuamente nel sociale battendosi contro gli sprechi di denaro pubblico negli anni 2006/2013 e meritandosi la stima dei conterranei per la sua onestà intellettuale. Su www.bandolo.it, presto, una recensione del suo ultimo successo editoriale.

Pubblico quì: ( a richiesta dell’Amica Gianna Binda) nella parte dedicata a coloro che vogliono arricchire questo mio blog con le proprie opere un racconto Dal Titolo ADINA  -Racconto di Solidarietà – http://www.bandolo.it/?m=20160912 Tratto da ” IL BANDOLO” Periodico di cultura fondato a Palermo nel 1901

http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.bandolo.it%2F%3Fp%3D1721&h=WAQH_qUAe

ADINA
racconto di solidarietà    di Gianna Binda*©

formenteraAdina, un nome che richiamava l’omonima protagonista dell’opera donizettiana “l’elisir d’amore”, affittava lettini ed ombrelloni lungo la spiaggia vicino alle saline dell’isola di Formentera. poseidoniaLa spiaggia – “La Savina” – era una delle più belle dell’isola, dalla forma caratteristica di leggiadra farfalla dove l’acqua era particolarmente pulita grazie alla  Poseidonia, pianta dalle nastriforme foglie, che ovunque si trovi rappresenta un vero polmone acquatico che favorisce l’ossigenazione dell’acqua.

la-savina-formenteraQuella spiaggia richiamava ogni anno numerosissimi bagnanti da ogni parte del mondo attirati dalle acque turchesi e limpidissime e dalla sabbia dorata che assumeva a volte colorazioni rosate con giochi di luce straordinari. Le numerose accoglienti attrezzature turistiche abbinate agli eccellenti servizi favorivano il flusso di turisti che amavano il divertimento abbinato alle deliziose offerte della natura.

formentera3Adina, di origine rumena, aveva un difetto alle anche, già dalla nascita, peggiorato  da interventi chirurgici disastrosi: aveva sopportato ben tredici interventi con la speranza di ottenere un miglioramento ed ora era sfiduciata ma non aveva perso il suo entusiasmo per la vita. L’ultimo intervento, anch’esso devastante, era stato eseguito in Spagna  e le aveva procurato un accorciamento della gamba costringendola ad una vita legata all’uso della stampella.

ombrelloniE così si muoveva tra gli ombrelloni e i lettini della spiaggia per riscuotere il pagamento dei corrispondenti noleggi. Tra i bagnanti che frequentavano “La Savina” vi era un gruppo di amici italiani tra cui Claudio, un valente medico ortopedico.

<<Como estas?>> La musicalità della lingua spagnola unita alla calma voce di lei conferivano un ritmo gradevole alle sue parole.

E Claudio nel guardarla rimase colpito da quella giovane ragazza dai biondi e lisci capelli che lo osservava con i suoi occhi azzurri come il cielo e, professionalmente si ripromise di indagare sui motivi che l’avevano costretta a vivere in un continuo dondolio supportato a malapena dall’uso delle stampelle.

<<Bien, …y usted?>> cominciarono così a conversare come vecchi amici.

La spontaneità della ragazza aveva conquistato tutti i componenti del gruppo che si erano interessati del suo stato. Le giornate in spiaggia favorivano i contatti sociali e così, giorno dopo giorno, fra di loro si cementava una belle amicizia consolidata dal calore  che si respirava sull’isola e dall’energia che il caldo sole sembrava voler trasmettere loro.

Molti componenti del gruppo avevano prestato servizio nelle strutture ospedaliere comasche e cominciava a farsi strada l’idea che Adina meritasse un’occasione per riprendersi in mano la sua giovane vita da vivere nello splendore dell’età, senza doversi rapportare con quella claudicante realtà.

Simona lavorava presso l’ufficio amministrativo di una rinomata clinica e cominciò a proporre alla giovane l’ipotesi di un nuovo intervento alle anche, questa volta risolutivo e restituivo dell’uso corretto delle gambe. Il gruppo ne aveva parlato dopo aver visionato la documentazione sanitaria completa che la giovane aveva fornito.

<<Certamente l’intervento eseguito in Spagna ha complicato la situazione. Dall’immagine radiografica risulta evidente che il chirurgo  è intervenuto accorciando la gamba destra, una volta accortosi dell’inserimento scorretto nell’anca>> Di fatto, Adina, dopo questa risoluzione, era rimasta claudicante con una arto più corto dell’altro. Si era verificato insomma una dei casi in cui il rimedio si era mostrato peggiore del male.

<<Si potrebbe operare Adina in Italia. Conosco un mio amico, chirurgo abilissimo, specializzato in questo tipo di operazioni che potrebbe eseguire l’intervento presso l’ospedale milanese dove spesso collabora>>. Claudio, Simona e gli altri avevano cominciato a sensibilizzare anche il personale infermieristico che era con loro in vacanza e insieme stabilirono che si doveva attuare un piano che consentisse ad Adina un ricovero in regime di assistenza sanitaria in accordo con la Romania, il suo paese d’origine.

<<Il punto più difficile rimane quello di  convincere il governo rumeno a concedermi il nulla osta per un intervento chirurgico all’estero. Il mio paese ritiene di possedere strutture e personale adeguato per simili interventi>> Così si esprimeva Adina che oltre a essere disincantata  sembrava restia a voler tornare sotto i ferri. Ormai aveva perso ogni speranza e cercava di vivere il più serenamente possibile  nonostante il grave disagio da sopportare ogni giorno.

Ma il destino aveva un piano completamente diverso e si era servito della determinazione di quegli amici comaschi per permettere il meritato miracolo. La vita, del resto è già di per sé un prodigio. A volte le situazioni più assurde sembrano dipanarsi e, come  tasselli di un grande puzzle, fatalmente tutto ritrova la sua esatta collocazione.  Il vento giusto e favorevole sembrava soffiare nella corretta direzione.

Si convenne di aspettare la fine dell’estate, quando la ragazza sarebbe tornata la suo paese natio e, tutti loro insieme, avrebbero provveduto sia alla copertura assicurativa che alla definizione dell’intervento. In Romania non era certo facile ottenere un simile permesso ma Adina aveva chiesto aiuto ad un parente medico che l’aveva indirizzata correttamente agli uffici competenti ed aveva, forse, speso una parola in suo favore.

Il chirurgo Italiano che l’avrebbe operata si era pronunciato subito col dire che presso la clinica privata “H…”;  l’operazione sarebbe costata parecchio per cui fu ritenuta opportuna e necessaria la partecipazione del servizio sanitario rumeno.

Ancora una volta il destino si era mostrato benigno e la sanità rumena aveva concesso il nulla osta con la scusante che nel paese non poteva essere eseguito  un intevento del genere così complesso ed articolato: si dovevano operare entrambe le anche, prelevare un pezzo d’osso dal femore destro ed operare infine l’allungamento di quella parte che in Spagna avevano accorciato, effettuare infine la fisioterapia mirata alla riabilitazione completa.

aquiloneAdina avrebbe potuto correre incontro alla vita che l’aveva privata dalla possibilità di inseguire una variopinta farfalla o di far volare un aquilone. Già, il piacere di far volare un aquilone che si libera in volo e sale verso il cielo infinito così come i nostri sogni che sembrano preghiere rivolte ad un universo amico, nella speranza che possa arrivare il giorno in cui la Giustizia riesca a sconfiggere le tante assurdità della vita.

Adina aveva recuperato fiducia; gli amici italiani erano stati meravigliosi, avevano organizzato tutto sin nei minimi particolari; avevano trovato perfino una struttura vicino all’Ospedale riabilitativo di Mariano Comense dove sua sorella Claudia avrebbe potuto alloggiare, restandole vicino e confortandola. Claudia era una sorella splendida: al contrario della biondissima Adina, aveva dei lunghi e ricci capelli corvini, con grandi occhi espressivi di un intenso color blu. Lavorava da tempo in Inghilterra e si era resa disponibile a seguire in Italia la sorella adorata così provata dalla vita.

Claudio e Simona erano riusciti a sensibilizzare il personale infermieristico dell’ospedale cittadino e in molti sie erano dati da fare per aiutare la ragazza.

Adina si sottopose a due interventi chirurgici dolorosissimi alle anche a distanza di una settimana. Difficilmente questo tipo di intervento veniva eseguito ad entrambe le anche in così breve lasso di tempo ma l’abilità del chirurgo, abbinata all’urgenza di un rintro veloce in Romania aveva costretto l’equipe medica ad una simile risoluzione.

Ora, nel piccolo letto d’ospedale il suo fragile ed esile corpo sembrava scomparire tra le candide lenzuola. Il suo viso sottile era pallido e sofferente. Quel pomeriggio sarebbe arrivato Claudio a controllare le radiografi e avrebbe parlato coi medici della struttura circa la riabilitazione.

Adina faticava non poco a camminare e temeva che tutto il suo sforzo fosse stato una volta di più, inutile. Il sorriso radioso di Claudio le fece tornare il sorriso.

<<Ho parlato ora con la dottoressa e mi ha confermato che tutto sta procedendo al meglio. L’intervento è riuscito e tu potrai tornare a camminare normalmente.>>

-<<Grazie!>> e  abbracciò il suo salvatore con affetto. Ora sarebbe ritornata in Romania dove l’attendevano il padre ed i fratelli.

Anche il viaggio di rientro era stato organizzato minuziosamente. Ma prima,  tantissimi amici avevano deciso di festeggiare la buona riuscita dell’intervento con una cena in un noto ristorante di Saronno. Adina e la sorella erano felici e quella sera tutti avevano circondato le ragazze  di calorosa attenzione.  Poi, la partenza.

romania2E già dopo qualche giorno, dalla Romania giungevano notizie meravigliose di Adina che continuava a recuperare, divenendo sempre più autonoma nel camminare: via, finalmente, le stampelle che l’avevano accompagnata e condizionata per gran parte della sua vita! Ora correva incontro al futuro con maggiore serenità e nella consapevolezza che al mondo gli affetti sinceri potevano trovarsi anche al di fuori della propria famiglia.

La sua era stata un’esperienza estremamente significativa. Gli angeli potevano nascondersi in ogni persona. Il mondo non era tutto da rifare.

 

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Gianna Binda – Poesie

Pubblicato in – Voci fuori campo

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INVOCANDO GIUSTIZIA

Io pellegrina sulla terra

cerco giustizia

che l’animo umano reclama

e la natura da sempre acclama

-in questa valle che l’età dell’oro

ha dilaniato lasciando un deserto vuoto-

L’Universo vestito di colori mi consola,

mi guida al Sè superiore

tra brillanti stelle

che nella Libra han seminato

il germoglio di un tempo ritrovato.

Lancio la mia spada di parole

urlate al vento che mi consola;

urlo la mia rabbia

che si frange come onda su roccia;

chiedo giustizia e amore

alle costellazioni che di luce

illuminano le mie notti buie

assetate di piccole briciole

di purezza infinita

che colma di gioia la vita

Gianna Binda                        Clicca sulle immagini per ingrandirle

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ISOLA ROSSA Golfo dell'Asinara Prov.Sassari

LA NATURA SI RIBELLA

Dinanzi a tanta crudele follia

della fiera dell’ipocrisia;

dinanzi ad un popolo impotente

affossato in tristezze senza uscita

di visi che non conoscono sorrisi,

solo alla Natura pare affidato

il compito ingrato

di spazzare tanto tracotante egoismo

che ha reso l’uomo schiavo

nel pianeta di verità celate,

affogato da un sistema che la moneta

ha adorato come un Dio

che tutto ha divorato.

O Natura,

che pietosamente avvolgi

la nostra quotidiana corsa

con la luce che illumina il mattino

per aprire spazi d’infinito

tra i deserti del cuore;

ci consoli con esempi d’amore;

ci lasci riposare in culle di stelle

del tuo lucente ammiccare;

ribellati a tanta tracotanza,

coi tuoi flutti sommergi il popolo di ingiusti

per lasciarci respirare molecole di libertà

in cui l’uomo possa ritrovare

La preziosa essenza della vita

Gianna Binda

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 httpv://youtu.be/abSxOhIcmiE

httpv://www.youtube.com/watch?v=T49wKWil4Rc

 

httpv://www.youtube.com/watch?v=pFQqR14FGhQ

Foto dedicate alle poesie di  Donghi Giuseppe

 

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Come due passeri su di un ramo in attesa della notte.

Titolo  Come due passeri su di un ramo in attesa della notte
sottotitolo Il castagno e l’infinito
Autore Donghi Giuseppe
Dimensioni Cm. 80 x 50
Tecnica Colori ad olio su tela con parti precedentemente preparate in rilievo
Cliccare sulle foto per ingrandirle

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Il castagno e l’infinito

E’ inverno, quaggiù vi è un sole pallido, i suoi raggi passano quasi a fatica nella tipica atmosfera brianzola, non riescono a dare nitidezza, i colori sono carichi di grigio, l’aria sembra pesante, le poche e sparse nuvole rimangono ferme nel cielo, se ne andranno solo al calar del sole, quando la luna rossa all’orizzonte spunterà laggiù dietro al monte ed alzandosi diventerà bianca e splendente.

Laura andiamo, zaino, scarponi, lo stretto necessario per camminare un giorno due torce con relative pile di scorta … oggi si va in cima al monte e rimarremo lassù fino a che il sole sprofonderà nella terra laggiù all’orizzonte.

E’ più di un’ora che camminiamo, ora il bosco si è rarefatto lasciando spazio ad ampi alpeggi, e le baite fatte di pietre antiche parlano della nostra storia appena trascorsa .. ma che quassù è ancora il presente.

Una storia che è dentro Me, dentro Lei … che ci ha avvolti, ci siamo cresciuti e che vogliamo rivivere tutt’ora.

Laggiù, sotto di noi è come se vi fosse steso un velo bianco su tutta la pianura, a fatica si riesce a scorgere cosa vi sia sotto quella coltre, mentre quassù tutto splende, sopra di noi il cielo è terso, di colore celeste nella parte più bassa, fino ad un bel blu intenso verso la cima.

OK Particolare 2 - 089